Agave in vaso o in terra, come coltivarla e quanto bagnarla

Come coltivare l'agave in vaso o in terra? La pianta che non teme il caldo necessita di piccole attenzioni, ed è pronta a vivacizzare terrazzi e giardini

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Pubblicato: 26 Febbraio 2025 17:17

Tra le piante grasse, l’agave è di certo quella che ci incuriosisce di più: bella da vedere ma soprattutto facilissima da curare, è una pianta succulenta perenne tra le più antiche al mondo. La buona notizia è che possiamo coltivarla sia in vaso che in terra, ma naturalmente dobbiamo seguire prima dei piccoli accorgimenti per farla crescere in modo rigoglioso. Vediamo dunque come coltivare l’agave e ogni quanto bagnarla, tenendo presente che è conosciuta come la pianta che non teme affatto il caldo.

Cos’è l’agave: le caratteristiche

Come sempre, prima di dedicarci alla cura della pianta, cerchiamo di comprendere cos’è e quali sono le sue caratteristiche particolari. Originaria precisamente delle isole del Sud America e del Messico, il termine agave deriva dal latino agavos, ovvero “meraviglioso”. Come abbiamo accennato, infatti, questa pianta è particolarmente apprezzata in virtù della sua bellezza: rende di certo sia negli ambienti casalinghi che nei nostri outdoor, divenendo protagonista e apportando quel tocco green che non guasta mai.

Possiamo dunque considerarla la pianta giusta per interni ed esterni, da secoli ormai conosciuta e apprezzata in virtù delle sue qualità e dei suoi benefici: tra l’altro, i primi ad averne usato le foglie sono stati gli Aztechi, e tutt’oggi l’agave è considerata tra i rimedi della medicina naturale. Oggi, tuttavia, è la grande protagonista degli ambienti domestici anche e soprattutto per la sua facilità di coltivazione. Fa parte della famiglia delle Agavaceae, dove possiamo trovare altre 300 specie diverse. Cresce in modo spontaneo in Centro e Sud America, ma naturalmente si adatta ai territori del Mediterraneo.

Per quanto riguarda le dimensioni, l’agave può crescere fino a un metro e mezzo di altezza, mentre le sue foglie risultano grandi e tozze, molto carnose, e con una rosetta alla base. Da questa pianta si ricava il famoso sciroppo d’agave, un dolcificante naturale che è considerato un’alternativa allo zucchero bianco o di canna. Troviamo inoltre tantissime varietà di agave, tra cui l’agave americana, conosciuta con il nome di century plant o agave azul, tra le varietà più imponenti. Poi c’è l’agave parryi, originaria del Messico, e tante altre varietà che consigliamo di scoprire prima di acquistarla.

Come coltivare l’agave in vaso: cure, posizione e irrigazione

Abbiamo visto, dunque, che questa pianta succulenta originaria dell’America Meridionale può essere coltivata in vaso o in terra. È una pianta rustica che necessita di piccole attenzioni e da sezionare in modo attento, altrimenti corriamo il rischio che le sue foglie si affloscino. Questa pianta non teme il caldo e sopporta temperature anche alte.

Quando coltivare l’agave in vaso è una buona idea? Dobbiamo infatti prima di tutto considerare questo aspetto: se viviamo in un luogo in cui l’inverno è rigido e freddo, allora ci conviene assolutamente coltivarla in vaso: il rischio è che l’agave in giardino possa poi deperire.

La prima cosa da sapere, dunque, è che questa pianta ama il pieno sole: contrariamente ad altre, che al sole diretto rischiano di bruciarsi, l’agave necessita dei raggi solari e di grandi quantità di luce naturale diretta. Il posto migliore in cui mettere l’agave in casa è il balcone o il terrazzo. Possiamo tuttavia spostarla all’interno quando, in autunno, iniziano ad abbassarsi le temperature e quindi la pianta potrebbe patire eccessivamente questo sbalzo.

Come coltivare l’agave in terra: ogni quanto bagnarla?

Iniziamo subito da una buona notizia: non dobbiamo in alcun modo dedicare molte cure alla nostra agave in giardino. Come abbiamo visto, infatti, dobbiamo propendere per coltivarla a terra nel momento in cui viviamo in una zona dal clima favorevole, ovvero con inverni molto miti e assolutamente non gelidi. Dal punto di vista delle cure, sono davvero minime, in quanto la pianta può crescere persino attingendo dall’acqua piovana e senza avere la necessità di irrigarla costantemente.

Trapiantiamo la nostra piantina di agave a maggio o a giugno: naturalmente, le attenzioni che dobbiamo prestare alla pianta durante i primi mesi di crescita sono più costanti, quindi dobbiamo irrigarla ogni tanto, almeno una o due volte a settimana, soprattutto se l’estate è molto secca e quindi non piove abbastanza. Se vogliamo comunque piantarla in giardino, anche se in inverno fa un po’ freddo, dobbiamo avere cura di proteggere le foglie usando un tessuto non tessuto (TNT).

I trucchi per coltivare l’agave: terriccio e concime

Per coltivare l’agave, in ogni caso, ci occorre la pianta madre, da cui preleveremo i piccoli germogli di circa 10 cm: questi, infatti, crescono alla base della pianta. Una volta tagliati, non dobbiamo fare altro che lasciarli asciugare per qualche giorno e alla fine li pianteremo, prendendo come punto di riferimento al massimo 15 cm di profondità. È bene sottolineare a questo punto che l’agave non cresce velocemente, ma ci possono volere addirittura anni per diventare una pianta adulta.

Per la sua coltivazione ci occorre, in ogni caso, un terreno specifico, come una formulazione sabbiosa mescolata alla ghiaia: questo terreno consente di evitare il ristagno dei liquidi, poiché il marciume radicale è il principale nemico delle piante succulente, quindi la pianta potrebbe morire nel giro di poco tempo. Sempre per il terriccio, c’è un’altra cosa da sapere: non deve mai essere eccessivamente compatto, perché le radici devono crescere senza sforzarsi. Possiamo valutare dunque un terriccio specifico per piante grasse e scegliere un concime naturale, con una bassa percentuale di azoto, che può essere anche diluito in acqua. Il concime va dato alla pianta ogni due settimane al massimo, da aprile a ottobre.

Attenzione anche alle irrigazioni: come abbiamo visto, non richiede molta acqua. Se in inverno dobbiamo avere cura di darle al massimo due bicchieri di acqua, in estate invece dobbiamo assolutamente controllare l’umidità del terreno. Se poi desideriamo rinvasare la nostra pianta, dobbiamo farlo in primavera, ma naturalmente queste piccole attenzioni cambiano in base alla varietà dell’agave che abbiamo scelto. L’agave può essere potata, soprattutto nel momento in cui ci rendiamo conto che le foglie basali esterne si sono seccate: questa operazione diventa indispensabile per evitare che la pianta possa deperire e soprattutto per prevenire infestazioni di parassiti. Per il resto, non necessita di ulteriori potature.