Gianluca Guidi: “Sinatra? Un mito. Mio padre Johnny Dorelli, un esempio con la sua vita”

Gianluca Guidi ci racconta del suo spettacolo-omaggio a Frank Sinatra, del suo rapporto col pubblico e di suo padre Johnny Dorelli

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 26 Marzo 2025 16:23

Dopo essere stato a Roma al Teatro Golden, Gianluca Guidi prosegue il tour con lo spettacolo Sinatra. The man and his music, uno omaggio al grande artista, una vera e propria icona del Novecento.

Un omaggio a Frank Sinatra che Gianluca Guidi fa con un grande show, accompagnato da un trio di famosi jazzisti, al pianoforte Stefano Sabatini, al contrabbasso Dario Rosciglione, alla batteria Marco Rovinelli

In questo racconto in prosa e musica, Guidi racconta aneddoti sulla vita di Frank, dai rapporti con la famiglia Kennedy alle tormentate relazioni amorose, curiosità e l’immancabile (in questo caso un cameo) presenza “virtuale” nei racconti, di suo padre, Johnny Dorelli, che dopo aver vissuto per più di un decennio a New York negli anni d’oro del dopoguerra, incide tornato in Italia numerosi brani di Frank Sinatra, tradotti in lingua italiana. Una celebrazione ad un Mito dovuta.

Il suo spettacolo è un omaggio a Frank Sinatra. Quale eredità artistica ci ha lasciato? E perché oggi è importante rendergli omaggio?
Sono due aspetti distinti. L’eredità artistica… beh, oggi non so quanto venga davvero percepita, vista la direzione in cui va il mondo. Ma omaggiarlo era necessario: Sinatra si è avvicinato al jazz come nessun altro, è un pilastro della storia musicale. Ha attraversato tre generazioni, ha avuto 75 anni di carriera mondiale. Non si può ignorare uno così, anche se oggi quel tipo di musica non è più di moda.

Gianluca Guidi
Fonte: Ufficio stampa - Teatro Golden
Gianluca Guidi in “Sinatra. The man and his music”

Si ricorda la prima volta che ha sentito Frank Sinatra?
Assolutamente sì. Avevo circa dieci anni. In casa c’era un disco di Sinatra con la Count Basie Orchestra, arrangiato da Quincy Jones. C’era il brano It Might As Well Be Spring. Lo ascoltavo su un mangiacassette e lo consumai letteralmente. Poi arrivò il Walkman e ovviamente ci rimisi quella canzone. Il nastro era davvero rovinato, allora cercai in lungo e in largo il disco, lo registrai su una cassetta e continuavo ad ascoltarlo da lì. Così, è iniziata una passione, uno studio, una scoperta continua della sua arte.

Le canzoni che interpreta nello spettacolo come le ha scelte?
Le ho selezionate pensando a quelle più popolari in Italia. Essendo in inglese, è importante che il pubblico riconosca almeno la melodia. Se dai una serie di brani sconosciuti per un’ora e mezza, ti perdi l’attenzione delle persone.

Nello spettacolo interagisce molto col pubblico. Che cosa le piace di questo rapporto?
Amo viaggiare con loro, chiacchierare, creare empatia. È un modo per ringraziarli. Ogni serata è diversa e questo la rende viva.

E il pubblico conosce spesso molti dettagli della sua vita… Le piace o la mette in difficoltà?
Sì, sono abbastanza preparati. E io mi diverto! Non mi sento mai in difficoltà, faccio quello che mi piace e quindi diventa naturale.

Gianluca Guidi
Fonte: Ufficio stampa - Teatro Golden
Gianluca Guidi in “Sinatra. The man and his music”

Questa passione per Sinatra viene anche da suo padre, Johnny Dorelli?
In parte sì, i dischi erano in casa. Però ricordo che una volta mio padre mi chiese: ‘Ma perché ascolti sempre Sinatra? Cosa ti piace così tanto?’. Non ricordo comunque di aver parlato molto spesso di Sinatra con mio papà.

Qual è stato il consiglio professionale più importante che le ha dato suo padre?
Non direi un consiglio preciso. Quando si vive in una famiglia come la mia, immersa nell’arte, i consigli sono all’ordine del giorno, nel senso che si ha a che fare con degli esempi viventi e continui che stavano nel modo in parlavano, si comportavano, come vivevano il lavoro. Quello è stato l’insegnamento più grande.

Gianluca Guidi
Fonte: Ufficio stampa - Teatro Golden
Gianluca Guidi in “Sinatra. The man and his music”

A parte Sinatra, cos’altro le piace ascoltare?
Amo Oscar Peterson, la musica classica… Mozart, Puccini, Ravel. E un po’ di pop, ma quello con carattere. Della musica di oggi non so nemmeno chi siano gli artisti.

Dopo lo spettacolo al Teatro Golden, cosa ha in programma nei prossimi mesi?
Devo tornare a Milano a fine marzo. Poi riprendiamo con Aggiungi un posto a tavola per il terzo anno. E c’è un altro spettacolo in ballo, ma è ancora tutto da definire.

Quindi sempre teatro?
Assolutamente sì, sempre teatro.