Le tovagliette all’americana trasformano la tavola senza troppi sforzi: pratiche, facili da lavare e perfette anche per dare nuova vita a vecchi tessuti dimenticati in un cassetto. Realizzarle in casa è un piccolo gesto creativo, oltre che sostenibile, anche perché ci occorrono pochi scampoli, un po’ di precisione e qualche accorgimento. In base al tessuto scelto — cotone, lino, jeans o stoffe più rigide — cambiano le misure, le rifiniture e l’effetto finale. Suggeriamo di partire da una base regolare e studiare bene gli angoli e le cuciture; così, da materiali di recupero o campioni di sartoria, possono nascere tovagliette su misura, semplici o doppie, che rendono la colazione o il pranzo un momento più creativo. E si possono anche creare per il periodo natalizio o per la Pasqua!
Indice
Cosa sono le tovagliette all’americana
Nascono negli Stati Uniti negli anni ‘50, come alternativa pratica alle tovaglie tradizionali. Nei diner e nei caffè, dove i tavoli venivano riapparecchiati in pochi minuti, serviva una soluzione funzionale, da sostituire e da lavare senza troppe difficoltà. Da oggetto quotidiano sono poi diventate un elemento di stile, per ben due vantaggi: il design e la possibilità di giocare con colori, materiali e forme.
Rispetto alla tovaglia classica, delimitano visivamente il posto a tavola ed evitano che briciole o liquidi si diffondano ovunque. Senza considerare che così le gestiamo senza stress: si lavano in un attimo, si asciugano presto e possono essere diverse a seconda dell’occasione. Oggi sono una scelta versatile: si adattano tanto alla colazione veloce quanto a una tavola curata, anche con piatti e bicchieri importanti. In più, permettono di variare spesso l’aspetto della mise en place con un gesto semplice, che non prevede grandi cambi di tessile ma rinnova l’atmosfera. Per esempio, a Natale, possiamo realizzarne di diversi tipi, magari con una vecchia tovaglia: così la rimettiamo a nuovo e non gettiamo via nulla.
Misure e proporzioni
Hanno in genere una forma rettangolare, anche se non mancano versioni ovali o rotonde. Le misure standard vanno dai 30×45 cm ai 35×50 cm, proporzioni pensate per ospitare comodamente un piatto piano, le posate e il bicchiere. È importante mantenere un bordo di almeno tre centimetri attorno al piatto, così da non creare una composizione un po’ troppo stretta. Per una versione doppia, che funga anche da sottopiatto, si può arrivare a 40×60 cm. Le forme quadrate (40×40 cm) sono più utilizzate per i classici brunch o magari negli spazi ridotti.
Come realizzare le tovagliette all’americana
Realizzare una tovaglietta all’americana con gli scampoli che si hanno in casa è un lavoro semplicissimo, che ci darà molte soddisfazioni: ci servono due rettangoli di tessuto della stessa misura – l’ideale è scegliere due fantasie diverse, per ottenere un effetto double face – e un sottile strato di imbottitura per dare corpo al lavoro. I tre strati si sovrappongono, con il tessuto rivolto all’esterno e l’imbottitura al centro, fissandoli con spilli o piccole clip.
Prima di cucire, ricordiamoci di lasciare delle tracce con il gesso – bastano delle linee parallele – così da creare la tipica impuntura regolare. La trapuntatura può essere fatta a mano o con la macchina, seguendo linee dritte o diagonali, a seconda dell’effetto che desideriamo dare alle nostre tovagliette.
Il bordo è la parte che definisce la forma: lo possiamo realizzare con alcune strisce di tessuto stirate e piegate in modo da creare gli angoli a 45°, poi cucite tutt’intorno. Una volta rivoltato il bordo sul dritto, si chiude con un’ultima cucitura precisa, che darà la finitura definitiva. Ogni tovaglietta può diventare diversa dall’altra, anche usando solo ritagli di stoffa: cotone, lino o vecchi jeans.
Cosa usare per realizzare le tovagliette all’americana
In sartoria o nei mercatini capita spesso di trovare piccoli pezzi avanzati di stoffe, troppo ridotti per un capo d’abbigliamento ma perfetti per un progetto di questo tipo. Anche un vecchio lenzuolo di cotone, un tovagliolo dismesso o una camicia possono diventare una base perfetta, soprattutto se scegliamo di provare degli accostamenti di colore o texture diversi tra loro.
Il tessuto migliore? Meglio sceglierne uno abbastanza resistente e con una buona lavabilità. Il cotone resta il più versatile, perché si stira facilmente e resiste ai lavaggi frequenti. Il lino, più elegante e naturale, dona un aspetto materico e fresco, invece le tele più pesanti – come jeans o canvas – danno una forma stabile e moderna. Interessanti anche le stoffine stampate di recupero, magari da provare insieme ad altri materiali grezzi come la juta o il canapa. Il contrasto sarà certamente più rustico. Se poi vogliamo un effetto double face ricordiamoci di usare due tessuti diversi, unendo righe e motivi floreali, o toni neutri e fantasie più particolari. L’importante è che le trame abbiano spessori simili: un piccolo trucchetto che ci permette di effettuare cuciture regolari, oltre ad accrescere la tenuta nel tempo.
Rifiniture, trucchi e dettagli
Quando cuciamo una tovaglietta, prestiamo attenzione anche ai dettagli: una cucitura dritta, un bordo ben stirato, la scelta giusta di due colori che stanno bene insieme, perché spesso cambiano tutto e rendono il risultato piacevole anche al tatto. Vale la pena fermarsi un attimo per curare le rifiniture: il bordo, per esempio, può essere impunturato a vista con un filo discreto, oppure a contrasto, se vogliamo risaltarlo.
Vogliamo magari un effetto più morbido? Allora rifiniamo i margini con uno sbieco sottile, magari in tinta con la fantasia del tessuto. Una passamaneria o un nastrino cucito lungo il bordo danno più carattere, ma non appesantiscono troppo. E possiamo persino fare un piccolo occhiello su un angolo, così da poterla appendere dopo il lavaggio: quel tocco pratico decisamente immancabile che solo i lavoretti fai da te ci assicurano.
Ricordiamo infine che la trapuntatura dà corpo al lavoro: possiamo tracciarla in diagonale o a quadri. Ogni punto è diverso dall’altro e, messi insieme, costruiscono la trama vera della tovaglietta. Se poi vogliamo davvero prestare attenzione verso ogni dettaglio, possiamo persino fare la nostra iniziale ricamata o un’etichetta in lino.