Le 20 commedie italiane più divertenti da vedere

Ci sono tante commedie italiane indimenticabili, personaggi divenuti celebri e sketch ci continuano a far ridere. Di seguito una lista con titoli passati e recenti

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Redazione

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Grandi classici senza tempo, satire del mondo attuale, racconti leggeri e spensierati, sono davvero molte e diversissime tra loro le storie raccontate nelle commedie italiane. La comicità è piena di sfaccettature, c’è quella che si basa sugli equivoci e sulle disavventure quasi surreali, quella amara e realistica e quella demenziale, scanzonata e nonsense. Abbiamo raggruppato qualche titolo di ieri e di oggi per regalarvi una serata divertente con i migliori attori e registi del cinema tricolore.

1. Il medico della mutua

Un grande classico del 1968 con Alberto Sordi diretto da Luigi Zampa. Il protagonista è un cinico e ambizioso dottor, Guido Tersilli, che sfrutta i malati mutuati per guadagnare di più e fare carriera. Il suo arrivismo e il suo atteggiamento servile con i più potenti oltre ad una caccia continua di pazienti, lo porteranno ad essere odiato da tutti i colleghi. Pur di riuscire ad accaparrarsi una grossa fetta di pazienti, finge di innamorarsi della moglie di un vecchio medico sul punto di morte dato che quest’ultimo aveva un folto popolo di pazienti. Finirà per avere un ritmo di lavoro impossibile che lo porterà al collasso e paradossalmente nell’ospedale dove si era attirato tutte le antipatie. Una satira divertente e amara della sanità dell’epoca.

2. Malafemmina

Totò e Peppino De Filippo interpretano i fratelli Caponi, il primo più donnaiolo e spendaccione, il secondo più sottomesso e avaro. Vivono in una tenuta nella campagna campana insieme alla sorella Lucia che ha un figlio Gianni, studente di medicina. Una sera il giovane ragazzo incontra Marisa, un’attrice e i due si innamorano al punto che Gianni decide di seguirla a Milano. Una lettera anonima getta un’ombra sulla reputazione della ragazza e da qui l’avventura dei fratelli verso la Lombardia per persuaderlo a tornare a Napoli. Una commedia italiana senza tempo (1956) quella diretta da Camillo Mastrocinque, con scene esilaranti, surreali, momenti di teatro puro e il talento di due attori formidabili.

3. Ricomincio da tre

Massimo Troisi qui interpreta e dirige questa commedia del 1981 che gli valse due David di Donatello. Gaetano e un ragazzo stufo della vita di provincia che decide di trasferirsi a casa della zia a Firenze. Per arrivarci decide di fare l’autostop, da qui una serie di vicende si susseguono, a partire dall’automobilista che gli offre il passaggio fino alla zia stessa e alla ragazza che incontrerà. Un film storico che segna un nuovo percorso per la comicità napoletana. Una pellicola basata sulle nevrosi, sulle relazione complesse e sull’emancipazione femminile.

4. Il ragazzo di campagna

Un film del 1984 di Castellano e Pipolo, interpretato da Renato Pozzetto. Artemio è contadino della campagna lombarda che alla soglia dei quarant’anni decide di trasferirsi a Milano. Lo ospiterà il cugino (Massimo Boldi). Viene portato in scena il dualismo città/campagna che è divenuto nel tempo, un cult della comicità tutta italiana. Le problematiche legate alla metropoli come il traffico, la criminalità, la disoccupazione ben presto prendono il posto del fascino della modernità. Scene esilaranti che fotografano l’Italia degli anni ‘80.

5. Il vigile

Un’altra pellicola in bianco e nero, del 1960. Luigi Zampa dirige Alberto Sordi nei panni del celebre protagonista Otello Celletti. Grazie ad una buona dose di faccia tosta ed insistenza passa dall’essere un disoccupato schernito nel bar sotto casa a vigile motociclista. Per vendicarsi delle umiliazioni subite, abusa del proprio potere finché non pecca di leggerezza, quando incontra la famosa attrice Sylva Koscina e per galanteria decide di non farle la multa. Proprio lei racconterà l’accaduto in un programma tv scatenando l’ira del sindaco.

A questo punto il vigile diventerà ancora più inflessibile con chiunque, persino con lo stesso sindaco, multandolo per eccesso di velocità. In una serie di vicende successive Otello si avvicinerà persino alla politica ma dovrà fare un passo indietro a causa delle magagne della sua famiglia. Tra le tante risate, impossibile non notare quanto sia messo in evidenza il ricatto come arma per nascondere i propri guai e uscire puliti dalle situazioni scomode.

6. Bianco rosso e verdone

Diretto e interpretato da Carlo Verdone, un film del 1981 che ha fatto storia con i suoi tre personaggi, tutti diretti alla votazione elettorale in un’Italia dei primi anni ‘80. Tre storie come nel precedente e fortunato Un sacco bello (1980). Qui, il nervoso e pignolo Furio che opprime la moglie Magda (Irina Sanpiter) e i figlioletti, l’eterno mammone e ingenuo Mimmo con la mitica nonna (Elena Fabrizi) e Pasquale, emigrante del sud che vive in Germania, muto per gran parte del viaggio verso la cabina elettorale. Le vicende che accadono durante il percorso sono esilaranti ma fanno anche riflettere.

