Tra le piante da interno più riconoscibili, la pilea peperomioides si è guadagnata il soprannome di “Pianta delle Monetine” grazie alle sue foglie tonde e lucide, sospese su lunghi piccioli. Cresce con ordine, non ingombra, e si adatta bene agli spazi domestici. Raramente fiorisce in casa, ma mantiene un aspetto decorativo tutto l’anno, perfetto per chi sogna di portare quel tocco green irrinunciabile negli spazi interni della casa. Per coltivarla bene non servono grandi abilità né il cosiddetto pollice verde, ma alcune accortezze contano: dove sistemarla, come e quanto bagnarla, che tipo di terreno scegliere. Vediamo, quindi, come prendercene cura e farla prosperare senza stress.
Indice
Cos’è la Pilea, le caratteristiche
La pilea peperomioides è una specie erbacea perenne della famiglia delle Urticacee, originaria delle zone montane del sud-ovest della Cina. Il nome più comune, Pianta delle Monetine, richiama le sue foglie circolari, che sembrano piccole monete verdi. In inglese ha collezionato altri soprannomi legati alla forma o alla sua diffusione iniziale in Europa. Non supera i 30-40 cm in altezza, ha un fusto centrale che può lignificare nel tempo e produce spontaneamente dei getti alla base. Il suo portamento è ordinato, con foglie opposte che si sviluppano in modo armonico. Non è una pianta da fiore, almeno non in appartamento: le eventuali fioriture sono rare e poco appariscenti, ma il fogliame resta il suo tratto distintivo. Ed è il motivo per cui il suo aspetto ordinato, negli ultimi anni, ha conquistato un posto d’onore nelle “piante da social”.
Come prendersi cura della pilea
Se abbiamo scelto di coltivare la pilea peperomioides, dobbiamo prendercene cura nel modo migliore, senza farle mancare nulla: questa pianta, in ogni caso, non necessita di particolari attenzioni, ma è sempre importante sapere dove posizionarla, ogni quanto innaffiarla, cosa usare per concimarla e fertilizzarla. Approfondiamo tutto.
Dove posizionarla
La pilea ha bisogno di luce, ma non ama il sole diretto. Il punto ideale è vicino a una finestra ben illuminata, schermata da una tenda leggera. Se riceve poca luce, la pianta comincia a perdere tono: le foglie scoloriscono, si afflosciano e cadono in tempi brevi. In estate può essere spostata all’esterno, ma solo in un angolo ombreggiato e protetto. Si trova bene con le temperature domestiche, tra i 18 e i 25 °C, ma soffre sia gli sbalzi bruschi quanto le correnti d’aria, e questa è una di quelle accortezze a cui dobbiamo prestare grande attenzione. Tollera l’umidità dell’ambiente, ma non l’eccesso d’acqua nel sottovaso. Un segnale positivo? Le foglie tese, rivolte verso la luce, di un verde pieno e regolare.
Quanto innaffiarla
Di pari passo con la posizione “giusta” per la pilea, dobbiamo considerare anche quanta acqua dare: ecco, va dosata con attenzione. Il terriccio deve restare umido ma non fradicio. Innaffiare quando il primo strato di terra è asciutto al tatto è una buona regola, che si osserva alla fine per tutte le piante. Non bisogna aspettare che si secchi completamente, ma nemmeno anticipare i tempi: le radici, se immerse troppo a lungo nell’umidità, rischiano di marcire.
Durante l’inverno, quando la pianta cresce meno e l’ambiente è più fresco (intorno ai 15-18 °C), l’assorbimento rallenta e le irrigazioni vanno diradate. Al contrario, l’estate è la bella stagione per eccellenza e questo significa che la pianta può essere bisogno di essere irrigata più spesso, specialmente se fa caldo o se l’aria in casa è secca. L’acqua va versata direttamente sul terreno, evitando di bagnare le foglie.
Terreno e concimazione
Passiamo ora a un altro punto importante: il terriccio ideale per la pilea è leggero, drenante e ricco di sostanza organica. Un terriccio universale per piante verdi, da alleggerire con sabbia o perlite, funziona abbastanza bene. Aggiungiamo inoltre che il vaso deve avere un buon drenaggio: niente ristagni nel sottovaso. Per quanto riguarda la concimazione, basta intervenire ogni due settimane circa da marzo a ottobre, con un fertilizzante liquido specifico per piante da interno. Durante l’inverno, soprattutto se la pianta cresce poco, si può ridurre la frequenza a una volta al mese. Foglie molli, scolorite o piegate su se stesse possono indicare che c’è troppa acqua, poca luce, oppure — meno spesso — una carenza nutrizionale. Prima di concimare, meglio sempre controllare il terriccio e l’esposizione: spesso il problema è proprio lì.
Come moltiplicare la pilea
Una pilea in salute produce spontaneamente dei polloni, ovvero piccoli getti alla base della pianta madre. Questi si possono separare con delicatezza e coltivare come nuove piante. La propagazione avviene con facilità e non richiede strumenti particolari. Il periodo migliore è la primavera, ma anche in inverno la radicazione avviene senza troppe difficoltà. Una volta prelevata la nuova piantina, la si può mettere in acqua per far sviluppare le radici. C’è chi preferisce usare sfagno o altri substrati umidi, ma funziona bene anche un terriccio leggero, purché ben drenato e in un vaso piccolo.
Un chiarimento utile: non si può ottenere una nuova pianta da una sola foglia. Anche se la foglia messa in acqua può emettere radici, senza una porzione di fusto non si svilupperà mai una pianta completa. Questo tipo di propagazione è possibile con la Peperomia polybotrya, una “parente” simile nell’aspetto, ma diversa nella struttura.
Malattie e parassiti
Tra i parassiti più comuni c’è la cocciniglia: compare soprattutto tra le foglie più giovani, in alto, dove tende ad annidarsi al riparo dalla luce diretta. In genere l’infestazione è leggera e si risolve facilmente rimuovendo i piccoli insetti con un pennellino. Per prevenirla, si può usare un olio vegetale, come quello di lino, da applicare con attenzione sulle zone più esposte.
Se le foglie appaiono accartocciate o crescono in modo irregolare, è probabile che l’esposizione luminosa non sia adeguata. Troppa luce diretta, oppure poca luce, tende ad alterare la forma e la crescita del fogliame. Cosa fare in questi casi? Conviene spostare la pianta e osservare come reagisce nel giro di qualche giorno. Da non dimenticare un altro aspetto: i puntini bianchi che a volte si notano sotto le foglie non indicano una malattia, sono degli accumuli di sali minerali, del tutto normali per questa specie. Non vanno rimossi né trattati.