Come curare un bonsai: dove metterlo e quanto innaffiarlo

Queste splendide miniature vegetali non richiedono grandi attenzioni come potrebbe sembrare: ecco cosa c'è da sapere per prendersi cura di un bonsai

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Redazione

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I bonsai sono dei veri e propri alberi in miniatura, e per via della loro piccola statura sono generalmente più delicati rispetto alle altre piante da interno. Basta però seguire alcuni semplici accorgimenti per prendervene cura: dopo aver scelto il vostro bonsai, dovrete trovargli la giusta collocazione in casa e annaffiarlo regolarmente, facendo attenzione a potarlo e concimarlo quando necessario. Non c’è dunque bisogno di essere degli esperti per vedere la vostra pianta crescere e diventare sempre più rigogliosa. Scopriamo tutti i suggerimenti utili.

Bonsai da interno, quale scegliere

Avete deciso di acquistare un bonsai, ma come scegliere la pianta giusta per le vostre esigenze? Occorre innanzitutto fare una prima distinzione: ci sono varietà che prediligono stare all’aperto il più possibile, essendo molto resistenti anche alle temperature rigide, e altre che invece devono essere sistemate in casa. Queste ultime sono generalmente chiamate piante da interno, ma è bene sapere che in estate dovreste comunque lasciarle per un po’ di tempo all’aria aperta. Vediamo quali sono i bonsai migliori da curare in casa.

La varietà più popolare è il bonsai di ficus, chiamato anche ficus ginseng (o ficus retusa): si tratta di una pianta dal tronco grosso e contorto e dalla chioma particolarmente rigogliosa, che predilige un clima caldo umido. Quelle che si trovano in commercio oggi sono generalmente delle specie ibride, create appositamente per sopportare meglio la vita domestica. Altri bonsai adatti all’interno sono poi il podocarpus, la serissa e il pepe cinese, un sempreverde subtropicale davvero molto facile da coltivare.

Dove tenere un bonsai

La posizione del bonsai è fondamentale, per garantire una sua crescita rigogliosa. Nel caso di una pianta da interno, è importante scegliere un luogo luminoso: alcune varietà (come ad esempio il ficus ginseng) prediligono la luce diretta del sole, altre invece dovrebbero rimanere a mezz’ombra. In estate, per far sì che l’albero si rinvigorisca, dovreste spostare il vaso all’esterno, così che prenda più luce solare possibile. Per quanto riguarda la temperatura, cercate di fare in modo che rimanga sempre costante e non scenda mai sotto i 15°. Infine, scegliete possibilmente una stanza dove l’aria sia sufficientemente umida: questa accortezza vi servirà soprattutto per far sviluppare al bonsai le radici aeree.

Come curare un bonsai

Vediamo ora qualche indicazione per prendervi cura del vostro bonsai. Prima di acquistare la pianta, verificate che sia in buona salute. Dovrete quindi assicurarvi che le sue radici non si accavallino, bensì che siano ben distribuite attorno al tronco, fitte e vigorose. Controllate poi la chioma: i rami non dovrebbero intrecciarsi e, ad una prima occhiata, dovrebbero apparire abbastanza robusti. Le foglie, generalmente, dovrebbero essere piccole e dal colore intenso. A questo punto non vi resta che portare a casa il bonsai e iniziare a curarlo.

Il vaso e il terriccio

Come prima cosa, preparate il vaso per il vostro bonsai. Da tradizione, si usano vasi di piccole dimensioni che vengono importati dal Giappone o dalla Cina: si tratta di oggetti di altissima qualità, eleganti e ottimi da abbinare a queste piante in miniatura (ma spesso anche molto costosi). Se ne trovano di tutti i materiali, dalla ceramica alla plastica, in tinte smaltate vivaci oppure neutre. Ognuno può scegliere in base al proprio gusto estetico, l’importante è fare attenzione alla misura. Un bonsai giovane, ancora in fase di formazione, ha bisogno di un vaso più grande perché deve sviluppare bene le sue radici. Una volta giunto a maturazione, dopo diversi rinvasi, l’albero potrà essere trasferito in un vaso più piccolo: la regola generale prevede che la sua larghezza dovrebbe corrispondere a circa i 2/3 dell’altezza della pianta.

Per quanto riguarda invece il terriccio, occorre preparare un buon mix che abbia tutte le qualità giuste per far crescere bene il bonsai. È meglio prediligere, ad esempio, un terriccio granuloso e non troppo compatto: l’albero ha infatti bisogno di un terreno di coltura in grado di trattenere abbondantemente l’acqua, per fornire la giusta umidità, e che permetta una buona aerazione. Ad un terriccio organico universale, potete dunque aggiungere dell’akadama (l’argilla giapponese), della pomice e uno strato finale di ghiaia fine.

L’annaffiatura

La cura principale di cui hanno bisogno tutti i bonsai e l’annaffiatura. Non esiste una regola generale per quanto riguarda il fabbisogno d’acqua di queste piante: varia infatti a seconda di numerosi fattori, a partire dalla varietà stessa dell’albero. Per capire quando il vostro bonsai necessita di essere annaffiato, dovrete controllare la terra. Solamente quando quest’ultima inizia ad asciugarsi, potete irrigare la pianta. Meglio farlo di mattina o di sera, per evitare che l’acqua fredda crei uno shock termico al terreno riscaldato dal sole.

La potatura

La fase di potatura è la tecnica più importante dell’arte bonsai. Nel primo anno di vita della pianta, si parla di potatura di impostazione: serve infatti a modellare l’albero secondo lo stile desiderato. Ricordate di effettuare questa operazione all’inizio della primavera o in tardo autunno, ovvero al di fuori della stagione di crescita. Negli anni successivi, il bonsai ha bisogno di ulteriori tagli: si tratta della potatura di mantenimento, che viene praticata durante la stagione di crescita. Lo scopo è quello di tagliare le foglie secche o i rametti morti e improduttivi (di solito quelli più interni e bassi), così da poter dare spazio alla nascita di foglie e rami nuovi.

La concimazione

Se volete curare un bonsai nel modo corretto, dovrete effettuare una regolare concimazione, assolutamente necessaria per rifornire la vostra piccola pianta degli elementi nutrizionali di cui ha bisogno. Potete utilizzare qualsiasi tipo di concime, indifferentemente dal tipo di pianta. Il consiglio è quello di non usarne troppo e di seguire attentamente le istruzioni riportate sulla confezione del fertilizzante. Questa operazione andrebbe effettuata durante la stagione di crescita, ovvero dalla primavera all’inizio dell’autunno.

Il rinvaso

Infine, un’ultima tecnica per avere un bonsai sempre rigoglioso consiste nel rinvaso. Si tratta di un’operazione importante, il cui scopo è quello di evitare che le radici diventino troppo numerose e sottraggano tutte le sostanze nutritive presenti nel terreno, portando la pianta alla morte. I bonsai più giovani e a crescita rapida dovrebbero essere rinvasati almeno una volta ogni due anni, mentre quelli ormai giunti a maturazione possono rimanere nello stesso vaso per un periodo più lungo, dai tre ai cinque anni. Ricordate di effettuare il rinvaso ad inizio primavera, quando la pianta è ancora nella stagione dormiente.