Parlare di lei è sempre una grande responsabilità. Perché la sua eredità è immensa e trova ancora oggi uno spazio grandissimo nella nostra società. Lo fa nell’arte, ovviamente, nella moda e anche nell’arredamento. Un vero e proprio fenomeno quello di Frida, che prende il suo nome e che ha lei si ispira. Perché lei non era solo l’artista.
Raccontarla con una sola etichetta non può bastare a delineare il profilo di una donna iconica e rivoluzionaria che con la sua personalità, la sua vita e la sua storia ha influenzato e ridefinito il presente e il futuro. Coraggiosa, iconica, ribelle e rivoluzionaria. Ecco chi era Frida Kahlo, una delle artiste simbolo del ‘900 che ancora oggi non smette di far parlare di sé.
Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio
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Frida Kahlo, lo spirito indomabile dentro un corpo fragile
Di Frida sappiamo che è stata una delle più importanti pittrici del secolo scorso, ma la sua essenza non vive solo nelle opere esposte nei musei, ma anche e soprattutto nella capacità che ha avuto di trasformare l’arte nel suo strumento di emancipazione e ribellione.
Si è spenta giovanissima, a soli 47 anni, eppure la sua vita breve e intensa ha segnato la storia. Lei ha lasciato il segno. Lo ha fatto con l’arte e con quella passione intensa nei confronti della vita. Lo ha fatto interessandosi alla politica, all’emancipazione femminile e agli stereotipi di genere fino a diventarne il simbolo, ieri e oggi. Lo ha fatto anche attraverso l’amore, vivendo una delle storie più tormentate e iconiche della storia, quella con Diego Rivera.
Ha ispirato tantissime generazioni grazie alla sua forza di volontà, al suo coraggio e la sua tenacia. Alla sua indomabile personalità che gli ha permesso di trasformare il dolore in grandiosi capolavori.
Sono felice, fino a quando potrò dipingere.
Frida Kahlo, la nascita di un’icona
Nata a Coyoacán il 6 luglio del 1907, Frida Kahlo è sempre stata vivace ed entusiasta di quella vita che però non le ha fatto sconti. Raccontava agli altri di essere nata nel 1910, per sentirsi ancora più figlia di quella rivoluzione messicana che sentiva sua.
La vita non è proprio generosa con quella bambina che si trova a crescere con una malformazione congenita. Frida, infatti, era nata affetta da spina bifida, ma quella patologia non le fu diagnosticata e questo non le permise di sottoporsi alle giuste cure. Ma questo non le impedì mai, e neanche per un’instante, di smettere di amare la vita e inseguire i suoi sogni.
Fin da giovanissima, infatti, manifestò un carattere forte e tenace. Era solo un’adolescente, Frida, eppure sapeva già di voler diventare una donna autonoma e indipendente. Anticonformista per natura, la ragazza scelse l’arte per raccontare il mondo che desiderava e a questo raccontarsi.
Dopo aver studiato al College, con l’aspirazione di diventare medico, ma il 17 settembre del 1925 la sua vita cambiò per sempre. Uscita da scuola, e salita su un autobus diretto verso casa, a 18 anni divenne vittima di un grave incidente che debilitarono il suo corpo esile. Frida ebbe diverse fatture, subì oltre 30 operazioni chirurgiche e fu costretta a un riposo forzato a casa. Eppure quel periodo, avrebbe messo a dura prova chiunque, segnò l’inizio di qualcosa di straordinario per la futura pittrice.
Lesse, e lo fece tanto. Ma soprattutto iniziò a dipingere scoprendo un talento che non sapeva neanche di avere. Iniziò a fare gli autoritratti perché, come raccontò in seguito, “Passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio”. Stava così nascendo il mito.
Piedi, perché li voglio se ho ali per volare?
L’amore folle e irragionevole con Diego Rivera
Parlando di Frida Khalo non possiamo non parlare di lui, del suo grande amore. Del protagonista del suo cuore, delle sue giornate e della sua vita.
Una volta guarita e ripresa la sua vita, anche se le conseguenze di quell’incidente le causarono dolori per tutta la vita, Frida riprese la sua vita in mano, e lo fece proprio attraverso tutto quello che aveva imparato nel periodo della convalescenza. Aveva molti quadri nella sua stanza, e quelli scelse di sottoporli alla visione di Diego Rivera, l’artista più famoso del Messico rivoluzionario. Ma quello che doveva essere un semplice incontro di lavoro si trasformò, per entrambi, in qualcosa che sconvolse per sempre le loro esistenze.
Si innamorarono follemente e perdutamente, anche se lui era più grande, sposato e divorziato. Anche se aveva la fama di donnaiolo. Diego non solo amò Frida, ma la sostenne e la inserì nello scenario artistico e culture del Messico. Ma la loro non era una favola moderna, almeno non come quelle che conosciamo.
Si sposarono per suggellare i loro sentimenti, ma si lasciarono a causa dei numerosi tradimenti, per poi tornare sempre insieme. Neanche il fatto che Diego iniziò una relazione con Cristina Kahlo, sorella di Frida, riuscì a separarli. Alla fine restarono insieme per il resto dei loro giorni, fino a quel 13 luglio del 1954 quando la pittrice si spense a 47 anni a causa di un embolia polmonare.
Il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita. Avevo perso la mia Frida, che avrei amato per sempre. Solo più tardi mi sono reso conto che la parte più bella della mia vita era stato il mio amore per Frida (Diego Rivera)
Il docu-flm su Frida Kahlo?
I pensieri, le emozioni e tutte le ispirazioni di Frida Kahlo restano tra i più affascinanti enigmi dei giorni d’oggi. Sono tantissimi gli esperti che hanno provato a indagare a fondo nella sua arte, per provare a spiegare uno dei fenomeni più inarrestabili del nostro secolo, per comprende a pieno la sua personalità che continua a influenzare. E lo ha fatto anche regista Ali Ray portando in scena il suo documentario-evento Frida Kahlo. Ribelle. Donna. Simbolo. distribuito da Adler Entertainment e che si propone di andare oltre i film finora dedicati all’artista.
Realizzato nella famosa Casa Azul a Coyoacán, il docu-film offre dunque un accesso privilegiato e intimo alle opere dell’artista scavando a fondo a queste per esplorare la grandiosità dell’artista.