Clorosi della pianta di limone, cause e come rimediare

Tra le condizioni a cui prestare attenzione, la clorosi della pianta di limone si può trattare e prevenire: ecco come e cosa fare

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 4 Maggio 2025 16:35

Se abbiamo una pianta di limone nel nostro balcone o giardino, desideriamo solo che cresca sana e forte, con foglie color verde scuro e lucide, oltre che fiori bianchi e frutti maturi. Il limone è uno degli ingredienti che fa parte della nostra cucina e che ci occorre talvolta persino per i rimedi naturali. Ma purtroppo non è esente da malattie e parassiti come la clorosi della pianta di limone: vediamo cosa è esattamente questa malattia e cosa possiamo fare per evitare che le foglie della pianta di limone diventino gialle.

Clorosi della pianta di limone, cos’è

Abbiamo notato un ingiallimento generale delle foglie della nostra pianta di limone? A dire il vero, la clorosi è una condizione che si manifesta abbastanza comunemente: in breve, le nervature rimangono verdi ma si verifica l’ingiallimento del fogliame. Un fenomeno che è causato dalla carenza di ferro, infatti è una condizione comune anche con il nome di clorosi ferrica.

In ogni caso può dipendere da squilibri di altri nutrienti, come magari un suolo eccessivamente calcareo o un problema di drenaggio che non favorisce l’assorbimento minerale. Nel momento in cui la pianta di limone presenta la clorosi, diventa molto più debole, la sua crescita viene rallentata così come si riduce la produzione di fiori e frutti: è il motivo per cui suggeriamo un intervento tempestivo.

La prevenzione della clorosi della pianta di limone

Per evitare che la pianta si ammali, possiamo prima di tutto prevenire il fenomeno così da assicurarle una crescita sana oltre a una produzione abbondante di frutti. Per prevenire la clorosi, dobbiamo scegliere il terreno adatto, ovvero ben drenato, leggermente acido e ricco di sostanze organiche

Ricordiamo inoltre che è essenziale arricchire il terreno periodicamente usando del compost maturo o dei concimi organici bilanciati. Un altro aspetto a cui prestare grande attenzione è l’annaffiatura: il ristagno idrico è il nemico delle piante in quanto un eccesso di acqua ostacola l’assorbimento delle sostanze nutritive, in questo caso specifico del ferro.

È altrettanto importante monitorare regolarmente lo stato di salute della nostra pianta di limone e intervenire con prodotti specifici ai primi segnali di ingiallimento delle foglie. Sfruttiamo concimi specifici per agrumi durante la fioritura e la fruttificazione, poiché questi sono i periodi di maggiore richiesta nutrizionale.

I sintomi della clorosi nella pianta di limone

La carenza di ferro della pianta di limone non è correlata quindi a un fungo o a un insetto, ma si verifica nel momento in cui c’è una mancanza nutrizionale: poiché la pianta è soggetta a uno stress importante, non riesce a effettuare bene la fotosintesi e dunque non produce la clorofilla. E, del resto, proprio il ferro è fondamentale per la produzione della clorofilla, che dona un aspetto lucente alle foglie delle nostre piante.

Come abbiamo visto, le cause della clorosi sono da ricercarsi in un eccessivo ristagno d’acqua, un eccesso di calcare o più in generale un mancato assorbimento. Colpisce, oltre alle piante di agrumi, anche la rosa, l’azalea, il glicine e tante altre. Quello che ci deve allarmare sono le sue foglie: nel momento in cui appaiono gialle e dall’aspetto poco sano, è bene intervenire nel modo corretto.

Questo perché è importante prevenire la necrosi fogliare: se il problema persiste, notiamo sicuramente un ulteriore ingiallimento delle foglie, ma non solo, in quanto anche le nervature incomincerebbero a scolorirsi. La pianta così ci comunica i segnali di stress e, se non opportunamente trattata, può iniziare a marcire.

Rimedi per la clorosi della pianta di limone

Abbiamo visto che è molto importante effettuare una corretta prevenzione, che possiamo garantire con piccoli accorgimenti e una buona concimazione, che è la norma per la crescita di piante sane e forti. La clorosi, del resto, è uno dei problemi più frequenti delle piante di limone: sono diversi i rimedi che possiamo sfruttare a riguardo, come usare un concime minerale specifico per i limoni, che deve necessariamente presentare ferro e magnesio.

Per usare al meglio il prodotto, consigliamo di leggere le indicazioni del produttore, soprattutto in merito alla frequenza e alle dosi da dare alla pianta. Possiamo inoltre somministrare alla pianta di limone anche il chelato di ferro in formula liquida, sia nel terreno o in alternativa per via fogliare. L’importante è che sia presente al suo interno del ferro chelato, ferro solubile.

Possiamo inoltre preparare in casa un rimedio per contrastare i segni della clorosi nella pianta di limone. Dobbiamo sostanzialmente prendere un agrume e inserire alcuni chiodi nella buccia, per poi lasciarlo riposare per due giorni su un piattino. Il succo di limone si arricchisce di ferro a seguito del processo di ossidazione: a questo punto possiamo estrarre i chiodi e spremere il succo. Si consiglia di diluire 2 ml di succo di limone in un litro di acqua. Questo fertilizzante può essere usato una volta al mese per contrastare la clorosi.

Come prendersi cura del pH del terreno della pianta di limone

Il pH del terreno è tra i fattori fondamentali per la salute della pianta, fin troppo spesso sottovalutato persino da chi ha esperienza nel giardinaggio. Ricordiamo che la pianta di limone predilige un terreno leggermente acido, con un pH compreso tra 5,5 e 6,5: in questo intervallo, la pianta riesce ad assorbire i nutrienti in modo ottimale, tra cui ferro, zinco e manganese, che sono indispensabili per prevenire problemi come la clorosi.

Se, tuttavia, il terreno è troppo alcalino, a questo punto la pianta non riesce ad assorbire il ferro pur essendo presente nel suolo: è il motivo per cui è necessario prestare grande attenzione nei confronti del pH del terreno della pianta di limone. Possiamo monitorarlo periodicamente e intervenire quando è necessario, magari aggiungendo delle sostanze acidificanti come torba o concimi specifici per piante acidofile. Dobbiamo infine prestare attenzione all’acqua che usiamo per innaffiare la pianta: se ne usiamo una dura, ricca di calcare come quella del rubinetto, possiamo alterare nel tempo il pH del terreno. È il motivo per cui suggeriamo di preferire dell’acqua piovana o demineralizzata.