7. Johnny stecchino

Roberto Benigni dirige e interpreta questo film del 1991. Dante, eccentrico autista di scuolabus per diversamente abili, una notte vene quasi investito da Maria (Nicoletta Braschi) che con aria sbigottita alla vista dell’uomo, se ne va per poi ripresentarsi il giorno dopo. Inizieranno a frequentarsi e la donna comincerà a comprargli vestiti eleganti e a chiamarlo Johnny poi partirà all’improvviso per Palermo. Dante decide di andare da lei e qui si scoprirà la verità: Johnny infatti assomiglia incredibilmente ad un criminale mafioso, nonché il marito di Maria, e proprio lui avrebbe voluto utilizzarlo come esca. Le cose non vanno come pianificato. Una commedia degli equivoci guidata dal carisma del comico.

8. Viaggi di nozze

Tra i film divertenti italiani degli anni ‘90, citiamo anche questa pellicola di Verdone del 1995 con Claudia Gerini in suo ruolo famosissimo quello di Jessica e Veronica Pivetti in quello di Fosca. Tre storie, come ci abituato nei lavori precedenti il regista e attore romano, stavolta la trama si concentra sulle vicende di tre coppie di sposi novelli. Ivano, il coatto trasgressivo che va in crisi con la sua Jessica a causa della noia che subentra proprio dopo il matrimonio. Il Prof. Raniero, un medico vedevo devoto alla sua professione h24 che tedia la fragile Fosca con la sua pignoleria e i racconti sulla ex moglie defunta e da cui Fosca tenta di scappare più di una volta. Infine Giovannino, il personaggio più tenero con l’eterna fidanzata Valeriana che vedono sfumare il loro viaggio a causa dei problemi familiari anche nel momento che dovrebbe essere solo il loro.

9. Fantozzi

La pellicola segue le disavventure del celebre ragionier Ugo Fantozzi, impiegato della Megaditta. Da sempre innamorato e ignorato dalla signorina Silvani, Fantozzi è preso di mira dai colleghi che arrivano a prendersi gioco anche della sua famiglia. Pina la moglie e la figlia Mariangela che a causa del suo aspetto poco gradevole viene spesso pesantemente derisa. La figura di Fantozzi è diventata più che nota nel corso del tempo, grazie alle sua gag crudele e la sua feroce comicità. Questo film del 1975 diretto da Luciano Salce è il capostipite della saga del ragioniere più famoso d’Italia.

10. Tre uomini e una gamba

Il trio comico, composto da Aldo Giovanni e Giacomo, esordisce al cinema nel 1997 con questa pellicola. Un’avventura on the road da Milano verso Gallipoli dove proprio Giacomo convolerà a nozze con la figlia del cavalier Eros Cecconi, irascibile proprietario del negozio dove i tre lavorano. Dalla scultura di legno da trasportare, alla morte del bulldog tanto amato dal futuro suocero, dalla macchina tamponata fino all’incontro con Chiara, tante le disavventure e diverse gag ed espressioni che hanno reso famosi i tre comici.

11. Il ciclone

Leonardo Pieraccioni dirige e interpreta questo film del 1996. Levante è un giovane ragioniere che vive nella provincia toscana, la sua tranquilla esistenza viene sconvolta quando arriva in città un gruppo di ballerini di flamenco che a causa di un incidente perdono l’alloggio e chiedono di essere ospitati proprio nella casa di famiglia del protagonista. Proprio quest’ultimo si innamorerà di una di loro Caterina. Scene divertenti complice un uso sapiente della parlata toscana.

12. Sole a catinelle

Il comico pugliese Checco Zalone è diretto da Gennaro Nunziante in questo film del 2013. Checco il protagonista è sposato con Daniela e ha un figlio, Niccolò. Emigrato al nord, insoddisfatto del suo lavoro, decide di lasciarlo, lo stesso giorno però anche la moglie perde il lavoro. Checco riesce tuttavia a trovare un impiego come venditore di elettrodomestici porta a porta. All’inizio le cose vanno bene e Checco compra molte cose a debito, poi però la fortuna finisce e le sue proprietà verranno pignorate. La moglie lo lascia, lui trascorrerà l’estate con il figlio in Molise dai parenti dove spera di vendere qualche articolo della sua azienda. L’evento che sconvolge è l’incontro casuale con un ragazzino problematico e la bella e ricca madre francese, la quale lo introdurrà nei lussuosi ambienti dei vip. Una critica alla classe dirigente sotto forma di tantissime risate.

13. Benvenuti al sud

Un remake di un film francese del 2008. Luca Miniero dirige questa pellicola del 2010, nel ruolo del protagonista Claudio Bisio. Alberto, responsabile di un ufficio postale della Brianza viene trasferito in sud italia, vicino Napoli. I suoi pregiudizi crolleranno quando arriverà nel posto che gli è stato assegnato, constatando la bellezza e la cordialità con cui viene accolto tanto da mentire alla moglie. Luoghi comuni e stereotipi sociali riproposti in chiave italiana, in una visione distorta e divisa di nord e sud, un tema d’altronde ricorrente nel bel paese.

