Freya, il tricheco che adora fare i pisolini in barca è già una star

Goffa nel salire sulle barche, ha anche causato qualche danno. La storia di Freya: 600 kg di star

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Redazione

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Seicento chilogrammi di star: è Freya il tricheco che ama fare i pisolini in barca e che in poco tempo è diventata una delle attrazioni per residenti e turisti di Oslo. Fino a far arrivare la sua fama, poi, in tutto il mondo grazie al potere del web.

Freya, il tricheco che dorme sulle barche

Freya è un tricheco ed è lei la nuova star del web, e non solo. La ragione va cercata nella sua passione per i pisolini, ma non su uno scoglio o su qualsiasi altra superficie. No, lei sceglie le barche. Esce dall’acqua e sale sui natanti che si trovano nel porto della baia di Frognerkiel, all’interno del fiordo di Oslo. E lì si gode diversi riposini. Del resto, come darle torto, se la si osserva rilassata mentre riposa fa venire anche a noi la voglia di fare la stessa cosa.

E per lei non si tratta propriamente di un procedimento facile: complice il suo peso (600 chilogrammi) ogni volta rischia di far ribaltare le barche. Ma non solo, perché ci sono stati episodi che l’hanno vista far affondare i mezzi più piccoli, sollevando non poche proteste.

E accendendo anche il dibattito tra chi vorrebbe che fosse mandata via e chi invece no. Secondo quanto riporta Il Post, il tricheco sarebbe arrivato nella zona per errore mentre cercava di dirigersi verso nord. Sono stati fatti tentativi per non farla salire sulle barche, ma per il momento sono falliti tutti.  Rolf Harald Jensen, che è a capo della direzione norvegese della pesca, dice che Freya “sta bene”. Inoltre si ritiene che non ci siano pericoli per le persone. Che sono davvero numerose, attirate da quella che ormai è considerata una star, anche se non apprezzata da tutti.

A quanto pare Freya è arrivata nel fiordo di Oslo, dopo essere stata avvistata anche in altri luoghi come Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Danimarca e in Svezia. Ora si trova in Norvegia, non è chiaro se per scelta o per errore.

Ma perché il nome Freya? Si tratta di un nome molto noto a chi è appassionato di mitologia norrena. Infatti Freya corrisponde alla dea dell’amore, della bellezza e della guerra. Perfetto quindi per il tricheco che se da una parte suscita tenerezza e ilarità, dall’altra scatena anche le polemiche per i danni causati alle imbarcazioni e per aver spaventato i bagnanti.

Non solo Freya, quando un animale diventa una star

Sono tante le storie che ci raccontano di animali dolcissimi o colti a fare qualcosa di particolare. Come la storia di Thula, una gatta che ha aiutato Iris Grace, una bimba autistica, ad aprirsi al mondo. Oppure la struggente storia del cane che si è ridotto in fin di vita per stare accanto alla padrona deceduta. È accaduto nella periferia di Mantova e la storia ha commosso tutti.

Gli animali sono sorprendenti, divertenti e fanno cose impensabili. Proprio come Freya, che fa dei pisolini sulle barche ormeggiate nel porto. Quando riesce a salirci. Perché non è facile essere un tricheco di 600 chili.