Beyoncé, Taylor Swift e Foo Fighters contro Trump: perché le star della musica minacciano una diffida

Cresce il numero di musicisti che diffida Donald Trump dall’utilizzare i propri brani nella sua campagna elettorale

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Negli Stati Uniti la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali di novembre sta giungendo al culmine. La Convention dei democratici, con l’esordio di Kamala Harris nella corsa verso la Casa Bianca, è l’evento più seguito dell’estate dopo le Olimpiadi. Tra discorsi epici, musiche e una parata di star arrivate a dare il loro supporto a uno o l’altro dei candidati. La regina del pop Beyoncé canta la sigla della campagna di Harris, ma pare che la musica di Queen B piaccia anche a Trump, che l’ha utilizzata per i suoi canali social. Ed ecco che arriva la diffida, seguita da quella del gruppo rock Foo Fighters e da un’ancora irrisolta questione con Taylor Swift.

Beyoncé e i Foo Fighters diffidano Donald Trump

Gli ultimi in ordine cronologico a voler “fare chiarezza” sono stati i membri della rock band Foo Fighters. My Hero, uno dei loro brani più famosi, ha fatto da sottofondo alla salita sul palco di Kennedy Jr, il candidato repubblicano che sostiene la corsa di Donald Trump alla Casa Bianca. Su X, un utente ha chiesto al leader della band Dave Grohl se fossero stati loro ad autorizzare l’utilizzo del brano. “No” è stata la repentina risposta del musicista, che ha tenuto a ripostare e condividere lo scambio, per rendere chiaro a tutti che no, i Foo Fighters non sostengono il Tycoon.

Ben più decisa è stata Beyoncé che, così come confermato da Billboard e Rolling Stone, ha diffidato legalmente la campagna di Trump dall’utilizzare i propri brani. In particolare, la popstar si riferisce a Freedom, la canzone che – con l’approvazione ufficiale della stessa autrice – è diventata la sigla della corsa presidenziale di Kamala Harris. Il che, però, non ha fermato il social media manager di Trump dall’utilizzarla per un paio di video promozionali.

Una notifica di violazione del copyright è arrivata all’ufficio comunicazione di Trump anche da parte dei legali del cantante Isaac Hayes, a dir poco scontento dell’utilizzo del suo brano Hold On, I’m coming in diversi comizi del Tycoon. Sconcertata anche Céline Dion, che non sapeva e se avesse saputo non avrebbe mai approvato, l’utilizzo nei comizi di Trump di My Heart Will Go On, la mitica colonna sonora di Titanic. Ancora, hanno formalmente obiettato all’uso dei propri brani da parte di Trump i Rolling Stones, Adele, Rihanna e l’eredità di Sinead O’Connor.

Il sostegno “artificiale” di Taylor Swift a Trump

Recenti studi hanno affermato che Taylor Swift – ad oggi la cantante più ascoltata al mondo – avrebbe il potere di spostare circa il 20% dei voti di tutto il Nord America e che, se si candidasse oggi, vincerebbe in modo schiacciante. Avere Swift dalla propria parte varrebbe dunque più di qualsiasi campagna, e Donald Trump ci ha provato. Sul proprio profilo X ha pubblicato un paio di foto che mostrano delle Swifties indossare t-shirt a sostegno di Trump ai concerti del The Eras Tour.

E, ciliegina sulla torta, Trump ha condiviso anche un ritratto della stessa Taylor, vestita come lo zio Sam, sulla scritta: “Taylor wants you to vote for Donald Trump”. Era tutto finto. Tutte le immagini condivise dall’ex presidente Usa sono state create con l’intelligenza artificiale, tecnologia di cui Swift è già stata vittima in passato.