C’era una volta una diva, un’azienda di moda francese e una borsa, diventata icona di femminilità ed eleganza per antonomasia nel mondo. Quell’accessorio dai prezzi da capogiro, diventato in pochissimo tempo uno dei più desiderati dalle donne, prende il nome di Birkin bag ed è firmato da Hermès. Il noto marchio nella creazione di questo accessorio di culto si è ispirato a Jane Birkin, la diva di origini britanniche che ha fatto la storia, per la sua incredibile bellezza e quell’inconfondibile stile che non ha subìto le mode ma ha resistito al tempo.
Jane Birkin, spentasi per un cancro domenica 16 luglio 2023, è stata l’icona degli anni ’60 grazie alla sua innata sensualità e continuerà a essere una fonte di ispirazione per le donne di tutte le età. Neppure il tempo è riuscito a scalfire quell’immagine di perfetta imperfezione che per decenni e decenni è stata osannata: Jane Birkin è stata icona di stile, e ha saputo essere anche sui social che sono arrivati così tanto tempo dopo i suoi anni ruggenti. Facendo rapida ricerca sotto l’hashtag #JaneBirkin ci si trova davanti a una bacheca di immagini d’archivio che tratteggiano la storia di una donna indimenticabile.
Il segreto del suo successo è stata la nonchalance, la stessa che l’ha accompagnata in tutte quelle fotografie dove la diva è ritratta da sola o in compagnia del suo grande amore Serge Gainsbourg. Jane in short e canotta bianca, Jane maliziosa con un abito trasparente, Jane in t-shirt seconda pelle senza reggiseno e ancora Jane con quel celebre cestino di vimini acquistato in un mercato londinese.

Nonostante infatti la it-bag di lusso associata al suo nome, Jane è stata testimonial di un’altra icona inconfondibile, sicuramente meno costosa e di lusso che ancora oggi possiamo trovare nei mercatini: la borsa in vimini, ce ha indossato per anni abbinandola a tutto. Con quella borsa-cestino lei adorava farsi fotografare, in estate e in inverno, sia con abitini a trapezio che con minidress scintillanti, nel tempo libero così come sul red carpet.
Anno 1984, su un volo Parigi – Londra Jean Louis-Dumas, direttore creativo di Hermès, siede a fianco di una bellissima donna dai capelli lunghi, che tenta di infilare la sua borsa, un cesto di paglia, nella cappelliera. Ma questa cade e rovescia tutto il suo contenuto sopra di lui. La signora è proprio Jane Birkin, che durante il volo gli racconterà quanto è difficile trovare una borsa che sia insieme elegante e pratica. Tornato a Parigi, Dumas si metterà al lavoro e farà recapitare il prototipo all’attrice. La Birkin bag diventerà presto un accessorio di culto.
Vita di un’icona
Viene da chiedersi com’è nata la sua storia, il mito, l’icona intramontabile perché ai suoi tempi non c’erano i social network, né le ricerche di mercato. Ma c’erano personalità che brillavano di luce propria e che riuscivano a distinguersi tra mille altre persone e Jane Birkin, ora lo sappiamo, è stata una di quelle.
Nasce in Inghilterra nel 1946 e appena 17enne sceglie di seguire le orme della madre attrice entrando a teatro. Sono i tempi della Swinging London e Jane fa la sua apparizione, in topless, nel film Blow-Up di Michelangelo Antonioni. Da quel momento i riflettori si accendono sul volto dell’attrice e non la lasceranno mai più.
Il merito è tutto suo e anche un po’ di Madre Natura che le ha regalato quella tipica bellezza fredda british ma quel naso alla francese e gli occhi da cerbiatta. Il suo stile è semplice ma fresco e libero da ogni pregiudizio. Abiti cortissimi, pantaloni a zampa di elefante e tacchi non utilizzati, tranne qualche modello di Mary Jane.
Un aspetto a tratti delicato ma che si è scontrato a lungo con la forza del suo talento ed è stato accentuato da una serie di contrasti in quei look in cui lei osava, come nessun’altra aveva fatto mai. Come quell’interpretazione scandalosa e celeberrima di Je t’aime… moi non plus, la prima canzone erotica della storia composta insieme al musicista francese Serge Gainsbourg, con la quale avrà una figlia, Charlotte.
Ha recitato in un centinaio di film e inciso una ventina di dischi, ma l’amore ha sempre ricoperto un ruolo centrale nella sua vita. A soli 17 anni, infatti, Jane sposa il compositore inglese John Barry, autore delle colonne sonore di James Bond. Con lui ha la sua prima figlia, Kate, che però muore suicida nel 2013. Poi, dopo la relazione con Serge, l’amore torna a bussare alla sua porta e nella sua vita compare il regista Jacques Doillons, da cui ha la terza figlia Lou.

Il suo fascino e il suo stile intramontabile li ha tramandati alle sue figlie: Lou Dillon, classe 1982, è la terza figlia femmina della Birkin ed è una super glam modella, cantante e attrice mentre Charlotte Gaisbourg, come la mamma, è attrice e cantante.