L’albizzia è una pianta che, grazie ai suoi fiori piumati e vaporosi particolarmente eleganti, viene spesso utilizzata come decorazione e con scopo ornamentale. Appartenente alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose), l’albizzia è una pianta che, per le sue proprietà medicinali, risulta utile contro il dolore gastrico e contro le dimenticanze provocate dallo stress.
Conosciuta anche come Acacia di Costantinopoli grazie alla sua somiglianza all’albero di Acacia con il quale condivide anche la medesima famiglia botanica, è stata introdotta nel 1770 in territorio europeo da Filippo degli Albizzi, un naturalista che fu conquistato dal suo fascino. Da qui deriva il suo nome italiano, attribuitole proprio in onore di colui che la introdusse nel nostro Paese. Ad oggi, è molto diffusa in particolar modo nelle zone centro-settentrionali e in quelle costiere. È però una pianta originaria delle zone dell’Iran (Persia) ma che si è poi diffusa anche in Medio Oriente e in Turchia.
Si presenta come un albero dall’aspetto esotico, con una folta chioma verde a forma di ombrello e dall’altezza contenuta – compresa generalmente tra i 5 e i 10 metri – e caratterizzato da una corteccia di colore grigio. Dalla primavera all’estate, l’albizzia si colora di fiori soffici che ricordano dei piumini e che l’hanno portata, nel tempo, ad essere soprannominata anche “albero della sera persiano” o albero di seta rosa, tanto che nel linguaggio dei fiori simboleggia la delicatezza. I suoi fiori sono di colore pastello che vira dal bianco, al giallo o rosa e sono spesso utilizzati come decorazione per viali, parchi alberati e giardini.
Questa pianta prende anche il nome di “Albero Addormentato” in quanto, durante la notte, i lati delle sue foglie si chiudono, proprio come se entrassero in un sonno profondo.
Esistono diverse varietà che si differenziano per colore e sopportazione al freddo.
A. Julibrissin: l’unica a venire coltivata nei giardini. Ha fiori bianchi e resiste fino a -15°.
- cyrano: ha fiori rosso intenso, sopporta il freddo fino a -10 °C di temperatura.
- ombrella: caratterizzata da boccioli color cremisi e vanta un portamento decombente, resiste fino a -17°.
- pendula: ha un portamento piangente, presenta fiori fucsia e rossi, e resiste fino a -13°.
- rosea: si tratta della varietà più nota e diffusa. Ha corolle color ciclamino e riesce a resistere fino a -22°
- summer chocolate: ha una fioritura rosa chiaro, resiste fino ai 12°.
L’albizzia si trova in vendita come radice nuda, in vaso o con piccola zolla di terra. Si coltiva nella prima metà dell’inverno in aree dal clima mite, altrimenti bisogna poi aspettare l’arrivo di marzo. Non è consigliabile scegliere la coltura in vaso ma, qualora si volesse tentare, non bisogna dimenticare che questa pianta richiede molto terreno per le radici e deve poi essere innaffiata con regolarità.
Storicamente, l’Albizia julibrissin è stata impiegata nel trattamento di numerose condizioni mediche.
La si può trovare sotto forma di estratto liquido ed estratto secco, o anche sotto forma di tisana.
Contiene alte concentrazioni di saponine, polifenoli e triterpenoidi con un importante impatto sulla salute. Si trova infatti spesso all’interno di rimedi ayurvedici indiani, ma anche in altre parti del mondo.
In ambito fitoterapico, le parti utilizzate dell’albizzia sono la corteccia, la frutta, le foglie e i fiori, in quanto tutte queste parti contengono composti benefici, e i prodotti derivati possono essere applicati sia a livello locale che interno.
Indice
Proprietà benefiche
I suoi impieghi sono infatti molteplici grazie alle sue numerose proprietà. Vediamole nel dettaglio.
Salute dell’apparato gastrointestinale
In caso di problemi a livello gastrointestinale, è per esempio usuale il ricorso all’albizzia (o albizia) in polvere.
L’efficacia in questo caso è legata alla capacità che la polvere di albizzia ha di legarsi all’acqua e al composto alimentare, favorendo l’efficienza dei processi digestivi e mantenendo regolari i movimenti intestinali.
Alleata nel contrastare il colesterolo cattivo
Quando si parla delle proprietà dell’albizzia, è fondamentale citare anche il suo aiuto nel controllo dei livelli di colesterolo cattivo LDL e favorire quindi la protezione dell’intero apparato cardiovascolare, riducendo i rischi di infarto e ictus.
Utile in caso di stress
Nel corso degli anni, la scienza ha indagato a fondo anche i suoi benefici riguardanti il contrasto degli stati ansiosi, in quanto aiuterebbe a combattere ansia, irritabilità e stress.
Interessante a tal proposito è uno studio del 2017, condotto da un team scientifico attivo presso la School of Chinese Materia Medica dell’Università di Pechino.
I risultati di questa ricerca – ma anche quelli di altri lavori clinici – hanno confermato l’efficacia dell’albizzia nella riduzione dell’ansia e dello stress.