14. Smetto quando voglio

Il film del 2014 diretto da Sydney Sibilia è il primo di una trilogia. Una commedia che ha molto dei film d’azione e che porta in scena con intelligenza e divertimento un piaga attualissima quella della precarietà dei ricercatori universitari. La storia gira proprio intorno ad una banda di ricercatori che decidono di cominciare a produrre e spacciare droghe sintetiche. Un neurobiologo, un chimico, un economista, un archeologo, un antropologo e due latinisti mettono insieme le loro competenze e si ritrovano a vendere droga nelle discoteche, attirando però anche l’attenzione di un boss malavitoso. Tra le commedie italiane recenti più riuscite, intelligente e moderna.

15. Qualunquemente

Un film del 2014 diretto da Giulia Manfredonia e interpretato da Antonio Albanese nel suo personaggio Cetto La Qualunque. Dopo un lungo periodo di latitanza all’estero, il corrotto imprenditore Cetto torna in Calabria. Qui, scopre che tutte le sue proprietà illegali sono a rischio e così decide di candidarsi come sindaco. Il suo avversario è un uomo onesto che Cetto riuscirà a sconfiggere alle elezione corrompendo un uomo con del denaro. Una comicità amara in situazioni esasperata che però riflettono molti problemi reali.

16. Metti la nonna in freezer

Nella lista delle commedie italiane recenti possiamo inserire questo film del 2018 di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi. Un black comedy che racconta la storia di Claudia (Miriam Leone) una giovane restauratrice in crisi lavorativa, non percepisce lo stipendio da mesi. Per andare avanti è costretta a sfruttare la pensione della nonna anche quando quest’ultima muore. Per non perdere il sussidio, Claudia decide insieme alle sue amiche e colleghe Rossana (Lucia Ocone) e Margie (Marina Rocco) di mettere la nonna nel congelatore. La questione diventerà ancora più complicata quando un agente di finanza (Fabio De Luigi) si innamorerà di lei. Tante risate con un retrogusto amaro, quello della precarietà dei giovani italiani.

17. Il peggior natale della mia vita

Diego Abatantuono, Laura Chiatti, Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi sono tra gli interpreti di questo film del 2012 diretto da Alessandro Genovesi. Tra i film comici italiani ambientati nel periodo natalizio c’è questa commedia in cui si susseguono eventi paradossali, surreali e divertenti ai danni di Paolo. Il futuro padre sta per raggiungere la moglie incinta Margherita, in un castello per trascorrere il natale insieme ai genitori di lei. Le disavventure e i guai in cui finisce Paolo arriveranno anche a generare un enorme malinteso.

18. Italiano medio

Maccio Capatonda al suo debutto cinematografico con questo film del 2015. Qui il comico riprende ed estende un suo vecchio trailer, parodia di Limitless. La trama è incentrata su Giulio, un ambientalista che odia la tv, lo spreco e l’indifferenza delle persone. Quando però prova una pillola che riduce temporaneamente l’utilizzo del proprio cervello dal 20% al 2%, Giulio cambia del tutto. Diventa appunto un “italiano medio” che pensa solo al divertimento, al sesso, a guardare la tv, a giocare ai videogiochi e a fregarsene di tutto il resto. Questo tipo di vita gli regala il successo che non ha ottenuto prima e lo porta persino a partecipare ad un talent show.

19. Che bella giornata

Gennaro Nunziante dirige anche stavolta Checco Zalone in questo film del 2011. Un ragazzo del sud, Checco, che lavora al nord come buttafuori di una discoteca e poi grazie ad una raccomandazione si ritrova a lavorare come addetto alla sicurezza del Duomo. Proprio qui incontrerà una bella ragazza araba Farah che si finge una studentessa di architettura per compiere un attentato. Il ragazzo cade nel tranello e la porta anche in Puglia per farla conoscere alla sua famiglia. Nel ruolo di papà Nicola uno scorretto, sarcastico ma spassosissimo Rocco Papaleo, ex cuoco nell’esercito italiano in Iraq e in Afghanistan. Una serie di vicende porteranno la ragazza ad abbandonare il suo progetto terroristico e ad innamorarsi del buon Checco.

20. Boris

Tra le commedie italiane infine inseriamo una satira. Una serie tv di grande successo riportata sul grande schermo nel 2011 da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo. René Ferretti (Francesco Pannofino) dopo tanti anni di televisione, tenta di sfondare al cinema, girando un film d’autore. I sogni artistici però si infrangono ben presto perché il mondo del cinema nasconde un universo pari se non peggiore a quello della tv, pieno di nullafacenti e attrici nevrotiche ma soprattutto compromessi da accettare. L’intento di realizzare un film d’autore verrà sacrificato per un lavoro commerciale di scarso gusto basato su una comicità greve e volgare. René schifato dal sistema a cui si è dovuto piegare, decide di tornare alla tv e alla fiction.