Le frasi più belle dalle canzoni di Lucio Corsi, rivelazione di Sanremo 2025

Commoventi e stupende: sono le frasi più belle tratte dalle canzoni di Lucio Corsi, artista rivelazione di Sanremo 2025

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Pubblicato: 17 Febbraio 2025 16:29

Sensibile, unico e in grado di scrivere canzoni che toccano l’anima, Lucio Corsi è la rivelazione di Sanremo 2025. Un artista straordinario che ha saputo conquistare il pubblico con brani che sembrano poesie.

DiLei ha raccolto le frasi più belle dalle canzoni di Lucio Corsi, per emozionarsi e scoprire il mondo meraviglioso di questo cantautore.

Le frasi più belle dalle canzoni di Lucio Corsi

Classe 1993, Lucio Corsi è nato a Grosseto ed è cresciuto nelle verdi campagne di Vetulonia dove la sua famiglia gestisce un famoso ristorante.

La madre Nicoletta è una pittrice, mentre suo padre Marco è un artigiano. Cresciuto libero e sempre sostenuto dai genitori nella sua arte, Lucio Corsi si è appassionato alla musica sin da piccolo grazie a The Blues Brothers.

Ha iniziato a comporre i brani sin da bambino, esibendosi nelle piazze e nei locali della sua città. Inizialmente ha iniziato a realizzare canzoni ispirate al rock progressivo dei Genesis, orientandosi poi verso il cantautorato.

Ha ottenuto la maturità al liceo scientifico, in seguito si è trasferito a Milano per cominciare una carriera nel mondo della musica. Nel suo primo anno nella città meneghina, Lucio Corsi ha composto e si è esibito insieme al duo Miaosatelliti.

Nel 2014 è uscito il suo primo EP con cinque tracce intitolate Vetulonia Dakar, in seguito si è esibito al MI AMI Festival con la canzone Le api. Il primo album, intitolato Altalena Boy ha ottenuto un ottimo riscontro da parte della critica. A colpire i testi surreali e uno stile glam, ma anche il riferimento ad artisti come Renato Zero, David Bowie, Tim Burton e Lou Reed.

Nel 2016 ha preso parte al progetto Kahbum, creando la canzone Il cuore va nell’organico con Margherita Vicario. Nel 2017, Lucio Corsi ha pubblicato il suo primo album intitolato Bestiario musicale, un concept album con il tema favolistico costituito da otto tracce, ognuna delle quali dedicate ad un animale presente in Maremma.

Nello stesso anno Lucio Corsi ha aperto i concerti di Brunori Sas e Baustelle, inoltre è stato scelto come modello da Gucci, sfilando sulla passerella di Palazzo Pitti a Firenze.

Nel 2019 ha pubblicato il singolo intitolato Cosa faremo da grandi? che ha anticipato il suo secondo album, dandogli anche il titolo.

Nel 2023 ha pubblicato La gente che sogna, il suo terzo album che è stato accompagnato da un tour estivo. Nel giugno dello stesso anno, Lucio Corsi è stato scelto per aprire il concerto degli Who al Firenze Rocks.

Nel 2024 è uscito Tu sei il mattino, canzone inserita nella colonna sonora della serie tv Vita da Carlo di Carlo Verdone. Il cantante inoltre ha recitato come guest star nello show, recitando nel ruolo di se stesso.

Il 2025 ha permesso a tutta l’Italia di scoprire il talento di Lucio Corsi. L’artista infatti ha preso parte al Festival di Sanremo con il brano Volevo essere un duro, classificandosi secondo e conquistando il Premio della Critica Mia Martini.

