Iniziare la dieta a settembre? Meglio di no

Settembre è già carico di impegni e umore altalenante: iniziare la dieta ora può essere controproducente. Ecco come sfruttare meglio questo mese.

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

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Settembre è da sempre sinonimo di nuovi inizi. L’estate è finita, le vacanze ci hanno regalato momenti di relax ma anche qualche sgarro a tavola, e la routine quotidiana torna a bussare con forza. Non a caso, una delle ricerche più frequenti in questo periodo è proprio iniziare la dieta: molti pensano che il ritorno dalle ferie sia il momento perfetto per rimettersi in forma. Eppure, non sempre settembre è il mese giusto per affrontare un percorso così impegnativo.

Settembre e i nuovi inizi

Il rientro dalle vacanze porta con sé un’energia particolare: ci sentiamo carichi di buoni propositi, desiderosi di migliorare noi stessi, pronti a rimettere ordine nelle nostre vite. Non è un caso che settembre venga spesso considerato un secondo Capodanno. Se da un lato questa spinta è positiva, dall’altro settembre è già un mese denso di cambiamenti: ritorno al lavoro, rientro a scuola dei figli, la ripresa delle lezioni universitarie, nuovi progetti, impegni e scadenze. Aggiungere anche l’obiettivo di iniziare la dieta rischia di trasformare l’entusiasmo in sovraccarico mentale.

Il post-vacation blues

Il rientro dalle ferie è un momento di transizione che porta con sé emozioni contrastanti. Da un lato c’è la soddisfazione per i giorni trascorsi, dall’altro la malinconia per ciò che è finito e l’ansia per quello che ricomincia. Non si tratta solo di un cambio di scenario: è un vero e proprio reset che richiede al corpo e alla mente di adattarsi nuovamente a ritmi più frenetici. A rendere tutto più complesso, ci pensa il cosiddetto post-vacation blues.

Cos’è

Gli psicologi chiamano questo stato emotivo post-vacation blues: un insieme di sintomi lievi ma diffusi che colpiscono molte persone al rientro dalle vacanze. Si manifesta con:

  • Umore instabile e malinconico, spesso legato alla nostalgia dei giorni di libertà appena trascorsi.
  • Calata motivazione sul lavoro e nella vita quotidiana, con una percezione di fatica nel riprendere le solite attività.
  • Disturbi del sonno e della concentrazione, perché il corpo deve riabituarsi a orari più rigidi.
  • Irritabilità e stress, alimentati dal carico di impegni che improvvisamente ricominciano.

Perché può mandare a monte la tua dieta

Mettere in campo un cambiamento impegnativo come una dieta durante questa fase di adattamento non è sempre saggio. Ecco perché:

  • Meno resilienza emotiva: quando l’umore è già altalenante, tollerare restrizioni alimentari diventa più difficile e può aumentare il rischio di trasgressioni.
  • Maggiore ricerca di comfort food: durante i momenti di malinconia o ansia, è naturale cercare gratificazione nel cibo. Se ci imponiamo limiti troppo rigidi, la frustrazione cresce.
  • Probabilità di abbandono: iniziare con entusiasmo e poi mollare dopo poche settimane è molto comune. Il risultato? Un senso di fallimento che mina la fiducia in se stessi.
  • Calo dell’autostima: associare la propria capacità di riprendere la vita in mano esclusivamente al successo o meno della dieta è pericoloso, perché rischia di sovrapporre due sfide diverse: quella del rientro e quella del dimagrimento.

Perché vuoi fare una dieta ora?

A spingerci a decidere di iniziare la dieta a settembre, molto spesso sono proprio i chili di troppo avvistati sulla bilancia al rientro dalle ferie. Insomma una bella doccia fredda che ci fa venire voglia di correre subito ai ripari. Eppure molto spesso i due o tre chili presi durante le ferie non sono grasso in eccesso, ma semplicemente il risultato di pasti più ricchi di sodio, maggiore consumo di alcol o dolci, e meno regolarità. Tornando alle abitudini quotidiane, gran parte di questo peso tende a scomparire da solo. Riprendere la propria alimentazione abituale, magari accompagnata da un po’ di attività fisica costante, è spesso sufficiente per riequilibrare il corpo senza bisogno di restrizioni drastiche.

