Uscito nel 1997, “La vita è bella”, con le sue frasi profonde e descrittive di un’epoca storica fra le più buie in assoluto, è forse il film che ha consacrato al grande pubblico Roberto Benigni.
Nonostante Guido Orefice e sua moglie Dora finiscano in un campo di concentramento insieme al figlio – il piccolo Giosuè – trovano il modo di proteggerlo dagli orrori del nazismo. DiLei ha selezionato le frasi e gli aforismi più celebri per sottolineare come si possa trovare qualcosa per cui valga la pena vivere anche in un contesto drammatico come quello che fa da cornice a una storia d’amore a 360 gradi.
Indice
“La vita è bella”, frasi sulla felicità
“Buongiorno, principessa!” è una citazione de “La vita è bella”, forse fra le sue frasi la più celebre. Due parole che racchiudono un amore semplice ma autentico, spontaneo ma profondo. E quale modo migliore ci può essere di dichiarare i propri sentimenti, se non con gli occhi innamorarti di Guido Orefice che saluta la sua amata Dora non appena la vede? Per restare in tema, qualche altro esempio d’amore tratto dal celeberrimo film.
- “Piacere di conoscerti. Sono il principe Guido. Tutto qui è mio. Qui inizia il principato principesco. Chiamerò questo posto Addis Abeba. Cambierò tutto questo. Fuori dalle mucche, vengono i cammelli. Anche pochi ippopotami. Devo andare, incontrerò la principessa” (Guido Orefice).
- “Anche voi da grandi avrete due belle gambe così. Ma non una, due. Due belle gambe. Se vi si rompe questa, c’è quest’altra, se vi si rompe questa c’è quest’altra, se vi rompono tutte due… e vabbé quello è proprio un colpo sfortunato” (Guido Orefice).
- “Quante volte te lo devo dire che a me piacciono le cose semplici , come un bel gelato al cioccolato!” (Dora).
- “Buongiorno, Principessa! Stanotte t’ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te!” (Guido Orefice).
- “Non amo che le rose che non colsi” (signora Guicciardini).
- “Guardami, principessa. Andiamo, sono qui. Guardami, principessa. Girati, principessa” (Guido Orefice).
- “Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me” (Giosuè Orefice adulto).
- “Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla, come in una favola c’è dolore, e come una favola, è piena di meraviglia e di felicità” (Giosuè Orefice).
- “Salve principessa! Questa notte ho pensato sempre a te!” (Guido Orefice).
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“C’è qualche Dora qui? Lei è italiana. È mia moglie” (Guido Orefice).
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“Dora e io siamo nate nella stessa strada. Andavamo a scuola insieme e avevamo gli stessi amici. Dora è la donna della mia vita e io sono l’uomo della sua vita; quindi, abbiamo deciso di sposarci il prossimo anno. Siete tutti invitati il prossimo 9 aprile alla Basilica di Santa María del Pellegrino” (Rodolfo).
Dialogo d’amore fra Guido e Dora
- Guido: “Buongiorno principessa!”
- Dora: “Che spaventoso! Mi ha quasi ucciso. Ti ho fatto male?”
- Guido: “Non sono mai stato meglio. Esci sempre di casa così?”.
Dialogo fra padre e figlio
- Giosuè: “Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?”
- Guido: “Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c’è un negozio, là c’è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh… e coso là, c’è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c’ha un canguro, dico “Si può entrare?”, dice “No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo”. Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!”
- Giosuè: “Ma noi in libreria facciamo entrare tutti”
- Guido: “No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?”
- Giosuè: “I ragni. E a te?”
- Guido: “A me… i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: “Vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”. Oh! E mi hanno rotto le scatole ‘sti visigoti, basta eh!”
La vita è bella, riflessioni
In “La vita è bella” le frasi, ogni singola parola sono state scelte per raccontare il dramma della Shoah con serietà e leggerezza allo stesso tempo. Ogni dialogo, ogni pensiero portano lo spettatore a riflettere su quanto quella che Hannah Arendt ha definito “La banalità del male” possa essere atroce, crudele, ma anche sconfitta. A tal proposito, ecco le frasi sul dolore di una perdita.
