Le calze sono tra le più grandi amiche delle gambe delle donne. Fanno infatti da scudo nelle giornate più fredde e arricchiscono l’outfit donando un tocco di femminilità in più.
In aggiunta, possono essere anche di grande supporto quando le gambe devono sopportare il peso del corpo per tante ore o anche in presenza di patologie e problematiche molto diffuse come l’insufficienza venosa. In questi casi si parla di calze a compressione graduata e, come è facile immaginare, hanno una funzione terapeutica piuttosto che estetica.
Indice
Cosa sono
Le gambe costituiscono uno dei principali motori del nostro corpo perché ci consentono di camminare, correre, e quindi di spostarci da un luogo all’altro. E tutto questo sostenendo sempre il peso del corpo. Sappiamo però molto bene che a volte si può restare in piedi per molto tempo, ad esempio per una lunga camminata o per motivi di lavoro.
A lungo andare però, le nostre gambe possono affaticarsi ed è quindi più probabile la comparsa di disturbi all’apparato circolatorio e venoso, che si manifestano solitamente con gonfiore, edema e senso di pesantezza . In questo contesto, le calze a compressione graduata rappresentano un grande aiuto, in quanto sono un dispositivo di tipo conservativo studiato per rallentare l’insufficienza venosa e linfatica degli arti inferiori.
In più, riducono sintomi fastidiosi e antiestetici come gonfiore, dolore, senso di pesantezza che può riguardare anche le donne in attesa di un bambino. Ci sono diversi tipi di calze a compressione:
- calze a compressione graduata terapeutiche. Queste esercitano il massimo grado di compressione a livello della caviglia, poi il livello di compressione diminuisce man mano che si sale lungo la gamba. Possono essere impiegate ad esempio in caso di edema e malattia venosa cronica. Si tratta però di dispositivi medici per cui è necessaria una prescrizione;
- calze antiemboliche. Queste calze sono state ideate per ridurre il rischio di trombosi venosa profonda e forniscono un livello di compressione di diversi livelli; anche in questo caso è bene affidarsi al consulto del medico o dello specialista;
- calze di sostegno. Queste calze invece non sono un dispositivo medico e possono essere acquistate tranquillamente nei negozi appositi. Esercitano una compressione molto inferiore rispetto alle calze a compressione graduata e hanno una funzione di sostegno. Vengono infatti impiegate per dare sollievo alle gambe in caso di pesantezza e stanchezza.
A cosa servono
Le calze a compressione graduata sono progettate per favorire il flusso sanguigno dalle gambe al cuore. Sono dunque impiegate in caso di:
- insufficienza venosa;
- trombosi venosa profonda,
- sindrome post-trombotica;
- vene varicose;
- linfedema;
- eczema venoso.
Hanno un meccanismo d’azione per cui presentano il massimo grado di compressione alla caviglia che diminuisce gradualmente, man mano che si sale lungo la gamba. La pressione esercitata dalla calza permette al sangue di scorrere verso l’alto, in direzione del cuore, evitando invece il riflusso verso il basso, ovvero verso il piede e nelle vene superficiali laterali.
Benefici
Le calze a compressione graduata possono dunque essere utili per ridurre affaticamento e senso di pesantezza alle gambe, ma rappresentano anche uno strumento di prevenzione ad esempio in caso di trombosi venosa profonda.
Si tratta di una condizione da non sottovalutare e il cui rischio è maggiore a seguito di un intervento chirurgico. Le calze a compressione graduata, grazie alla compressione esercitata, permettono di:
- evitare che il sangue si accumuli nelle vene delle gambe;
- favorire il flusso sanguigno nelle gambe;
- ridurre il gonfiore e il dolore causato dalle vene varicose;
- migliorare il drenaggio linfatico;
- ridurre il rischio di vertigini e instabilità quando ci si alza.
Quali scegliere
La scelta del tipo di calze a compressione graduata dipende molto dalle esigenze personali. Quelle con funzione riposante e ideate per ridurre senso di pesantezza e stanchezza, possono essere acquistate anche in autonomia quando queste situazioni sono occasionali.
Diversamente, in caso di condizioni croniche, patologie – come quelle citate sopra – o se si è reduci da un intervento chirurgico, è bene indossare le calze a compressione graduata intese come dispositivo medico. In questi casi, sarà lo specialista di riferimento ad indicare il tipo di calze più idonee e per quanto tempo indossarle. Bisogna infatti considerare che le calze hanno delle classi di compressione differenti, che vanno da quelle più leggere a quelle più forti, per cui è importante seguire le indicazioni del medico.
Per acquistare le calze a compressione graduata è bene tenere presente:
- la taglia. Come riferimento si possono prendere le misure delle circonferenze di coscia, polpaccio e caviglia (ci si può aiutare leggendo le indicazioni riportate dietro la confezione o chiedendo al negoziante);
- classe di compressione. La misura della compressione è in millimetri di mercurio (mmHg) e varia da 8 a 15 mmHg (compressione lieve), ma anche da 30 a 40 mmHg (compressione alta).
- modello di calza. In commercio si possono trovare infatti collant, calze autoreggenti, gambaletto.
Indossare le calze a compressione graduata potrebbe essere un po’ difficile, soprattutto le prime volte. Tutto sta ad avere un po’ di pazienza e a acquisire manualità. In generale, meglio indossarle al mattino, ovvero quando le gambe sono sgonfie e non hanno ancora risentito dell’attività giornaliera.
Per infilarle, è bene iniziare inserendo prima il piede e poi far scorrere la calza sul resto della gamba, procedendo lentamente. Le calze possono essere tenute anche per tutto il giorno, ma vanno tolte prima di andare a letto.
In conclusione quindi, le calze a compressione graduata svolgono una funzione terapeutica e preventiva. Grazie al loro meccanismo di compressione, che può essere leggera o forte in base alle proprie condizioni, permettono al sangue di circolare correttamente verso il cuore evitando pericolosi ristagni.