La vicina perde la vista. Il piccolo Erik le legge i suoi libri preferiti

Nella storia di Paola ed Erik, la bellezza dell'altruismo brilla attraverso la semplicità di un gesto, illuminando entrambe le loro vite con la magia della lettura

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

La città di Verona ha emozionato il mondo con una storia di coraggio, amore e solidarietà, che ha catturato l’attenzione dei media nel giro di pochissime ore.

Paola Toldo e il giovane Erik sono i protagonisti indiscussi di questa narrazione commovente. Il legame che si è formato tra loro ha trasformato una tragedia in un’incredibile dimostrazione di vicinanza umana. A 55 anni, Paola ha perso la vista e così Erik, di soli 10 anni, ha abbracciato il ruolo di guida e compagno di viaggio di Paola, diventando i suoi occhi e la sua fonte di conforto in un mondo senza colori.

Questa è quasi una storia da ‘Libro cuore’“, commenta commossa Paola, “e la vorrei rendere nota per testimoniare la bontà inaspettata che si può incontrare accanto a sé, nonostante i brutti fatti che ogni giorno avvengono nel mondo“.

In un periodo in cui le tragedie sembrano regnare sovrane sui titoli dei giornali, questa storia ci ricorda che, anche nei momenti più bui, c’è sempre spazio per la gentilezza e la solidarietà, e che il vero potere risiede nella capacità di tendere una mano amica a chi ne ha bisogno.

Paola ed Erik: l’amicizia che ha commosso il cuore di tutti

Nel cuore di una vicenda tanto toccante quanto esemplare di umanità, emerge la storia di due anime legate da un filo indissolubile di solidarietà e affetto. È un racconto che parla di amicizia, di comprensione e di condivisione, in un mondo spesso troppo distratto dalle proprie preoccupazioni per fermarsi a guardare quello che accade intorno.

Tutto è cominciato perché, con la famiglia di Erik, siamo stati dirimpettai fino a qualche tempo fa“, racconta Paola, con voce che tradisce l’emozione di chi ha vissuto qualcosa di straordinario. “Il bambino è nato quando io ho scoperto la mia malattia rara e ho saputo che avrei progressivamente perso la vista. È stato un momento molto duro, ma confortato dalla bella amicizia sbocciata fra me e i suoi genitori. Persone di diversa origine e religione, ma semplici, aperte e sensibili. Ci aiutavamo reciprocamente, come potevamo. Loro mi davano una mano per le incombenze quotidiane; io intrattenevo e giocavo con il bimbo. È diventato quasi un figlio, per me, che non ne ho di miei“. Un semplice atto di gentilezza si è trasformato in un vero e proprio esempio di altruismo che ha influito inevitabilmente sulla vita di entrambi. “Fin dall’inizio“, aggiunge Paola, “ho iniziato a regalargli libri adatti alla sua età e a leggerglieli, almeno finché ne sono stata in grado“.

Purtroppo, a causa di una grave malattia che ha compromesso la sua vista, la signora non ha più potuto godere della sua passione più grande: la lettura. Un dolore profondo per chi ha trascorso gran parte della sua vita immersa tra le pagine dei libri, un mondo che ora le è stato negato.

Erik diventa gli occhi di Paola

Un giorno, senza esitazione, il giovane si è offerto di “prestare gli occhi” a Paola, consentendole di godere della gioia della lettura nonostante la sua condizione di disabilità visiva. Nonostante Paola si dilettasse con gli audiolibri, la sorpresa più toccante è arrivata sotto forma di un messaggio vocale su WhatsApp: era Erik, con entusiasmo, che leggeva il primo capitolo di un libro che Paola gli aveva regalato.

Il piccolo alpino” di Salvatore Gotta, pubblicato nel 1926, ha assunto un significato ancora più profondo grazie alla voce di Erik, che trasmetteva non solo le parole del testo, ma anche un senso di affetto e connessione. “È stato un gesto di umanità straordinario“, ha dichiarato Paola, commossa dall’azione del giovane.

Anche nei giorni seguenti, Erik ha continuato a inviare capitoli vocali del libro, dimostrando non solo dedizione alla lettura ma anche un profondo interesse per i contenuti e un’attenzione ai dettagli che ha sorpreso e commosso Paola. “Mi ha detto che ‘pel’ è un errore, e così abbiamo discusso su questo punto“, racconta Paola con tenerezza, rivelando il legame speciale che si è formato tra loro attraverso la condivisione di questa esperienza letteraria.