Le vertigini sono un sintomo molto frequente in chi soffre di problemi legati alla cervicale. Possono comparire come conseguenza di eventi traumatici, anche a distanza di anni dopo un incidente, o ciclicamente in base ai cambi climatici. Anche l’aria fredda diretta del climatizzatore può essere un fattore scatenante.
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Cosa sono le vertigini da cervicale
Tutti associano la vertigine alla sensazione di vedere il mondo come se fosse sottosopra o di avvertire difficoltà nell’equilibrio. Spesso, però, le persone hanno semplicemente una sensazione di testa svuotata con, connessi, improvvisi capogiri.
La vertigine deriva da una posizione anomala della testa rispetto al corpo e da un conseguente squilibrio dei recettori otolitici dell’orecchio, che risentono dei muscoli del collo contratti e che portano proprio a questa sensazione di “galleggiamento”. Il sistema otolitico è atto non solo a registrare il senso di posizione della testa, ma contribuisce anche a dare stabilità al capo e allo sguardo. Questo è spiegato dal fatto che vi è una forte connessione tra l’equilibrio nell’orecchio e i sensori che sono posizionati nei muscoli, articolazioni cervicali e i legamenti del collo. Proprio per questa ragione, la vertigine è sempre legata a una contrattura muscolare e quindi di norma scompare una volta che questo problema viene risolto.
Le cause delle vertigini da cervicale
Il disturbo cervicale è spesso associato ad una sensazione di vertigine e, proprio per questo viene appunto definito “vertigini da cervicale”.
Le vertigini possono presentarsi qualora ci siano stati dei traumi anche vecchi legati a un colpo di frusta, delle lacerazioni delle fibre muscolari, la presenza di ernie o protrusioni discali oppure effetti traumatici indiretti legati ad esempio all’artrosi che va a modificare la postura e innesca meccanismi di contrattura e quindi di dolore.
Spesso sono addirittura i repentini cambi di stagione con importanti sbalzi termici o anche l’uso eccessivo di aria condizionata che sollecitano i muscoli del collo e delle spalle rendendoli più facili alla comparsa di capogiri e a quella tanto conosciuta sensazione di “camminare sulle uova”.
La sensazione di vertigini viene spesso accompagnata ad altri sintomi sempre legati a problemi cervicali come, ad esempio, la sensazione di tensione muscolare diffusa e trapezi contratti, dolore e rigidità nel compiere i movimenti del collo, un disturbo alla vista non definibile, difficoltà a concentrarsi, pesantezza della testa o stanchezza dei muscoli cervicali.
I sintomi di infiammazione del tratto cervicale
Vediamo ora nel dettaglio i principali e più importanti sintomi:
Il dolore: quando i muscoli e le cervicali nello specifico sono infiammati, ecco che il dolore compare sia quando si è a riposo, sia quanto si compiono dei movimenti
La rigidità nei movimenti: è proprio l’infiammazione presente a livello di articolazioni, compiere dei movimenti diventa molto complicato. Le articolazioni rigide, infatti, non tollerano molto bene il riposo soprattutto quello notturno e la mattina è il momento della giornata più complicato in quanto si fa molta fatica a riprendere i movimenti, tanto che spesso questa condizione è anche associata a mal di testa mattutino.
Testa pesante: qualora la testa non sia allineata alle spalle magari cadendo leggermente in avanti, i muscoli posteriori delle spalle-collo-nuca che coinvolgono il trapezio inferiore, i romboidi, i muscoli della cuffia dei rotatori, spleni e semispinali, hanno difficoltà ad effettuare il loro lavoro e quindi quello di sostenere la testa. Ecco che è quindi facile intuire che più i muscoli cervicali sono in evidente difficoltà, la testa apparirà pesante, soprattutto verso la fine della giornata in quanto al mattino i muscoli sono ancora riposati e poco solleciti.
Poca lucidità e instabilità con senso di sbandamento: l’effetto che si prova è il medesimo di quando ci si trova su una barca. Potrebbe, in questo caso, trattarsi di un problema di microcircolazione ma con un flusso di sangue al cervello continuo e non interrotto. La contrattura muscolare potrebbe sicuramente creare anche problemi a livello di microcircolazione e quindi portare a un conseguente aumento di vertigini.
Disturbi della vista: i muscoli dell’occhio sono strettamente collegati a quelli delle cervicali. Basti pensare che i muscoli più importanti che sono collocati tra l’occipite e le prime 2 cervicali servono per l’adattamento della testa proprio quando si utilizza la vista. Tra questi due passano, sia a destra che a sinistra, alcuni nervi molto importanti che hanno la funzione di innervare la parte posteriore della testa e che, se compromessi, portano a vertigini e sbandamento.
Ma perché spesso le persone soffrono di dolori che colpiscono la cervicale?