- “Guarda i girasoli: loro si inchinano al sole, ma se uno è troppo inchinato vuol dire che è morto. Tu sei un servitore, non un servo. Servire è l’arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui è il servitore di tutti gli uomini, ma non è il servo di nessuno. (Eliseo Orefice).
- “E adesso, signore e signori, una magnifica sorpresa offerta dal Grand Hotel. La torta etiope” (Guido Orefice).
- “I nani e Biancaneve si siedono a mangiare. Quanto velocemente pensi che servirà i tuoi ospiti dopo? In sette secondi!” (indovinello).
- “Mio marito e mio figlio sono su quel treno. Voglio salire su quel treno. Mi hai sentito? Voglio salire su quel treno” (Dora).
- “Guarda! Hanno fermato il treno per far salire la mamma” (Giosué Orefice).
- “Questi ragazzi sono pazzi! Questo deve pesare cento chili! Devono essere circa 3.000 gradi qui. Vittorino, non ce la faccio più!” (Guido Orefice).
- “Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno tana” (Guido Orefice).
- “Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l’arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini” (Eliseo Orefice).
- “Il silenzio è il grido più forte” (Eliseo Orefice).
- “Naturalmente! La nostra razza è superiore. Sono appena venuto da Roma per dirvi ragazzi che la nostra razza è superiore. Sono stato scelto da scienziati italiani razzisti per dimostrarlo. Perché hanno scelto me? Ti dico? Chi sarà più bello di me? (…) Sono un puro ariano” (Guido Orefice, con tono sarcastico).
- “Il silenzio è il grido più potente. È il tuo amico poeta?” (Eliseo Orefice).
- “Se dici il mio nome, non ci sono più. Chi sono io? Il silenzio!” (indovinello).
- “Arrivederci e comportati bene perché questi sono tempi difficili. Tempi duri!” (Oreste).
- “Nulla è più necessario del superfluo” (Eliseo Orefice).
- “No, non lo fanno “per…”, lo fanno “per!” (Eliseo Orefice).
- “Non sei mai stato su un treno, vero? Loro sono fantastici! Tutti sono in piedi, incollati l’uno all’altro e non ci sono posti a sedere!” (Guido Orefice).
- “Che tipo di posto è questo? È bellissimo: le colombe volano, le donne cadono dal cielo! Mi sto trasferendo qui!” (Guido Orefice).
Dialogo fra Giosuè e Guido
- Giosuè: “Fanno bottoni e saponi da noi. Ci bruciano tutti nel forno. Un uomo stava piangendo e lo ha detto”
- Guido: “Le hai creduto di nuovo? Pensavo fossi un ragazzo intelligente, intelligente e intelligente. Vai a capire. Questa mattina mi sono lavato le mani con Bartolomeo. E poi mi sono abbottonata con Francesco. Oppure immagina: ‘Quest’uomo è di legno e non brucia perché non è abbastanza asciutto’ Siamo seri!”.
Dialogo fra un poliziotto e Rodolfo
- Poliziotto: “Ascolta questo problema. Lo ricordo perché mi ha scioccato. Un pazzo costa allo stato quattro marchi al giorno. Uno storpio, quattro marchi e mezzo. Un epilettico, tre voti e mezzo. Considerando che la media è di quattro punti e abbiamo 300.000 pazienti, quanto risparmierebbe lo Stato se questi individui venissero eliminati
- Rodolfo: Verremmo risparmiare 1.200.000 marchi al giorno”
- Poliziotto: “Esatto!”
Dialogo fra Dora e un altro prigioniero
- Dora: “Almeno non fanno lavorare i bambini o gli anziani”
- Prigioniero: “Non li fanno funzionare perché li uccidono! Un giorno sentirete una signora dire: Figli, venite a farvi una doccia! Poi vi mettono in una camera a gas”.
