La salute delle articolazioni e l’influenza della dieta

Salvaguardare la salute delle nostre articolazioni è importante per vivere una vita sana, uno stile di vita attivo e una dieta equilibrata possono aiutarci.

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Matteo Migliaccio

Farmacista, nutrizionista e Personal Trainer

Laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana, attualmente svolge la libera professione di nutrizionista, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo.

Ci sarà capitato molte volte nell’arco della nostra vita di soffrire per qualche giorno o anche mese di dolori articolari; dolori alle ginocchia, mal di schiena e dolori alla spalla sono tra i dolori più comuni lamentati dalle persone, infatti si stima che il 15% della popolazione soffra in modo saltuario di generici dolori articolari.

Questi tipi di manifestazioni non sono da ignorare soprattutto se acquistano un carattere severo e ci accompagnano durante le nostre giornate, anzi sono da attenzionare e ci devono spingere a prenderci maggiormente cura della nostra salute rivolgendoci a specialisti e attenzionando anche il nostro stile di vita.

Le articolazioni e le malattie reumatiche

Con il termine malattie reumatiche si identificano tutte quelle manifestazioni caratterizzate, costantemente o con frequenza più o meno elevata, da manifestazioni dolorose a carico dell’apparato locomotore. L’apparato locomotore del corpo umano è costituito da ossa, muscoli, tendini e legamenti che ci consentono mediante la loro azione coordinata di muoverci nello spazio consentendo così lo svolgimento di tutte le azioni quotidiane considerate più banali, come camminare, correre, parlare e masticare.

Le articolazioni del corpo umano possono tutte essere affette nell’arco della vita, per i più svariati motivi, da manifestazioni dolorose di tipo reumatico che nei casi più gravi possono enormemente minare lo stato di salute dell’individuo che ne soffre, incrinandone anche la qualità della vita.

Il ruolo delle articolazioni è quello di unire uno o più segmenti scheletrici in modo da consentire loro un maggiore o minore mobilità, queste strutture infatti si sono evolute nei millenni per massimizzare l’excursus del movimento, ma anche per conferire alla struttura stabilità, resistenza e compattezza così da poter resistere ai traumi da urto ed alle offese meccaniche.

Infiammazione delle articolazioni

L’infiammazione delle articolazioni è il primo responsabile della comparsa del dolore articolare, però l’infiammazione può avere un’eziologia multifattoriale, quindi essere determinata da più cause contemporaneamente, e pertanto un singolo fattore scatenante può essere difficilmente determinabile anche da un occhio esperto.

Bisogna considerare che la prima difesa dell’organismo nei confronti di un qualsiasi danno, anche tissutale, è la risposta infiammatoria, processo complesso che si manifesta con cinque segni clinici tipicamente osservabili:

  • Eritema
  • Calore (aumento della temperatura nella zona interessata)
  • Tumefazione (rigonfiamento della zona interessata)
  • Dolore
  • Funzione lesa (impossibilità di svolgere la funzione tipica del distretto interessato)

Lo scopo primario dell’infiammazione è quello di confinare e rimuovere lo stimolo perturbante così da permettere una più agevole riparazione del tessuto da parte dell’organismo.

Il processo infiammatorio può manifestarsi in forma acuta, con una durata più breve che si verifica per stimoli ed offese di rapida risoluzione oppure cronica che si verifica per offese che perdurano nel tempo.

Il dolore nelle malattie reumatiche assume un ruolo primario per quanto concerne la valutazione clinica sia nel breve che nel lungo termine, se esso diminuirà nel tempo in seguito alla terapia sarà sinonimo dell’efficacia del trattamento e della risoluzione della problematica, se al contrario si acuisce vorrà dire che il trattamento non sta sortendo alcun effetto.

Ad oggi la valutazione del dolore è sicuramente difficile da condurre in maniera univoca, infatti alcuni pazienti potrebbero resistere meglio di altri nei confronti di questa manifestazione, per questo sono state create e validate delle scale per la valutazione del dolore cronico.

Una delle più utilizzate è la scala di valutazione verbale per la quale:

0 Nessun dolore
1 Dolore leggero
2 Dolore che mette a disagio
3 Dolore che angoscia
4 Dolore tremendo
5 Dolore atroce

L’uso di una tale scala è semplice e rapido, ma risulta tuttavia scarsamente sensibile nel rilevare le piccole variazioni del sintomo.

Esistono anche diverse scale come la scala di valutazione numerica, la scala cromatica o la scala delle espressioni facciali tutte sono funzionali e possono essere utilizzate a seconda dei diversi casi.

Terapie

A seconda del tipo di malattia reumatica e della causa che la scatena, che sia essa virale, immunologica, traumatica o batterica le terapie possono essere profondamente diverse e variegate tra di loro.