Il tratto di rachide cervicale e i muscoli del collo sono proprio i punti più sollecitati nella postura in piedi e sono quindi anche quelli che facilmente subiscono un eccessivo sovraccarico e sviluppare di conseguenza una infiammazione e senso di sbandamento e senso di vertigini.
I motivi per cui il tratto cervicale viene sollecitato troppo e quindi infiammare ci può essere una postura scorretta per tante ore (tipico di chi resta seduto alla scrivania in ufficio per tutta la giornata), la posizione mentre si dorme, stati emotivi che sovraccaricano proprio questa zona, problemi di masticazione e per protrusioni, discopatie ed ernie.
Come riconoscere le vertigini da cervicale o labirintite
Il labirinto è una sorta di piccola ‘bussola’ posizionata all’interno dell’orecchio. Può capitare, però, che per diversi motivi non funzioni nella maniera corretta portando a vivere una situazione invalidante e poco piacevole. Qualora si incorra in questa condizione, si può parlare di labirintite e chi ne soffre riporta di vivere una vera e propria sensazione di inversione cielo-terra.
La vertigine, invece, indica un senso di instabilità e barcollamento e ha origine neurologica o posturale.
Se non si è sicuri di quale situazione si stia vivendo, è consigliabile consultare uno specialista in modo che possa definire le cause, inquadrando quindi la problematica.
Cosa fare in caso di vertigini
Le vertigini possono durare anche mesi o scomparire dopo pochi giorni. Tutto dipende dalla tempistica con cui diminuisce la contrattura dei muscoli del collo che sono coinvolti.
Proprio per questo motivo, spesso vengono consigliati degli esercizi fisioterapici in associazione a farmaci miorilassanti per decontrarre l’area interessata. I risultati sono efficaci e spesso viene consigliato in chi soffre spesso di questi disturbi di agire in prevenzione per evitare appunto che si ripresenti il problema.
In questo caso si tratta di esercizi che hanno lo scopo di rinforzare la muscolatura e di evitare che ci si contragga frequentemente, oltre a riprogrammare l’apparato dell’equilibrio da svolgere però non in fase acuta. Questo tipo di riabilitazione ha lo scopo di insegnare al cervello come preservare l’equilibrio e la giusta postura.
I siti che vengono in aiuto
Come ridurre il fastidio derivante dalle vertigini affidandosi a dei siti specializzati? La risposta a questa domanda potrebbe arrivare dall’esecuzione, previa visione di indicazioni online, di semplici esercizi con testa e collo. Sono già diversi i progetti che mettono in primo piano percorsi di questa natura.
Uno di questi è il portale Balance Retraining. Messo a punto nel 2017 da un’equipe di ricercatori dell’Università di Southampton, fornisce, tramite risorse video, delle linee guida immediate per l’esecuzione di esercizi con testa e collo. Per iscriversi è necessario compilare un questionario con i dettagli relativi ai sintomi.
Il portale, frutto dell’impegno di alcuni esperti di psicologia della salute e di cure primarie attivi presso l’ateneo della città dal cui porto salpò il Titanic, ha dimostrato che, grazie agli esercizi sopra citati, è possibile ridurre le vertigini nei soggetti over 50.
Ispirandosi al lavoro dei colleghi inglesi, alcuni ricercatori dell’Amsterdam University Medical Center hanno creato un sito simile, proponendo agli utenti un programma di esercizi con testa e collo da eseguire due volte al giorno per un lasso di tempo di sei settimane. Anche in questo caso viene richiesto di fornire specifiche relative ai sintomi.
I benefici degli esercizi da autodidatta
Gli esperti olandesi sono andati oltre alla semplice proposta di un programma online con indicazioni sugli esercizi; hanno infatti comparato la sua efficacia con quella dell’approccio fisioterapico. I dettagli sul risultato di questo confronto sono stati pubblicati sulle pagine del British Medical Journal.
Gli studiosi hanno scoperto che, grazie all’esecuzione autonoma di esercizi focalizzati sui movimenti della testa e del collo, i soggetti che soffrono di vertigini possono apprezzare una riduzione dei sintomi, il tutto senza bisogno di ricorrere all’intervento del fisioterapista.
Per arrivare a questa conclusione, il team olandese ha monitorato la situazione di un campione di 322 persone. Considerando un follow up di 3 mesi e uno di 6 è stato possibile scoprire, come poco fa specificato, una remissione delle vertigini nei pazienti inclusi nel programma caratterizzato solo dall’assistenza online (nessun supporto da parte di fisioterapisti).
Da ricordare è infine il fatto che, rispetto ai soggetti trattati solo con approcci tradizionali, quelli inclusi nel gruppo degli esercizi con linee guida online hanno riferito meno effetti disabilitanti e, in media, un livello più basso di ansia.