  • Sentirsi soli in una grande città fa più male che dalle mie parti. Mi tagliano la gola queste armi bianche le punte delle Alpi. (Freccia Bianca)
  • Sui tetti delle case l’astronave Giradisco. Sparava un sound spaziale per i mondi che spariscono l’ultima hit dell’universo. Ta-ra-ta-ta-ra-ra. Space vibrations. (Astronave giradisco)
  • Sentirsi soli in una grande città è più dura che nella mia terra. Ci sono troppe pareti, troppi muri dove sbattere la testa. (Freccia Bianca)
  • Ho saputo di un topo che si è salvato dagli attacchi di un serpente.Adesso è libero, c’è che dice sia a Parigi, è un topo pulito e intelligente. (Senza titolo)
  • La ragazza che non era acqua mi fece affogare senza una scusa. A volte usare l’immaginazione stanca ma è stancante anche chi non la usa. Ho saputo che ieri un vaso s’è buttato dal terrazzo. Gridando “il vento è come il treno, poetico ma rompe il cazzo”. (Senza titolo)
  • Secondo i calcoli che ho fatto considerando il tempo e la distanza. Dovrei sbucare proprio in Cina sopra una collina in mezzo alla campagna. Dicono che poi i cinesi riprenderanno tutto quanto, ma sarà notte e non vedranno. (Bigbuca)
  • Trovare un posto alle valigie è sempre uno dei miei problemi per non farle rimanere tutto il viaggio in piedi. Sta risalendo la penisola il vecchio spirito di un pellerossa, dividendo in due le città che incontra. (Freccia Bianca)
  • Nel mondo senza difetti dove gli umani erano gli unici assenti. Dove le statue camminavano per stare al passo coi tempi. C’era una fila di astronavi tra le stelle perfino un irriconoscibile E.T.. Con le valigie messe nelle navicelle tutti volevano atterrare lì. (Astronave giradisco)
  • Voglio vedere se quando sarò di là avrò imbrogliato tutto, anche la gravità. E come avessi fatto un salto. Inizierò a cadere, ma cadere in alto con la testa verso casa, con le gambe all’universo. In fondo al cielo c’è il soffitto dalla luna vedo il tetto. (Bigbuca)
  • E quando guarda le foglie ripensa a Firenze e alla sua prima casa. E mentre guarda le foglie della foresta pluviale sogna il cinghiale. (Freccia Bianca)
  • Mi è cambiata la realtà, avevo un paio di occhi in più con lei. E far volare un vecchio cielo mi ha tirato ancor più giù, mayday. (Radio Mayday)
  • E quando guarda la porta ripensa alla porta della sua prima casa. Dove un giorno entrarono i ladri e gli rubarono tutto tranne l’ombra dei quadri. (Senza titolo)
  • Come non volano le api quando li tocchi il miele. Come non volano le api se li togli il miele. (Le api)
  • Al mondo senza difetti gli si fermavano davanti gli specchi. C’erano gli angeli che svolazzavano con i piccioni sui tetti, uh. C’era una fila di astronavi tra le stelle e gente verde dentro gli Autogrill. Con le valigie messe nelle navicelle tutti volevano arrivare lì. (Astronave giradisco)
  • Chissà dov’è la donna che cerco quand’è notte fonda. Sarà colpa del buio se ancora non ne ho visto l’ombra. (Danza classica)
  • C’era un mio amico che era troppo secco, col vento volava. Sua madre gli metteva i sassi nelle tasche quando usciva di casa. Suo padre lo portava in giro con un’imbracatura ad ogni soffio di vento, un brivido di paura. (Amico vola via)
  • Oggi esco sotto i raggi del sole pesante per scavare sotto terra ed arrivar dall’altra parte. Dicono che poi c’è l’acqua, ho messo nello zaino l’aria, dicono che poi c’è il fuoco e che dovrò tornare indietro. Ma all’inferno non ci credo. (Bigbuca)
    Lo sai dov’è la donna che cerco? È in una storia che si concluse. Troppo scura perfino per gli occhi degli infiniti pali della luce. (Danza classica)
  • Viaggiare di notte sopra un treno significa inevitabilmente. Affezionarsi ai lampadari delle case, ma il treno va più veloce di me e te, che giochiamo a testa o croce. (Le api)
  • Lascerei tutto così com’è, ma cambierei pianeta. Tra tutti il più lontano che c’è. (Radio Mayday)
  • C’era un mio amico che era troppo secco, col vento volava. I dottori dissero “Appesantirlo è l’unica cosa da fare”. L’ingegnere si inventò un’armatura da sei quintali. Ma a nessuno venne in mente di costruirgli le ali. (Amico vola via)
Frasi Lucio Corsi. Sentirsi soli in una grande città è più dura che nella mia terra. Ci sono troppe pareti, troppi muri dove sbattere la testa. (Freccia Bianca)
“Sentirsi soli in una grande città è più dura che nella mia terra. Ci sono troppe pareti, troppi muri dove sbattere la testa.”- Freccia Bianca