La domanda di un figlio a un padre
- Giosuè: “Papà, non riesco a trovare nessuno degli altri bambini e una signora è venuta a dirmi di andare a farmi una doccia”
- Guido: “Questa è una buona idea. Vai a farti una doccia”.
La vita è bella, dialoghi evocativi
“La vita è bella” è un film in cui le frasi, anche prese singolarmente, riescono a dire tanto. Non solo allo spettatore davanti allo schermo, ma anche a chi le legge estrapolate dalle immagini. Tuttavia, alcuni estratti dei dialoghi possono insegnarci davvero tanto.
Celebre traduzione dal tedesco all’italiano
- Soldato [in tedesco]: “Attenzione! Attenzione! Silenzio! C’è un italiano che sa il tedesco qui?”
- Guido [a Bartolomeo]: “Che ha detto?”
- Bartolomeo: “Cercano uno che parla tedesco, spiega tutte le regole del campo. [Guido alza la mano] Che sai il tedesco?”
- Guido: “No”
- Soldato [in tedesco]: “Ascoltatemi tutti; lo dico soltanto una volta”
- Guido: “Comincia il gioco, chi c’è c’è, chi non c’è non c’è”
- Soldato [in tedesco]: “Siete stati portati in questo campo per un motivo…”
- Guido: “Si vince a 1000 punti. Il primo classificato vince un carro armato vero”
- Soldato [in tedesco]: “…per lavorare!”
- Guido: “Beato lui”
- Soldato [in tedesco]: “Ogni sabotaggio è punito con la morte. Le esecuzioni avvengono sul quadrangolare con degli spari alle spalle” [si indica la schiena].
- Guido: “Ogni giorno vi daremo la classifica generale da quell’altoparlante là. All’ultimo classificato verrà attaccato un cartello con su scritto “asino”, qui sulla schiena”
- Soldato [in tedesco]: “Avete l’onore di lavorare per la nostra grande madrepatria e di partecipare alla costruzione del grande Impero Tedesco”
- Guido: “Noi facciamo la parte di quelli cattivi, cattivi ,che urlano, chi ha paura perde punti”
- Soldato [in tedesco]: “Non dovete scordare mai tre regole generali: 1) Non provate a scappare; 2) Seguite ogni comando senza fare domande; 3) Ognuno che protesta vien impiccato. È chiaro?”
- Guido: “In tre casi si perdono tutti i punti, li perdono: 1) Quelli che si mettono a piangere; 2) Quelli che vogliono vedere la mamma; 3) Quelli che hanno fame e vogliono la merendina, scordatevela!”
- Soldato [in tedesco]: “Dovreste essere contenti di lavorare qui. Non succederà niente a quelli che rispettano le regole”
- Guido: “È molto facile perdere punti per la fame. Io stesso ieri ho perso 40 punti perché volevo a tutti i costi un panino con la marmellata”
- Soldato [in tedesco]: “La compiacenza è tutto!”
- Guido: “D’albicocche”
- Soldato [in tedesco]: [un altro soldato gli dice qualcosa all’orecchio] “Altra cosa”
- Guido: “Lui di fragole”
- Soldato [in tedesco]: “Quando sentite questo fischio dovete venire rapidamente sul quadrangolare…”
- Guido: “Ah, non chiedete i lecca-lecca perché non ve li danno: ce li mangiamo tutti noi”
- Soldato [in tedesco]: “…ogni mattina…”
- Guido: “Io ieri ne ho mangiati 20”
- Soldato [in tedesco]: “…farete una fila, due persone di fianco…”
- Guido: “…Un mal di pancia…”
- Soldato [in tedesco]: “…ogni mattina…”
- Guido: “…però erano boni…”
- Soldato [in tedesco]: “…per l’appello”
- Guido: “…lascia fare…”
- Soldato [in tedesco]: “Altra cosa: lì dietro lavorerete. Capirete facilmente le dimensioni del campo”.
