Giardino zen: cos’è, benefici e come realizzarlo

Il giardino zen è un luogo di pace e serenità che aiuta a connettersi con la natura e a sviluppare consapevolezza. Ecco come costruirne uno

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 31 Ottobre 2021 09:07

Cos’è

Il giardino zen è un angolo di pace, dove poter lasciare andare emozioni e pensieri negativi grazie alla connessione con l’ambiente circostante, organizzato per infondere calma e serenità. Si tratta di un luogo intimo, pensato per meditare e sperimentare la mindfulness.

Il giardino zen è un giardino giapponese di origine antiche, ideato nel nel VIII secolo per abbellire palazzi nobiliari e monasteri e che si è poi diffuso anche in abitazioni private e spazi commerciali. In Giappone, i giardini zen sono chiamati Karesansui, che significa giardini secchi o giardino di pietra. Il nome deriva dal fatto che questi giardini non hanno bisogno di acqua, sebbene l’acqua sia comunque sempre presente, rappresentata da altri elementi come la sabbia o la ghiaia.

Come è fatto

Il giardino zen può essere un vero e proprio giardino, costruito in uno spazio aperto, un terrazzo o un balcone, ma può essere anche allestito in un piccolo spazio e anche all’interno, come dimostrano i giardini zen da tavolo, i giardini zen in miniatura e i Bonseki, piccoli giardini zen sistemati su vassoi neri. Sebbene i veri giardini zen abbiano dimensioni notevoli, nulla vieta di riprodurli su piccola scala, in base allo spazio che si ha a disposizione.

Quello che accomuna tutti i giardini zen è la presenza di tre elementi naturali disposti in modo ordinato e preciso:

  • l’acqua, simbolo dello scorrere della vita;
  • le rocce o pietre che rappresentano la stabilità dell’uomo in un’esistenza in continuo mutamento;
  • le piante, anima del giardino.

Come abbiamo visto, il giardino zen è un giardino secco che non necessita di acqua; nonostante questo l’acqua è comunque presente o come elemento oppure rappresentata da sabbia o ghiaia in movimento, come l’esistenza. Le rocce usate per costruire il giardino zen sono tondeggianti, sempre in numero dispari, e disposte in modo da creare sentieri, a rappresentare una strada, il percorso intrapreso dall’uomo, stabile come pietra nonostante le esperienze, grazie alla consapevolezza data dalla meditazione. Infine, le piante, si collocano in modo da formare un triangolo e sono il simbolo dell’anima da nutrire.

Benefici

Il giardino zen, come abbiamo visto, è un’area di pace e di relax, pensato non solo per uno scopo ornamentale ma soprattutto per favorire la meditazione e la calma interiore. Il giardino zen pone al centro la natura anziché l’essere umano ed è un luogo dove l’uomo si riconnette con la natura per trovare serenità.

Oltre a essere un luogo denso di simboli e significati, il giardino zen ha la particolarità di essere in continua evoluzione, mai statico. L’uomo, infatti, si muove all’interno del giardino con un rastrello creando disegni sinuosi sulla sabbia, che ricordano onde. I disegni vengono fatti in modo continuo, senza sollevare il rastrello dalla sabbia e rappresentano lo scorrere della vita, il movimento, il cambiamento e hanno la particolarità di essere temporanei. Una volta creati, i disegni vengono cancellati, ricreati e cancellati nuovamente come avviene per alcuni mandala.

Nel giardino zen l’aspetto fondamentale non è il risultato finale dell’opera ma il percorso che consente di realizzarla; per questo motivo, l’opera in sé può essere distrutta, poiché il percorso che ha portato a costruirla rimarrà a prescindere dal risultato ottenuto. La connessione con la natura e la pratica del disegno sulla sabbia favoriscono la meditazione e portano benessere, pace, calma interiore, consentendo così di affrontare la vita senza ansia e preoccupazione, con la consapevolezza di essere rocce in un mondo e in un’esistenza in continuo cambiamento. Dedicarsi al giardino zen può anche aiutare a sviluppare la creatività, favorendo l’ispirazione e la nascita di nuove idee.

Come realizzarlo

Costruire un giardino zen non è difficile e nemmeno dispendioso e non richiede una grande disponibilità in termini di spazi. Anche se i veri giardini zen richiedono una struttura architettonica precisa e difficilmente riproducibile nei giardini occidentali, è comunque possibile ricreare giardini zen recintando un’area del proprio giardino, oppure su un terrazzo, su un balcone o anche in un’area della casa, all’interno. Esistono infatti anche giardini zen da tavolo, o piccoli giardini in miniatura sistemati in un semplice vassoio di legno, generalmente rettangolare e di colore nero o marrone scuro.

Il giardino zen è semplice, minimalista ed essenziale e gli aspetti fondamentali da considerare per realizzarlo sono gli elementi di cui è composto: sabbia, rocce e piante. La sabbia utilizzata è bianca e fine mentre le pietre devono essere in numero dispari, disposte a creare uno o più sentieri. Nei giardini zen giapponesi, le piante sono in genere scelte tra esemplari di Ginkgo biloba, salici, piante da frutto o arbusti come il ginepro, ma chi ha spazio e pollice verde può dare sfogo alla propria creatività. Nei piccoli giardini zen senza acqua, invece, le piante possono sostitute da rametti e foglie, che o da altri elementi vegetali che richiamino la natura. Che si tratti di piante o di elementi che le ricordano, occorre vengano disposti a formare una sorta di triangolo attorno al giardino di sabbia e pietre. Infine è fondamentale la presenza di un rastrello per creare i disegni sulla sabbia. Una volta costruito il giardino zen deve essere rinnovato di continuo, come la vita stessa.

Per utilizzare il giardino zen occorre approcciarsi al giardino con calma e serenità: mentre si creano disegni nella sabbia, sinuosi e continui, si ha l’occasione di meditare, liberare la mente, vivere il momento presente.