Le frasi più commoventi di Volevo essere un duro

Volevo essere un duro è il titolo della canzone che Lucio Corsi ha scelto di portare a Sanremo 2025, classificandosi secondo dopo Olly e la sua Balorda Nostalgia.

Il brano racconta il desiderio dell’artista di essere un uomo forte e senza paura, ma anche la sua consapevolezza di avere delle fragilità e la necessità di abbracciarle.

“Parla del fatto che questo mondo ci vorrebbe infallibili, solidi come le pietre e perfetti come i fiori – ha spiegato su RaiPlay l’artista – senza dirci che i fiori sono appesi a un filo. Parla anche del fatto che spesso è facile non divenire quello che si sognava essere. Sono poche le persone che possono dire di essere diventate ciò che sognavano da piccoli. E magari spesso non sarebbe stata neanche la via giusta. A volte sogniamo di essere qualcosa che non è tanto meglio da ciò che siamo”.

  • Vivere la vita è un gioco da ragazzi. Me lo diceva mamma ed io cadevo giù dagli alberi. (Volevo essere un duro)
  • Volevo essere un duro che non gli importa del futuro no. Un robot, medaglia d’oro di sputo, lo scippatore che t’aspetta nel buio, il Re di Porta Portese, la gazza ladra che ti ruba la fede. (Volevo essere un duro)
  • Non sono nato con la faccia da duro. Ho anche paura del buio. Se faccio a botte le prendo, così mi truccano gli occhi di nero. Ma non ho mai perso tempo e lui che mi ha lasciato indietro. (Volevo essere un duro)
  • Quanto è duro il mondo per quelli normali. Che hanno poco amore intorno o troppo sole negli occhiali. (Volevo essere un duro)
  • Volevo essere un duro, però non sono nessuno, cintura bianca di Judo. Invece che una stella uno starnuto. (Volevo essere un duro)
  • I girasoli con gli occhiali mi hanno detto: “Stai attento alla luce”. E che le lune senza buche sono fregature. Perché in fondo è inutile fuggire dalle tue paure. (Volevo essere un duro)

Cosa faremo da grandi? Le citazioni dal capolavoro di Lucio Corsi

Cosa faremo da grandi? è il titolo di un singolo famosissimo di Lucio Corsi e anche del suo secondo album. “L’idea di questa canzone è nata d’inverno, sulla spiaggia di Castiglione della Pescaia, vicino a dove sono cresciuto – ha svelato il cantante -. Ero con un amico, data la stagione non c’era granché da fare, così siamo finiti sulla sabbia e lì è venuta fuori l’immagine al centro del brano, quella di qualcuno che aveva costruito le conchiglie per poi gettarle in mare. Immagine che poi mi è tornata in mente a rappresentare il massimo esempio di grande impresa mandata in fumo con l’animo in pace, concetto che è diventato il fulcro del brano”.

