Top, occhiali da sole, un bambino in braccio: è la Julia Roberts del film Erin Brockovich – Forte come la verità. Una pellicola cult che racconta una storia indimenticabile e reale che in pochi conoscono, quella di una donna che, da sola, sfidò una multinazionale, raggiungendo un obiettivo che sembrava impossibile.
Erin Brockovich, la vera storia
Si chiamava Erin Brockovich: capelli biondi, due divorzi alle spalle, tre figli, disoccupata. Oggi il suo nome non è sconosciuto a nessuno, grazie a quel film cult che ha visto la magistrale interpretazione di Julia Roberts, ma quando si ritrovò alla porta di Ed Masry, anziano avvocato, era solo una donna disperata.
All’epoca non sapeva ancora che avrebbe iniziato, quasi per caso e con testardaggine, a indagare sulla Pacific Gas and Electric Company, scoprendo una massiccia contaminazione delle falde acquifere di Hinkley, cittadina californiana. E non avrebbe mai potuto immaginare che tempo dopo la sua storia sarebbe finita sul grande schermo grazie a Steven Soderbergh con quella pellicola che ha conferito un Oscar a Julia Roberts.
La sfida alla multinazionale
Quando la Brockovich incontra Masry è disperata e con problemi economici. Giovanissima, senza una laurea in legge, viene assunta come segretaria nello studio legale di Los Angeles e da subito si fa notare per il suo acume.
Studiando alcune carte Erin si interessa alla vicenda di una società californiana che sta comprando alcuni immobili. A colpire la donna è un dettaglio: tutte le persone che abitano in quelle case sono state colpite da gravi malattie.
L’alto tasso di cancro e di leucemia insospettisce Erin che, indagando con tenacia, scopre che l’acqua presente nella regione è stata contaminata dal cromo, una sostanza chimica che ha avvelenato gli abitanti della cittadina californiana. Per questo la PGE, azienda che tratta materiale idrico, vorrebbe acquistare tutti gli immobili.
Ed Erin, che avrebbe potuto voltarsi dall’altra parte, non lo fa. Inizia così una battaglia durissima, quasi impossibile da immaginare. Da una parte un avvocato anziano e una giovane donna, dall’altra una multinazionale da 40 milioni di dollari l’anno.
Nel 1996, la Brockovich riuscirà in quell’impresa, ottenendo giustizia per tante famiglie. Il colosso PGE sarà costretto a versare 333 milioni di dollari, il più grande risarcimento danni mai versato in un’azione legale in tutta la storia degli Stati Uniti.
Divenuta famosissima grazie all’omonimo film con Julia Roberts, Erin non ha mai abbandonato la causa ambientalista e oggi guida la Brockovich Research & Consulting, continuando a battersi con lo stesso coraggio e la stessa forza di tanti anni fa.