A gennaio 2025, Alberico Lombardi, il professore cantante, ha trionfato nella prima edizione di Io Canto Senior, il talent show di Canale 5 condotto da Gerry Scotti, che elegge la voce più promettente tra gli adulti over 45, diventando tra i finalisti più apprezzati dal pubblico.
Il Prof. Alberico Lombardi in questi mesi ha continuato a coltivare il suo talento. Così, oltre ai tanti progetti artistici su cui già da tempo lavorava, il 30 maggio è uscito il suo secondo singolo Spiagge, cover di Renato Zero, in una versione inedita nata dalla collaborazione con i famosi dj romani Marco Gioia e Mauro Minieri. Ma la sua agenda è piena fino al prossimo autunno.
Infatti, a giugno e luglio partecipa a diversi eventi benefici, tra cui, il prossimo 16 giugno, a un memorial per sostenere la fondazione degli ospedali Santobono, Pausillipon a favore della ricerca contro il Sarcoma. C’è poi il tour estivo, Il mio viaggio tour, mentre a fine settembre lo aspetta la reunion con i partecipanti di Io Canto Senior per due serate a teatro a Roma e infine e ottobre l’uscita del suo album.
Dopo la trasmissione Io Canto Senior, ha ricevuto tante dimostrazioni di affetto. Se lo aspettava?
No, assolutamente! Sono stato sommerso da richieste di amicizia e messaggi da tutta Italia. È stato molto bello vedere quanto abbia colpito, non solo a livello artistico, ma anche umano.
E quella sorpresa in studio con i suoi alunni è stata davvero toccante…
Sì, è stato emozionante. Non sapevo nulla! Alcuni alunni erano lì già dal giorno prima, nascosti tra il pubblico. Tre di loro sono anche diversamente abili, quindi è stato speciale soprattutto per loro.
Cosa si è portato a casa da quest’esperienza televisiva?
Il confronto con una realtà totalmente diversa, quella televisiva. Mediaset è una vera “macchina da guerra”. E poi il lato umano: i legami con gli altri concorrenti, tutti con storie diverse. È stato faticoso, ma arricchente, come tornare a scuola da studente.
Com’è stato il ritorno a scuola dopo la messa in onda?
Esilarante! Gli alunni hanno iniziato a cantare Chiamami ancora amore per i corridoi. Non avevo detto nulla, ma mi hanno riconosciuto subito. L’affetto è stato travolgente.

Parliamo della sua passione per la musica: da dove nasce?
Da bambino. Ricordo me stesso con un mangiadischi sempre acceso. La musica è sempre stata la mia valvola di sfogo, soprattutto durante l’adolescenza. Ho fatto anche lo speaker radiofonico, ma per insicurezza non ho mai creduto di poter cantare sul serio, almeno fino ai quarant’anni.
E cosa è successo a quarant’anni?
Per caso mi sono ritrovato a cantare in un musical scolastico. Un pianista in sala mi ha notato e ha voluto lavorare con me. Da lì è iniziato tutto, prima con progetti amatoriali, poi più professionali, sempre conciliando l’arte con il mio ruolo di insegnante di sostegno.
Infatti, lei ha creato anche progetti artistici legati all’inclusione.
Sì, come L’amore si muove, una manifestazione che raccoglie fondi per associazioni di disabili. Ho scritto spettacoli su Luigi Tenco e sull’inclusione. E uno su Roberto Vecchioni.
Perché proprio Vecchioni?
Mi ci rivedo molto: insegnante e artista. Ho studiato i suoi testi e i suoi libri. Il mio progetto teatrale su di lui lo porto in giro da un po’.
L’ha conosciuto?
Sì, al Festival della Filosofia a Benevento. Gli ho accennato del progetto. Ha ironizzato dicendo che essere insegnante è già una “piaga”, e poi pure fare uno spettacolo su di lui… insomma, due guai! Ma è stato molto gentile.