  • C’è un mistero in ogni giorno che comincia dopo una notte che finisce. Io non ho mai capito chi ha colorato le conchiglie. E come fanno a viaggiare per queste grandi distanze. Se vado al porto lo chiedo alle barche che prendono il sole, ma restano bianche. (Cosa faremo da grandi?)
  • Buttando nel vento il lavoro di anni perché nemmeno da vecchi si sa cosa faremo da grandi. (Cosa faremo da grandi?)
  • Batti il cinque e ripartono le mani trasparenti delle onde che ci lasciano conchiglie e si prendono le orme. (Cosa faremo da grandi?)
  • C’è un mistero in ogni giorno che comincia dopo una notte che finisce. Io non ho mai capito di che cosa sono fatte le conchiglie e come fanno ad arrivare. Lungo le spiagge affollate. Se dal cielo non scendono scale. Se dal mare non arrivano strade. (Cosa faremo da grandi?)
Frasi Lucio Corsi. Quanto è duro il mondo per quelli normali. Che hanno poco amore intorno o troppo sole negli occhiali. (Volevo essere un duro)
“Quanto è duro il mondo per quelli normali. Che hanno poco amore intorno o troppo sole negli occhiali.”- Volevo essere un duro

Le frasi più romantiche da La ragazza trasparente di Lucio Corsi

La ragazza trasparente è uno fra i singoli più romantici di Lucio Corsi. “È la seconda canzone d’amore che ho scritto finora – ha svelato qualche tempo fa -, la prima era Canzone per me, del 2014. Parla di una ragazza trasparente. Trasparente perché non c’è”.

  • Dato che è trasparente può esser tutto anche una notte d’estate baciata dalla sorte. (La ragazza trasparente)
  • Andare a fondo nelle metropolitane come rimedio alla mancanza del mare, del sale nelle fontane. (La ragazza trasparente)
  • Dimmi se le mani te le stringo troppo forte, dato che è trasparente io la ritrovo. Nella musica o nella forma di una nuvola. (La ragazza trasparente)
  • L’hanno vista scendere sotto l’asfalto e dalle scale farsi portare in alto. Io che inseguo lei e che non seguo il calcio. (La ragazza trasparente)
  • Mi hanno detto che ora vive in un palazzo e che ha rinchiuso la campagna in un parco. Dormo più che posso per pensare ad altro. (La ragazza trasparente)
  • E mi hanno detto che ora passa la notte dentro una torre di luce che cade dai lampioni alle strade. (La ragazza trasparente)
  • È da un po’ che non la vedo la ragazza trasparente. Chissà che cielo la lascia, chissà che terra la regge. (La ragazza trasparente)

Le frasi emozionanti di Trieste di Lucio Corsi

Uscita nel 2020, Trieste è una fra le canzoni più famose di Lucio Corsi. Un brano che ha per protagonista la Bora. “È la storia del vento e di come un giorno a Trieste la gente abbia cambiato idea su di lui, non considerandolo più un freno, ma rivalutandolo come spinta – ha spiegato l’artista -. Perché se ci pensi l’effetto del vento cambia a seconda di dove vai: se giri le spalle e cambi direzione ti spinge anziché frenarti”.

  • Che il vento no, non era un freno, ma una spinta. Che il vento no, non era un freno, ma una spinta utile. Per tenere le nuvole in viaggio, per chi è fermo, non trova il coraggio. (Trieste)
  • Scoprimmo che il vento cantava il giorno che passò in TV. Lasciando di stucco un camionista che si riposava per qualche ora in un bar. Da quel giorno per le strade di Trieste vive gente convinta. (Trieste)
  • Venne eliminato dallo show e rispedito in piazza. Gli dissero che per rimanere in TV serve la faccia adatta. Ora lo trovi senza labbra, senza denti e senza lingua sul lungomare a rovinare i silenzi da solo che fischia. (Trieste)
  • Vento che spinge sia le barche che gli uomini se non riescono a muoversi. (Trieste)
Frasi Lucio Corsi. E mi hanno detto che ora passa la notte dentro una torre di luce che cade dai lampioni alle strade. (La ragazza trasparente)
“E mi hanno detto che ora passa la notte dentro una torre di luce che cade dai lampioni alle strade.”- La ragazza trasparente