Prodotti a base vegetale, è boom: ma li conosciamo davvero?

Fanno bene e sono gli alimenti del momento e Sonia Malaspina, Presidente del Gruppo prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, ci spiega perché

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Gli alimenti a base vegetali sono il prodotto del momento, oltre 1 italiano su 2 li acquista con regolarità. Ma chi li consuma, li conosce davvero? Ha ben chiare le loro caratteristiche?

Il 75,5% di chi già conosce questi prodotti (numero molto elevato di per sé, ancor di più se si considera la “giovane età” di questi prodotti) sa esattamente di cosa sono fatti i plant-based (con punte dell’80% tra i consumatori abituali e nelle fasce d’età più adulta) e solo l’1,4% dichiara di non saperlo (il restante 23,1% dimostra di avere una conoscenza parziale di questi prodotti). Il merito? È anche di etichette chiare, comprensibili e veritiere, a cui 9 consumatori abituali su 10 (8 su 10 per i consumatori in generale) prestano particolare attenzione, dimostrando di sapere esattamente quello che mangiano.

È questa la foto scattata da un’indagine AstraRicerche e Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food (la più grande Associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa), che ha messo a confronto 1.200 persone tra conoscitori di prodotti a base vegetale, consumatori (abituali e saltuari) e non consumatori, per capire quanto gli italiani sanno dei plant-based e quali pregiudizi, invece, aleggiano ancora.

Abbiamo quindi chiesto a Sonia Malaspina, Presidente del Gruppo prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, di spiegarci quali sono i vantaggi dati dall’introduzione degli alimenti a base vegetale per la nostra salute e per quella del pianeta e cosa sta cambiando con l’approvazione in Senato dell’emendamento, inserito nel DDL cosiddetto “sul cibo sintetico”, che vieta l’utilizzo per i prodotti a base vegetale di denominazioni che si ispirano a ricettazioni e preparazioni alimentari utilizzate anche per la carne o il pesce, e/o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria.

Che cosa s’intende per prodotti a base vegetale? E come sono composti?
Nella nostra cultura alimentare troviamo un’ampia varietà di cibi – cereali, legumi, verdura, frutta, noci e semi – che, oltre ad essere consumate tal quali, rappresentano anche le materie prime di una serie di prodotti a base vegetale. Prodotti che arricchiscono ancora di più le nostre possibilità di scelta.
Questi prodotti si trovano oggi facilmente in tanti supermercati, nei negozi (specializzati e non), o line: dalle bevande vegetali ai burger, dai piatti pronti fino a dessert, dolci, gelati, salse e molto altro ancora.
Di fatto, i prodotti a base vegetale sono alimenti e bevande che hanno come ingredienti le piante e i loro frutti: non solo frutta e verdura, ma anche noci, semi, oli, cereali integrali e legumi.

Quanto sono diffusi tali prodotti e da chi vengono prevalentemente consumati in Italia?
Secondo i dati della prima grande ricerca italiana sugli alimenti a base vegetale, condotta da Bva-Doxa per il Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food (survey aprile 2022), più di 1 italiano su 2 (54%) dichiara di acquistare prodotti plant-based: il 21% lo fa abitualmente, il 33% occasionalmente. Dunque, i nostri dati ci dicono che un italiano su due dichiara di consumare prodotti a base vegetale regolarmente o occasionalmente, il cui successo è attribuibile al fatto che i consumatori li trovano buoni, sani, nutrienti, di qualità e in linea con la nostra Dieta Mediterranea.
È emerso inoltre che tra chi li sceglie regolarmente, ossia 2-3 volte a settimana, prevalgono gli under 35, che considerano i prodotti a base vegetale emblema di sostenibilità. Sempre dai dati in nostro possesso (survey AstraRicerche, aprile 2023), infine, tra i consumatori abituali c’è una forte consapevolezza: l’80% sa esattamente di cosa sono fatti i prodotti a base vegetale e 9 consumatori abituali su 10 prestano particolare attenzione alle etichette, che trovano chiare e comprensibili.

Quali sono i vantaggi nell’introdurre i prodotti a base vegetale nella dieta?
I prodotti a base vegetale permettono di adottare una alimentazione sana e varia, più ricca di alimenti di origine vegetale, integrando le porzioni di cereali, legumi, frutta e verdura che mangiamo ogni giorno, per mantenere una dieta equilibrata.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce infatti di assumerne circa 400g al giorno pro-capite di questo genere di alimenti. È evidente che si tratta di un consumo rilevante, che, anche a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici e di un generale cambiamento delle abitudini, spesso non riusciamo a rispettare. I prodotti a base vegetale possono essere da questo punto di vista dei validissimi alleati, perché ci aiutano almeno su due fronti: nel raggiungimento dell’obiettivo di consumare la dose minima giornaliera di cereali, legumi, frutta e verdura e nel mantenere una dieta equilibrata anche dal punto di vista dei nutrienti che assumiamo. Inoltre il loro consumo fa bene al pianeta…

Perché fanno bene anche al pianeta?
I prodotti a base vegetale hanno un ridotto impatto ambientale in termini di minor consumo di acqua, protezione della biodiversità e minore emissione di gas serra nelle coltivazioni. L’adozione di una dieta flexitariana, che corrisponde alla dieta mediterranea più ricca di alimenti di origine vegetale, ha un impatto positivo sul nostro ecosistema. In Italia, l’adozione di una dieta più ricca di alimenti di origine vegetale comporterebbe il dimezzamento delle emissioni di gas serra, una diminuzione fino al 40% della perdita di biodiversità e un risparmio di acqua pari a 3,6 milioni di piscine olimpiche.
E i giovani dimostrano di avere grande sensibilità per questi argomenti. Il 66% degli under 35 dichiara di aver cambiato il proprio modo di mangiare negli ultimi 5 anni e tra le motivazioni principali che hanno guidato i cambiamenti a tavola c’è proprio l’impatto ambientale del cibo.

Ci può spiegare come leggere l’etichetta per riconoscere tali prodotti?
Le nostre etichette permettono al consumatore di reperire e scegliere facilmente sugli scaffali, senza rischi di confusione, i prodotti plant-based che vogliono portare in tavola. Sull’etichetta è possibile leggere infatti solo ingredienti di origine vegetale.

Cambia qualcosa sulle nostre tavole dopo l’approvazione al Senato dell’emendamento che vieta l’utilizzo di termini come carne o pesce in riferimento ai prodotti a base vegetale?
Al momento, no. Se l’emendamento viene approvato in via definitiva, non si potranno più attribuire termini come burger, affettati, etc … ai prodotti a base vegetale. E questo porterà un forte disorientamento dei consumatori.
I prodotti a base vegetale sono sul mercato da più di 30 anni e i consumatori sono abituati a riconoscerli e a sceglierli. Sarebbe giusto continuare a denominare i prodotti a base vegetale per come il consumatore è abituato a identificarli, lasciandogli la totale libertà di scegliere cosa, come e quando mangiarli.