Questa importante proprietà è legata alla presenza di diversi componenti attivi, tra i quali è possibile ricordare la quercetina, le saponine, l’isoquercetina e i polifenoli che impattano in maniera decisa sul sistema nervoso e ormonale del corpo e permettono quindi di avere un lieve effetto sedativo per ritrovare pace e tranquillità a livello mentale e non solo. Proprio per questo motivo viene utilizzata anche in caso di lievi forme di depressione in quanto riequilibra gli ormoni, lenisce il sistema nervoso e migliora l’umore.
Il mix di sostanze in questione ha impatto sul sistema nervoso umano, ma anche su quello ormonale. Non a caso, anticamente l’albizzia veniva usata come blando sedativo, tanto da attenuare anche palpitazioni e aritmie.
Rimedio contro l’insonnia
Ancora oggi il suo decotto rappresenta un ottimo rimedio naturale contro l’insonnia che, se non viene tenuta sotto controllo, può rivelarsi dannosa per la salute mentale e fisica.
Per chi soffre di disturbi respiratori
I benefici dell’albizzia vanno ben oltre agli aspetti che abbiamo appena ricordato! Questa pianta, nota anche con il nome scientifico di albizia julibrissin, è infatti utile contro i problemi respiratori come asma, allergie e condizioni respiratorie croniche in quanto è un ottimo antinfiammatorio per le vie respiratorie. I rimedi che hanno alla base questa pianta permettono di ridurre l’impulso della tosse e calmare il respiro affannoso, migliorando anche il sistema respiratorio in generale.
Si è anche dimostrato come possa ridurre gli effetti degli anticorpi allergici e permette che la reazione allergica sia meno impattante.
Proprietà antiossidanti
L’albizia possiede una elevata quantità di antiossidanti che permettono di eliminare e ridurre i radicali liberi e rallentare di conseguenza l’invecchiamento cellulare. Proprio per questo motivo risulta essere un ottimo alleato nella prevenzione di condizioni croniche come, ad esempio, quello collegate a malattie cardiache e al cancro.
Proprietà antinfiammatorie
L’albizia sembrerebbe in grado anche di alleviare i dolori articolari e il mal di schiena sfruttando le sue proprietà antinfiammatorie. Risulta quindi utile in caso di gotta, artrite e altre condizioni simili. Applicata sulle aree di interesse, permette di ridurre rapidamente il gonfiore e calmare l’eventuale dolore, grazie alla natura sedativa dei composti di cui è formata.
In cosmetologia
Gli estratti di questa pianta sono utilizzati anche a scopo dermatologico in quanto sono in grado di rivitalizzare una pelle spenta e stanca, rendendola fresca e levigata grazie alle proprietà antiossidanti che permettono anche il trattamento di disturbi cutanei come ferite, acne, psoriasi ed eruzioni cutanee. Tali composti antinfiammatori di cui è formata permettono di lenire il problema e ridurre la comparsa di irritazioni.
Come assumere l’Albizia
L’albizia, come già accennato, è disponibile in varie formulazioni. Vediamo nel dettaglio quelle più indicate per le diverse problematiche.
Estratto liquido: si ricava dalla corteccia della pianta e ha proprietà riequilibranti, antivirali e immunostimolanti. Contrasta i cali fisiologici, lo stress e il nervosismo. Combatte anche i sintomi da raffreddamento e utile in caso di influenza. È sufficiente diluire 40 gocce in un bicchiere di acqua naturale e assumere 3 volte al giorno per un mese.
Estratto secco: si può trovare sia sotto forma di capsule che di pastiglie. Offre le medesime proprietà della versione liquida e si può assumere la mattina a colazione magari con lo yogurt.
Infuso: permette di trovare sollievo dai problemi digestivi. Si ottiene portando a ebollizione 1 tazza di acqua e spegnere il fuoco. Versare quindi un cucchiaino di foglie essiccate e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare quindi con un colino e assumere dopo i pasti.
Decotto: utile anche a fini cosmetici, può essere usato come tonico per il viso. Basta versare in una tazza un cucchiaio di foglie essiccate, coprire con acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti circa. Filtrare e far raffreddare e applicare come un normale tonico sulla pelle pulita.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Come qualsiasi altro rimedio naturale, anche l’albizia potrebbe causare effetti collaterali, interagire con altri farmaci o avere delle controindicazioni che è bene conoscere.
Caratterizzata da un forte potere antiossidante, deve essere quindi assunta con buonsenso. Non mancano infatti le controindicazioni, come per esempio la gravidanza o allattamento (in questo particolare periodo della vita della donna, l’albizzia può avere effetti non positivi sul sistema circolatorio).
Considerando le sue proprietà rilassanti sarebbe da evitarne l’utilizzo eccessivo, in quanto potrebbe provocare sonnolenza e riduzione della concentrazione. Per il medesimo motivo, sarebbe da evitare qualora si stessero assumendo altri farmaci sedativi, antidepressivi, prodotti rilassanti.
Per questo motivo, prima di provarla è consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante.
Fonti bibliografiche
Albizia, Actaplantarum.org
Albizia Julibrissin – Uses, Side Effects, and More, Webmd.com
Albizia Flower, All Things Health
The clinical effect of albizia lebbeck stem bark decoction on bronchial asthma, International Journal of pharmaceutical sciences and drug research
Anti-Anxiety Effect of (-)-Syringaresnol-4-O-β-d-apiofuranosyl-(1→2)-β-d-glucopyranoside from Albizzia julibrissin Durazz (Leguminosae), PubMed