- Guido: “Scusate se vado di fretta, ma oggi sto giocando a nascondino, ora vado, sennò mi fanno tana”.
Quanto amore c’è in un padre che, anche a rischio di essere scoperto e punito, improvvisa una finta traduzione dal tedesco all’italiano per rassicurare suo figlio (e tutti gli altri bambini), per fargli credere che sia tutto un gioco, una gara per vincere un premio? È il gesto, al tempo stesso geniale e disperato, di un uomo che tenta di proteggere ciò che ha di più caro: il sangue del suo sangue.
- Giosuè: “Quando posso vedere mia madre?”
- Guido: “Quando il gioco è finito”.
“La vita è bella”: la potenza dell’amore e dell’amicizia
Quanta delicatezza si può scorgere in un dialogo fra un uomo e una donna, ancora sconosciuti ma già innamorati, che si corteggiano pensando che nulla possa loro accadere, se non esperienze belle, da ricordare “per tutta la vita”?
- Guido: “Eeeh dimenticavo di dirle…”
Dora: “Dica”
Guido: “Che ho una voglia di fare all’amore con lei che non si può immaginare ma questo non lo dirò mai a nessuno… soprattutto a lei – mi dovrebbero torturare per farmelo dire”
Dora: “Dire cosa?”
Guido: “Che ho voglia di fare l’amore con lei… ma non una volta sola, tante volte, ma a lei non lo dirò mai solo se diventassi scemo lo direi che farei all’amore anche ora qui davanti casa per tutta la vita”. - Guido: “Giosué, perché sei qui? Non dovresti essere qui! Va via! Perché non sei con gli altri bambini?”
Giosuè: “Hanno detto che tutti i bambini dovevano fare il bagno oggi e io non voglio”. - Guido: “Ti sei addormentato mentre mi parlavi! Come hai fatto?”
Ferruccio Papini: “Schopenhauer”
Guido: “Chi?”
Ferruccio: “Schopenhauer dice che con la volontà puoi fare quello che vuoi: ‘Io sono quello che voglio essere’. In questo momento voglio dormire, così mi dico: ‘Sto dormendo, dormendo”, e bene mi addormento’”. - Dora:“Scusi, da quanto tempo guida?”
Guido: “Io? Da… da quasi dieci minuti”
Guido:“Ah, pensavo meno”. - Giosuè: “Non mi è piaciuto il treno”
Guido: “Neanche io. Riprendiamo l’autobus, ok? Hanno ascoltato! Riprenderemo l’autobus!”. - Dottor Lessing: “Telegramma urgente. Devo andare subito a Berlino. Cosa sono questi fiori?”
Guido: “Sono per la sua partenza”
Dottor Lessing: “Ne prendo solo uno. Lo porterò a mia moglie, il fiore di Guido. Mi è davvero piaciuta la tua compagnia. Sei il cameriere più intraprendente che abbia mai incontrato”
Guido: “Grazie, sei il cliente con la maggior parte della cultura che ho incontrato”.
“La vita è bella”: poche parole, un destino segnato
- Ufficiale: “Devi venire all’ufficio del capo della polizia”
- Guido: “Ancora?”
- Giosuè: “Lo era già”
- Ufficiale: “Andiamo”
- Guido: “Perché?”
Frase finale “La vita è bella”
E, per concludere, “La vita è bella” e le sue frasi riescono a lasciare il segno dall’inizio sino all’ultima battuta. L’ennesima dimostrazione di quanto l’amore – anche e soprattutto dopo essere sopravvissuto in un contesto di sofferenza e disperazione – sia in grado di essere forte, invincibile. A tal proposito, ecco alcune frasi d’amore nei film da dedicare a chi si ama di più.
- Giosuè: “Abbiamo vinto!”
- Dora: [commossa abbracciandolo e baciandolo] “Sì, abbiamo vinto, Giosuè”
- Giosuè: “Mille punti da schiantare dal ridere. Primi, si ritorna a casa col carro armato: abbiamo vinto!”.