Jane Birkin: l’icona, la diva, la donna

La ragazza inglese che è riuscita a diventare un'icona francese. E che sempre lo sarà, ieri e oggi. Ecco la storia di Jane Birkin

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Tutte abbiamo sognato essere lei. La diva, l’icona intramontabile, il simbolo dello stile francese che ancora oggi vive e rivive nei dettami di quelle leggi che lei stessa ha fondato e che non sembrano minimamente scalfite dal tempo che scorre. Lei, la ragazza inglese diventata la quinta essenza dello stile di un Paese che ha amato, e che la amava.

Lo ha fatto senza strategia o pianificazioni. Lo ha fatto perché alcune persone sono destinate a diventare delle stelle che brillano di luce propria. E lei era ed è tra queste. Con il suo corpo e quella sensualità androgina che tanto le piaceva. Con quella frangetta, la sua t-shirt bianca e quegli accessori cult che hanno fatto tendenza, ieri e oggi. Con quell’atteggiamento sempre in bilico tra parisian chic e lolita.

Jane Birkin è stata un’attrice, una cantante, una musa. È stata tante cose e ancora oggi, nonostante sia trascorso del tempo dalla sua scomparsa,  il suo nome echeggia prepotentemente nella memoria collettiva.

Jane Birkin
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Jane Birkin

Jane Birkin, biografia

Nata il 14 dicembre del 1946 a Marylebone, Jane è figlia d’arte. Sua madre, infatti, è l’attrice e cantante Judy Campbell, mentre suo fratello Andrew è un famoso regista. A diciassette anni sceglie di seguire le orme di sua madre e studia recitazione. Sono gli anni del fermento, quelli della swinging London in cui Jane si diverte. Balla, canta, posa. È scatenata.

Conosce il compositore inglese John Barry e di lui si innamora. Decide di sposarlo a soli 19 anni e dal loro amore nascerà Kate, la sua primogenita. La stessa che nel 2013, a Parigi, si toglierà la vita lanciandosi dal quarto piano del suo appartamento e lacerando, per sempre, il cuore di Jane Birkin.

Recitazione, canto e posing fanno di Jane un’artista acclamata. Così si avvicina al cinema ed esordisce nel film Non tutti ce l’hanno di Richard Leste. Ma è con Blow-Up di Michelangelo Antonioni e con l’indimenticabile scena di topless che Jane diventa iconica, anche se un po’ scandalosa.

Diventa il punto di riferimento delle giovani dell’epoca, è una It girl, nelle movenze, nelle scelte di stile e nel suo aspetto. La casa francese Hermès le dedica la iconica Birking Bag, uno degli accessori più esclusivi, ricercati e costosi del nostro tempo.

La ragazza inglese che diventa icona francese

Londra è sicuramente piena di stimoli a cavallo degli anni ’60 e ’70, ma sono sempre troppo pochi per Jane Birkin. Così la ragazza sceglie di trasferirsi nella Ville Lumière e volta le spalle alle sue origini. Sceglie persino di parlare solo la lingua francese, perché è in quel Paese che si sente davvero a casa.

Nel 1968 la sua carriera è in ascesa. Sul set del film Slogan conosce il cantante e musicista Serge Gainsbourg, una vera e propria icona della Francia di quel tempo. E per quell’uomo non spende bellissime parole, almeno non dopo il primo incontro. Perché lei non lo immagina neanche che proprio lui sarebbe diventato, da lì a poco, l’amore più grande, e unico, della sua vita.

Jane Birkin, l’amore con Serge Gainsbourg

La loro relazione è complicata, ma intensa e folle. Da una parte c’è la diva, già diventata icona di femminilità, sensualità e stile. Dall’altra il musicista scanzonato e un po’ ribelle la cui fama non è legata solo al suo talento, ma anche alle donne con cui alimenta il gossip, come Brigitte Bardot, per esempio.

Ma è in Jane che Serge trova la sua musa, il suo più grande amore. L’ossessione. I due sono sulla bocca di tutti. I fotografi li inseguono e li immortalano tra discussioni e riappacificazioni plateali fatte in strada o nei locali. La loro relazione scorre veloce, forse troppo, e si consuma nelle camere di hotel tra sesso e alcol.

Insieme sono forti e imbattibili. Sono scandalosi, come lo è l’irriverente Je t’aime… moi non plus, la canzone fatta di orgasmi simulati che ha un successo straordinario, ma che sconvolge l’opinione pubblica, al punto tale da essere bandita dalle radio d’Europa.

Sono immorali sì, ma anche innamorati perdutamente l’uno dell’altra. Dalla loro relazione nasce la piccola Charlotte, la secondogenita di Jane.

So anche che qualunque cosa faccia, non sarò mai felice senza Serge. Perché se me ne vado, mi mancherà sempre la mia vita eccezionale accanto a un uomo eccezionale.

Ma l’amore non basta, non a placare l’anima irrequieta e indomabile di Serge Gainsbourg che giorno dopo giorno precipita nel vortice delle sue dipendenze. Jane vacilla, non riesce più a stare al fianco dell’uomo anche se lo ama, troppo. Così lo lascia.

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Jane Birkin, la vita dopo Serge

Decisivo, per Jane, è l’incontro con Jacques Doillon, il regista dolce e affettuoso che promette di prendersi cura di lei. Con lui, la Birkin, si sente amata, sente di essere di nuovo donna. È in lui che ritrova la speranza ormai precipitata nel baratro in cui è caduto Serge. In cui è caduta anche lei.

Jane e Jacques diventano ufficialmente una coppia e questo distruggerà per sempre il cuore di Serge. I due scelgono comunque di restare amici, lo fanno per il bene di Charlotte. Lo fanno soprattutto per loro stessi perché sanno che così potranno proteggersi e non distruggersi a vicenda. Perché l’amore, quello tra di loro, resterà per sempre.

Nel 1991, quando il cantante francese si spegne a seguito di un attacco cardiaco, Jane è al suo fianco. Con lui morirà anche una parte di lei.

Jane Birkin, ieri e oggi

Un amore grande e straordinario, una carriera costellata di successi incredibili. Oltre 90 film e 19 album, tre bellissime bambine. La vita di Jane Birkin è stata straordinaria, intensa e piena. Unica, così come lo è stata lei. Birkin iconica, come la borsa, come le dive di un tempo che senza agenti o piani di marketing alle spalle, entravano nel cuore delle persone. E li restavano.

Oggi di Jane c’è il ricordo e c’è l’assenza di una presenza ingombrante. Perché quella lolita dagli occhi di cerbiatta che ha conquistato almeno tre generazioni, ha preferito a un certo punto la serenità e la lontananza dai riflettori. Il motivo lo ha spiegato lei: Jane non amava il suo aspetto e le insicurezze, che aveva ben nascosto quando era una giovane It Girl, avevano ormai preso il sopravvento.

Non ha mai smesso di raccontarsi però. Lo ha fatto attraverso le interviste e le canzoni per ricordare la sua storia, per cristallizzarla nell’immaginario collettivo. Lo ha fatto fino a quando ha potuto, fino a quel 16 luglio del 2023 quando tutti noi abbiamo dovuto dire addio alla ragazza inglese che ha saputo diventare icona della Francia e del mondo.

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