Come sfruttare settembre in previsione di una dieta

Settembre non deve per forza coincidere con l’inizio di una dieta, ma può diventare un periodo strategico per prepararsi al meglio a un cambiamento più consapevole da affrontare nei mesi successivi. Invece di imporci subito regole rigide, possiamo usare questo mese come fase di allenamento per il corpo e per la mente.

Ristabilire gli equilibri

Dopo i ritmi estivi sballati, settembre è perfetto per ristabilire orari regolari: colazione, pranzo e cena a intervalli costanti aiutano il metabolismo a riequilibrarsi. Non serve privarsi di nulla: la sola regolarità può già fare una grande differenza.

Organizzare la cucina

Un piccolo gesto pratico è riorganizzare la cucina: ridurre la presenza di snack confezionati e alcolici tipici delle ferie e riempire il frigo di frutta, verdura di stagione e alimenti freschi. In questo modo, quando arriverà il momento di iniziare una dieta, il terreno sarà già fertile.

Ritrovare un po’ di consapevolezza

Mangiare lentamente, ascoltare i segnali di sazietà, distinguere fame reale e fame nervosa: sono tutte abilità che si possono allenare anche senza essere a dieta. Settembre, con i suoi nuovi inizi, è il momento giusto per praticare questi piccoli esercizi di autoconsapevolezza.

Fare un passo alla volta

Invece di iscriversi subito a un programma fitness intensivo, meglio ricominciare con attività piacevoli e sostenibili: camminate all’aria aperta, yoga, nuoto o bici. L’attività fisica moderata aiuta non solo a smaltire gli eccessi estivi, ma anche a stabilizzare l’umore, utile contro il post-vacation blues.

Pianificare senza fretta

Invece di buttarsi in diete drastiche, settembre può servire per informarsi, consultare un nutrizionista, fissare obiettivi realistici. Una pianificazione accurata, senza la pressione dell’immediato, è la chiave per evitare fallimenti e frustrazioni.

Quando iniziare la dieta

Stabilire il momento giusto per iniziare una dieta non significa guardare al calendario, ma piuttosto ascoltare se stessi. La scelta dovrebbe nascere da una condizione di equilibrio interiore e non da sensi di colpa passeggeri o da pressioni esterne. Una dieta, infatti, non è solo una questione di calorie da tagliare: è un percorso che coinvolge la mente tanto quanto il corpo, e che richiede motivazione, energia e serenità.

Il periodo migliore è quello in cui ci sentiamo pronti a introdurre cambiamenti duraturi nella nostra quotidianità, senza vivere restrizioni e regole come un peso insostenibile. Non basta voler perdere i chili presi in vacanza: l’obiettivo dovrebbe essere più ampio e profondo, legato a un desiderio di salute, vitalità e benessere generale.

Quando ci troviamo in un momento di maggiore stabilità emotiva, con meno stress e maggiore capacità di organizzare i nostri impegni, affrontare una dieta diventa più semplice e sostenibile.

Infine, per capire davvero quando è il momento giusto, è utile porsi alcune domande: mi sento motivato al punto da non vivere la dieta come un sacrificio? Ho la possibilità concreta di pianificare la mia alimentazione e i miei spazi senza ulteriore stress? Sono disposto a pensare a questo percorso non come a una corsa veloce, ma come a un investimento a lungo termine sul mio benessere? Se la risposta è sì, allora probabilmente quel momento è arrivato.

Fonti bibliografiche

  • Weight reduction and seasonal variation, PubMed
  • Strategies to manage weight during the holiday season among US adults: A descriptive study from the National Weight Control Registry, PubMed
  • Associations between the timing of eating and weight-loss in calorically restricted healthy adults: Findings from the CALERIE study, PubMed
  • Optimal Diet Strategies for Weight Loss and Weight Loss Maintenance, PubMed

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.