Il dramma della violenza contro le donne è una ferita aperta. Un’emergenza che, come ci ricordano le cronache quotidiane, non accenna a placarsi. Ogni episodio di violenza fisica, ogni femminicidio, è solo la punta di un iceberg fatto di abusi psicologici, di controllo e di un silenzio troppo spesso assordante. È una realtà che scuote le coscienze ma che, per essere estirpata, richiede un impegno che va ben oltre una singola giornata di sensibilizzazione. È con questa consapevolezza che, otto anni fa, è nato #sempre25novembre, il progetto di Sorgenia di cui Maria Papale è responsabile. L’obiettivo è chiaro: agire al fianco delle associazioni, delle vittime e delle persone ogni giorno.
Dalla campagna online alle scuole, fino alla collaborazione costante con associazioni come Pangea e Differenza Donna (che gestisce il 1522, il numero verde nazionale gratuito per le vittime di violenza e stalking), #sempre25novembre è diventato un vero e proprio progetto del cuore per l’azienda.

In questi giorni l’urgenza si è manifestata prepotentemente. La violenza contro le donne è un dramma sociale. Per questo non basta un solo giorno all’anno per sensibilizzare, educare, cambiare. Il senso di #sempre25novembre sta tutto qui
Sì. I dati sono drammatici ed è una vera e propria emergenza che non accenna a cessare ma neanche a ridimensionarsi. Il numero dei femminicidi è in linea con quello dello scorso anno e con quello dell’anno precedente. L’opinione pubblica si indigna sempre, direi comprensibilmente, quando c’è un episodio di cronaca così forte. In realtà si tratta della punta dell’iceberg. La violenza fisica scuote le coscienze ma non è pensabile estirparla senza lavorare sulla radice del problema. E la radice del problema può essere estirpata solo con un vero cambiamento culturale e sociale. Per questo, dal 2018, abbiamo pensato a #sempre25novembre. Perché non basta un solo giorno, non è una ricorrenza che fa la differenza ma è un tema che va trattato tutti i giorni, in tanti modi, con tanti attori.
A proposito di “tutti i giorni”, ci racconti cosa avete fatto dal 26 novembre 2024 a oggi?
Il nostro progetto comincia, ogni anno, proprio il 25 novembre per concludersi 365 giorni dopo. Quest’anno abbiamo creato 12 storie, una per ogni mese, con un finale aperto. Perché ci interessava che il lettore comprendesse come con le sue azioni possano cambiare il corso e, soprattutto, il finale della storia. Negli anni abbiamo fatto questa evoluzione di focus: non raccontiamo solo le storie di donne che vivono condizioni di violenza ma anche cosa possono fare le persone intorno. Questo aspetto è cruciale. Le statistiche ci dicono che una donna ogni tre ha subito qualche forma di violenza. Questo vuol dire che noi ne conosciamo almeno una, quindi siamo tutti in qualche modo direttamene coinvolti. Nel 2025 abbiamo fatto un’importante campagna online ma soprattutto abbiamo portato il progetto tra le persone, prima di tutto nelle scuole.
A tal proposito, lo scorso anno avete condiviso l’urgenza di coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni. Avete avuto qualche opportunità in questo senso?
Sì, abbiamo raggiunto circa centomila studenti delle scuole secondarie, quindi ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni, fornendo loro il materiale attraverso la collaborazione con Parole O_stili, perché lavorassero e ragionassero sulla tematica. Contemporaneamente in 2.000 scuole abbiamo portato delle locandine fisiche che avevano sempre il riferimento del numero 1522, perché ci siamo resi conto che i ragazzi non sanno precisamente a chi chiedere aiuto e non sanno che alcune situazioni sono a rischio. Siamo andati, e anzi stiamo ancora andando, nelle università – dieci in tutto – dove abbiamo raccontato le storie e abbiamo fatto fare proprio ai ragazzi l’esperienza di scegliere il finale. C’è stato un grande coinvolgimento e abbiamo potuto constatare che in realtà, nei giovani, c’è molta consapevolezza su determinate situazioni.
#sempre25novembre è un’iniziativa corale. Sorgenia lavora fianco a fianco, giorno dopo giorno, con associazioni e realtà che vivono a contatto con le vittime delle violenze. Quanto è importante questa collaborazione? Si sono aggiunte nuove realtà?
Collaboriamo sin dall’inizio con Pangea e da un paio d’anni anche con Differenza Donna, che gestisce il 1522. Siamo al fianco anche delle realtà locali, centri antiviolenza magari molto piccoli ma molto efficaci, perché sono il riferimento vero delle zone in cui operano. Non potremmo portare avanti il nostro progetto se non lavorassimo con queste associazioni che ci consentono di essere rigorosi, di non rispondere in modo sbagliato, di non trattare un tema così importante in modo superficiale. #sempre25novembre non è solo un progetto di comunicazione ma un progetto del cuore per l’azienda ed è importante che sia utile anche per la società.
#sempre25novembre è nato otto anni fa, otto anni di impegni concreti e azioni tangibili. Sei soddisfatta o c’è ancora qualcosa che non siete riusciti a realizzare?
Di idee ne abbiamo tantissime. Ho una figlia di 12 anni, anche solo parlando con lei mi vengono continuamente nuove idee. Finché questo dramma non sarà risolto, c’è sempre qualcosa da fare. C’è sempre un impegno nuovo, c’è sempre il bisogno di continuare, soprattutto di ascoltare. Le aziende come Sorgenia possono fare tanto. Se ogni azienda facesse qualcosa per i suoi dipendenti, avrebbe cambiato una percentuale enorme della società. Ti direi che sarebbe bello e importante far diventare questo progetto il più corale, ampio e aperto possibile.