Margherite, come si curano e cosa fare quando seccano

Le comuni margherite di campo sono fiorellini deliziosi che crescono spontaneamente e non hanno bisogno di molte cure: ecco come coltivarle

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Pubblicato: 2 Maggio 2024 17:47

Da bambini tutti ne abbiamo raccolti splendidi mazzolini da regalare alla mamma o da usare per fare coroncine nelle nostre belle giornate estive: le margherite sono tra i fiori più comuni nei nostri prati, dove crescono spontaneamente. Sono facilissime da coltivare e non necessitano di particolari cure, quindi vengono spesso cresciute in vaso per dare un tocco di allegria a terrazzi e balconi. Scopriamo tutti i trucchi per avere una fioritura rigogliosa.

Margherita, le caratteristiche della pianta

La margherita (Leucanthemum vulgare) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee, che include migliaia di specie diverse – tra cui molte varietà commestibili come la lattuga, il tarassaco, il radicchio, il carciofo e il girasole. Originaria dell’Europa mediterranea e dell’Asia, è particolarmente diffusa alle nostre latitudini: cresce spontanei nei prati, nei fossi e nei boschi non troppo fitti, sia in pianura che in collina e persino in montagna, fino a circa 1.500 metri di quota. Il suo segreto? È una pianta estremamente resistente e adattabile, in grado di sopravvivere ad un’ampia varietà di terreni e di condizioni climatiche.

Ne esistono diverse varietà, le cui piante possono arrivare dai 30 cm ad un massimo di 90-100 cm di altezza. Hanno fusti eretti e flessuosi, con foglie di un verde intenso dal margine dentato, disposte in maniera alternata. I capolini sono composti da piccoli petali allungati solitamente di colore bianco, attorno ad un disco floreale giallo o tendente all’arancione. Quello che generalmente viene chiamato fiore, in realtà, è un insieme di fiori: il disco è composto da fiori tubulosi gialli, mentre la corolla è formata da fiori ligulati bianchi. In commercio, grazie alla creazione di numerosi ibridi, è possibile trovare margherite dai colori più particolari, gialle, rosa e persino rosse.

Come piantare le margherite

La pianta della margherita, che cresce spontanea nei prati, viene coltivata soprattutto per scopi ornamentali. In giardino, viene utilizzata per aiuole e bordure o anche per realizzare tappeti erbosi fioriti. Proprio per la sua versatilità, inoltre, può essere tranquillamente coltivata in vaso per dare un tocco di colore a balconi e terrazzi. La fioritura avviene solitamente in tarda primavera, a partire da maggio, e si può protrarre fino all’inizio dell’autunno, tra settembre e ottobre. Vediamo quali sono le condizioni ideali per seminare questi bellissimi fiorellini.

Innanzitutto, procuratevi un vaso abbastanza grande e del terriccio: quest’ultimo può essere sia calcareo che siliceo, con pH neutro o leggermente acido, naturalmente ben drenato (si consiglia quindi di aggiungere sul fondo uno strato di argilla espansa). La semina può essere effettuata sia in autunno che in primavera. Nel primo caso, piantate i semi attorno al mese di ottobre, in modo che la pianta possa crescere per almeno 6-8 settimane prima dell’arrivo del freddo. Se preferite seminare in primavera, attendete che il terreno sia ben caldo e che il rischio di gelate sia ormai lontano.

Le margherite richiedono un’esposizione piuttosto soleggiata: fate in modo che siano alla luce diretta del sole per almeno 6 ore al giorno, evitando i luoghi troppo ombreggiati. Riparatele però dal vento forte e dalle intemperie. Per quanto riguarda il clima, la pianta sopporta abbastanza bene sia il caldo che il freddo, ma teme le gelate: non sopravvive sotto i -6°, per cui è consigliabile portare i vasi al coperto se la temperatura scende eccessivamente. L’ideale è un clima mite e temperato, come quello che caratterizza gran parte della nostra penisola.

Come coltivare le margherite

Una volta piantate le margherite, dovrete prendervene cura. La pianta non richiede molte attenzioni, quindi è l’ideale per chi si avvicina adesso al mondo del giardinaggio e per chi non può proprio contare sul cosiddetto “pollice verde”. Iniziamo dall’irrigazione: le margherite devono essere annaffiate con regolarità durante il loro ciclo vegetativo, quindi da marzo ad ottobre – o comunque fino al termine della loro fioritura. In primavera e in autunno, tastate il terreno per sentire se è ancora umido e attendete che sia quasi completamente secco prima di bagnarlo, così da evitare pericolosi ristagni idrici. Durante i mesi caldi, invece, è possibile innaffiare anche tutti i giorni, soprattutto se coltivate i fiori in vaso.

Subito dopo la semina, aggiungete al terreno una generosa quantità di compost per fertilizzarlo, fornendo così alla pianta tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno. Dal momento in cui appaiono i germogli, potete iniziare a concimare il terreno (con un concime in granuli a lento rilascio o con un fertilizzante liquido da diluire nell’acqua dell’irrigazione) all’incirca una volta ogni 2 settimane, sino al termine della fioritura. Tenete infine sotto controllo eventuali malattie e parassiti: sebbene la pianta sia molto resistente, può comunque essere aggredita da infezioni o insetti pericolosi.

Cosa fare quando le margherite seccano

La fioritura delle margherite è molto bella e rigogliosa, oltre che duratura: abbiamo già visto che può avere inizio verso il mese di maggio, per poi proseguire generosamente durante tutta l’estate e concludersi al principio dell’autunno, tra settembre e ottobre. Durante questo periodo, i fiori sbocciano e poi tendono ad appassire. Prendetevi cura della pianta con frequenza almeno settimanale, eliminando tutti i fiori secchi e i fusti ormai privi di vita, in modo che non sottraggano preziose risorse nutritive alle parti ancora vitali.

Al termine della stagione, con l’arrivo dell’autunno, tutti i fiori inizieranno a seccare. È a questo punto che occorre praticare un intervento di potatura più “aggressivo”. Armatevi di forbici da giardinaggio e di un paio di guanti, quindi iniziate a tagliare le margherite lungo il fusto, a partire dal punto in cui iniziano le parti secche. Utilizzate i fiori e le foglie appassiti come compost, lasciandoli nel terreno in prossimità delle radici. Effettuate questa operazione quando il clima è ancora mite, per evitare che la pianta possa ammalarsi.

Allo stesso modo, per proteggere i tagli effettuati potete usare un insetticida. Dovrete semplicemente spennellarlo sulle parti “scoperte”, a livello delle cicatrici, così da evitare che parassiti e infezioni possano danneggiare la pianta. Per questo stesso motivo, assicuratevi sempre che le forbici e gli strumenti da giardinaggio siano ben sterilizzati e affilati, prima di iniziare le operazioni di potatura.