Gli esercizi per contrastare le vertigini da cervicale
Innanzitutto, la cosa principale è quella di agire sull’infiammazione della cervicale e quindi diminuire la tensione e la contrattura dei muscoli cervicali attraverso degli esercizi di allungamento e stretching. È anche importante tonificare e rinforzare anche i muscoli che risultano essere maggiormente deboli e che hanno la funzione di supportare la cervicale. Un esempio sono appunto il trapezio inferiore, i muscoli della cuffia dei rotatori e i romboidi.
Vediamo ora nello specifico alcuni esercizi da eseguire per migliorare le performance del muscolo, la circolazione e anche diminuire la contrattura muscolare e le rigidità delle articolazioni.
In posizione supina: provare a rilassarsi, ponendo l’attenzione alla respirazione. Aprire gli occhi e muoverli nelle varie direzioni: in alto, in basso, a destra, a sinistra.
Muovere la testa nelle varie direzioni con molta calma e attenzione: flessione, estensione, rotazione verso destra, sinistra e inclinando lateralmente.
Eseguire questo esercizio stando seduti: piegarsi in avanti e in basso fino a portare il naso sul ginocchio destro e poi sinistro, focalizzando l’attenzione sulla respirazione.
Posizionarsi in piedi davanti allo specchio. Rilassarsi mentre si controlla la respirazione. Inizialmente stare in equilibrio su entrambi i piedi, modificare la base di appoggio: in primis con i piedi divaricati, poi paralleli, poi ravvicinati, infine con un piede davanti all’altro.
Sempre davanti allo specchio, tenere le gambe unite parallele, sollevare quindi i talloni e alzate un arto per volta, con le braccia distese come se si dovesse fare gli equilibristi su un filo immaginario. Infine, tornare alla posizione di partenza e ricominciare.
Camminare sul posto, ponendo molto attenzione alla respirazione e controllando la coordinazione anche delle braccia allo specchio. Accentuare i movimenti come se si stesse eseguendo una marcia. Eseguire questo esercizio prima a occhi aperti e poi chiusi.
Camminare avanti poi indietro, invertendo il senso di marcia, prima appoggiando tutto il piede e in seguito solo sulle punte, quindi sui talloni. Dapprima con gli occhi aperti e poi chiusi.
Per andare ad agire in maniera diretta sui trapezi, si può eseguire l’esercizio del candeliere a terra supino o anche nella variante al muro seduti su uno sgabello o con anche le gambe incrociate a terra. Si parte sdraiati a terra supini e quindi a pancia in su con le gambe piegate, la schiena ben aderente a terra e il capo con il mento verso la gola. I gomiti vanno quindi posizionati a terra, con le braccia a 90 gradi, cercando di arrivare il più vicino possibile al pavimento. Fermarsi in questa posizione. Nel momento in cui si ruotano le braccia per toccare con il dorso delle mani il pavimento, si dovrà schiacciare l’addome soffiando aria per contrastare l’inarcamento automatico della schiena.
Una volta eseguito questo, si procede partendo proprio dai 90 gradi delle braccia e scorrendo con i gomiti, cercando di spingere e distendere le braccia e rimanendo con i gomiti ben attaccati al pavimento. Quando le braccia saranno ben distese, qualora ci sia un inarcamento della schiena o si sente troppa tensione sulle spalle, tornare indietro. Ripetere questo esercizio per 10-15 ripetizioni per 3-5 serie.
Alcuni esercizi vanno eseguiti da seduti, schiena e testa dritte con i piedi a contatto con il suolo e le mani sulle cosce.
Il primo va a lavorare sulla flessione dei muscoli laterali del collo e non serve altro che piegare la testa a destra e a sinistra portando l’orecchio alla spalla per dieci volte. Ci si può anche aiutare utilizzando la mano omolaterale fino ad arrivare a una leggera tensione dalla parte opposta del collo.
Quindi, con le mani incrociate sopra la nuca, flettere la testa in avanti avvicinando il mento al petto il più possibile. Rimanere in questa posizione per dieci secondi con il busto dritto. Ritornare quindi nella posizione originaria e ripetere l’esercizio. Stesso principio ma portando la testa all’indietro alzando il mento e rimanendo in questa posizione per dieci secondi. Quindi tornare nella posizione di partenza e ripetere l’esercizio.
Si procede quindi con la rotazione della testa a destra e a sinistra, allineando il mento alla spalla. Mantenere la testa eretta e lo sguardo rivolto in avanti. Fare dieci di queste rotazioni.
Mantenendo la testa ben eretta, spingere il mento in avanti e tenere la posizione per dieci secondi. Quindi tornare nella posizione di partenze per poi spingere il mento indietro mantenendo la posizione per altri dieci secondi. Ripetere 2 volte questo esercizio.
Sempre con la schiena ben dritta, oscillare la testa in avanti da destra a sinistra e tornare in senso inverso per dieci volte Procedere quindi a fare lentamente cinque circonduzioni complete da sinistra verso destra e da destra verso sinistra in modo da completare un intero giro in senso orario e antiorario. Ripetere due volte.