Cappotto termico, a cosa serve e quando non conviene farlo

L'isolamento delle pareti esterne di un'abitazione è molto utile per il risparmio energetico: scopriamo cos'è il cappotto termico e quando non conviene farlo

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Uno degli interventi edilizi più richiesti per quanto riguarda gli immobili residenziali, grazie anche ad alcuni bonus statali erogati negli ultimi anni, è l’installazione di un cappotto termico: si tratta di un rivestimento delle pareti esterne dell’abitazione, che consente di aumentare notevolmente la sua efficienza energetica e di avere dunque un grande risparmio in bolletta. Tuttavia, non è sempre possibile (o conveniente) adottare questa tecnica. Scopriamo qualcosa in più.

Che cos’è il cappotto termico

A cosa serve il cappotto termico? Si tratta di un tipo di isolamento che permette la coibentazione termica (e non solo) delle pareti di un edificio. Per la sua realizzazione, vengono applicati dei materiali isolanti su tutta la superficie delle pareti, una tecnica che è possibile eseguire sia esternamente che internamente, con vantaggi e svantaggi per ogni tipo di soluzione. Oggigiorno esistono numerose possibilità, per quanto riguarda la scelta del materiale da applicare: si passa dalla lana minerale alla fibra di legno, dal sughero al polistirene espanso sinterizzato, fino al poliuretano e ai pannelli in Aerogel, naturalmente ciascuno con le sue caratteristiche tecniche.

Sono sempre più le abitazioni che vengono dotate di cappotto termico, ma a quale scopo? L’obiettivo principale è quello di isolare termicamente un’abitazione, ovvero di impedire al freddo o al caldo di entrare e alla temperatura interna di disperdersi verso l’esterno. Questa tecnica consente così di aumentare l’efficienza energetica di un edificio, un fattore oggi estremamente importante: si rivela fondamentale per risparmiare sulle bollette, ma è anche un valore aggiunto nel caso in cui, in futuro, si volesse vendere l’abitazione.

I vantaggi del cappotto termico

L’applicazione del cappotto termico è un investimento notevole: a meno che non si usufruisca di uno dei bonus statali che sono stati erogati proprio in ottica di aumentare l’efficienza energetica degli immobili residenziali, questo intervento richiede una spesa molto ingente. È giustificata dal fatto che si tratta di un’operazione piuttosto lunga e impegnativa, che riguarda l’intera superficie delle pareti di un’abitazione e che ha una lunga durata nel tempo. I pannelli del cappotto termico, infatti, possono durare dai 40 ai 50 anni, a meno che non ci siano problemi strutturali preesistenti.

Quali sono i vantaggi da tenere in considerazione, se si desidera fare il cappotto termico? Il primo, come abbiamo detto, è il risparmio energetico: isolando la casa, è possibile mantenere molto più facilmente una temperatura costante al suo interno. Questo significa che in estate possiamo usufruire molto meno dei condizionatori o dei sistemi di raffrescamento, perché riusciremo a tenere fuori il caldo senza troppa difficoltà. Mentre in inverno potremo usare i termosifoni o gli altri impianti di riscaldamento con minor frequenza, perché l’isolamento evita di far penetrare il freddo proveniente dall’esterno.

Tutto ciò, dunque, si traduce non solo in un maggior confort abitativo, ma anche in un notevole risparmio in bolletta, che si presenta sia durante i mesi caldi che nella stagione fredda. Senza contare quanto una riduzione dei consumi impatti favorevolmente sull’ambiente, con una diminuzione di emissioni di CO2 dovute ad un minor uso di energia elettrica e di combustibili. Ma il cappotto termico ha anche ulteriori vantaggi: seppure in misura ridotta, consente di isolare un’abitazione anche dal punto di vista acustico, offrendo così la possibilità di ridurre i rumori che provengono dall’esterno o evitando di disturbare con quelli che provengono dall’interno.

Abbiamo visto che esistono due tipi di cappotto termico: quello esterno e quello interno. Il primo viene applicato sulla facciata esterna delle pareti che costituiscono l’abitazione, mentre il secondo sulla facciata interna delle stesse pareti perimetrali (ma non su quelle unicamente divisorie, che non hanno contatti con l’esterno). Perché scegliere l’uno o l’altro? Senza dubbio, il cappotto termico esterno è il migliore: non solo perché consente un isolamento più efficace, ma anche perché non sottrae spazio interno e, per questo motivo, permette l’applicazione di pannelli più spessi – aumentando ulteriormente l’efficienza energetica.

Tuttavia, non è sempre possibile applicare il cappotto termico all’esterno. Basti pensare ai condomini in cui non si raggiunge un accordo in assemblea: i singoli residenti possono dunque decidere di isolare termicamente lo stesso la propria abitazione, ma solo sfruttando la facciata interna delle pareti, per non impattare su quello che è un bene comune (il lato esterno del condominio). Certo, i pannelli isolanti che rivestono le pareti verso l’interno hanno uno spessore massimo che deve essere rispettato, e comunque sottraggono preziosi centimetri quadrati su quella che è la metratura della casa.

Quando non conviene farlo

Se il cappotto termico sembra essere la soluzione migliore per aumentare l’efficienza energetica della propria abitazione, ci sono tuttavia dei casi in cui effettivamente non conviene applicarlo. Spesso si tratta di una questione economica, dal momento che – come abbiamo anticipato – questo intervento comporta una notevole spesa che non tutti possono affrontare. Nel caso di cappotto esterno, inoltre, se si abita in un condominio occorre avere il consenso unanime o comunque di una certa maggioranza dei residenti per poter dare il via ai lavori, trattandosi di un’operazione che viene eseguita su parti comuni.

Non è sempre facile ottenere il consenso necessario, proprio per motivi economici (non tutti i condomini potrebbero riuscire a sostenere il costo dei pannelli isolanti), quindi spesso la proposta si blocca in assemblea. Inoltre è possibile che ci siano dei problemi dal punto di vista normativo: alcune abitazioni sono sottoposte a vincolo paesaggistico e non possono essere modificate esternamente. Per quanto riguarda invece il cappotto termico interno, la spesa potrebbe non essere giustificata nel caso in cui la casa sia troppo piccola, e quindi si andrebbe a perdere eccessivamente spazio vitale.

Infine, l’applicazione del cappotto è sconsigliata in caso di problemi strutturali preesistenti, che andrebbero ad inficiare il risparmio energetico e la stessa durata dei pannelli. È possibile, ad esempio, che si verifichino problemi di condensa che peggiorerebbero la situazione di umidità in casa, provocando formazione di pericolose muffe. È per questo motivo che la consulenza di un esperto si rivela la soluzione migliore per poter decidere in tranquillità se affrontare o meno una spesa così ingente per rendere più efficiente la propria abitazione dal punto di vista energetico.