Nella maggior parte dei casi però il minimo comun denominatore di tutte queste manifestazioni cliniche è il dolore che verrà trattato mediante la somministrazione di antinfiammatori (FANS o FAS) oppure di veri e propri antidolorifici per i casi più gravi.

Anche la terapia riabilitativa è di fondamentale importanza per la risoluzione dell’affezione e per garantire il ripristino della piena funzionalità della struttura.

Dal punto di vista dietetico non sussistono evidenze che suggeriscano un importante ruolo dell’alimentazione nel favorire la guarigione dell’organismo da simili eventi, ma sicuramente un alimentazione sana e bilanciata associata ad uno stile di vita attivo protegge l’organismo dallo sviluppo di tali patologie e gioca quindi un insostituibile ruolo preventivo nei confronti di queste affezioni.

La dieta e la salute articolare

L’alimentazione è un importantissimo alleato per vivere una vita sana, proteggersi dallo sviluppo delle principali patologie metaboliche e riuscire a fornire al nostro organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno per mantenere lo stato di salute.

La nutrizione fa parte della medicina preventiva, che comprende tutte quelle pratiche che ci permettono di mantenere il nostro stato di salute inalterato nel tempo e ridurre il rischio di sviluppare diverse patologie.

Esistono molte evidenze che suggeriscono come il mantenimento di un peso corporeo congruo, ossia nel range del normopeso, permetta di prevenire e ridurre quella che è la sintomatologia dolorifica a livello delle articolazioni, in particolar modo delle ginocchia in persone che lamentano dolore in tal sede.

Infatti uno studio condotto su soggetti sovrappeso ed obesi affetti da osteoartrosi alle ginocchia, ha dimostrato come la diminuzione del loro peso corporeo possa aiutare a migliorare non solo la loro qualità della vita ma anche la sintomatologia dolorifica.

In questo studio i soggetti vennero sottoposti ad un regime alimentare controllato atto a garantirne il dimagrimento e vennero anche aiutati nello svolgimento dell’attività fisica, l’esercizio fisico al quale si sottoponevano era un protocollo di allenamento abbastanza blando ed alla portata di tutti, infatti era costituito da una prima parte aerobica ed una seconda parte nella quale si utilizzavano pesi e macchinari da palestra, questo protocollo unito ad una dieta ipocalorica ben calibrata sulle esigenze del singolo, ha permesso ai soggetti di diminuire il loro peso corporeo e ridurre anche il dolore di cui soffrivano.

L’importanza della diminuzione del dolore in questo contesto è sicuramente da non sottovalutare, in quanto l’attività fisica rappresenta una valida opzione terapeutica a basso costo che può essere attuata da tutti gli individui anche in autonomia per ridurre nel lungo periodo la sintomatologia, anche se spesso proprio a causa del dolore questo tipo di intervento non viene praticato dai pazienti.

L’esercizio fisico e la salute articolare

E’ ormai chiaro che la diminuzione del peso giochi un ruolo fondamentale sia nella prevenzione degli infortuni che nella risoluzione di questi ultimi, sopratutto per quanto concerne le problematiche che si sviluppano a carico degli arti inferiori.

La pratica sportiva regolare può quindi aiutare l’individuo nel mantenere per buona parte della sua vita un peso congruo nel range del normopeso, ed anche garantire un livello di attività fisica che lo protegga dal rischio di sviluppare sovrappeso ed obesità.

L’allenamento contro resistenze, quindi con l’utilizzo di pesi come bilancieri e manubri o anche a corpo libero, può essere sicuramente un valido alleato sia nella prevenzione degli infortuni in quanto rafforza le strutture muscolari e tendinee, sia nella guarigione dagli infortuni in quanto permette di rafforzare e rieducare al movimento le strutture lese.

L’integrazione di collagene per rafforzare le articolazioni

Il collagene è una proteina prodotta dal nostro organismo, è la principale proteina che si ritrova come componente delle cartilagini e delle ossa ed è la più abbondante nel corpo umano.

Questa proteina spesso va ad arricchire la formulazione di integratori specifici che vengono utilizzati e consigliati per rafforzare le articolazioni che hanno subito un danno, senza però considerare che l’assunzione orale di collagene non va a sortire alcun effetto benefico per l’organismo.

Infatti se assunto per via orale il collagene, essendo una proteina, viene scisso a livello dello stomaco dalla pepsina in singoli aminoacidi i quali saranno poi assorbiti una volta arrivati nell’intestino dalle cellule intestinali.

Gli amminoacidi verranno poi distribuiti in tutto l’organismo alle diverse cellule che li utilizzeranno per produrre le proteine, gli enzimi, gli ormoni e le strutture di cui necessitano.

Quindi assumere preparati che contengono collagene per via orale nella speranza che questo venga poi utilizzato dall’organismo per rinforzare le nostre articolazioni, le ossa o l’impalcatura che sorregge la nostra pelle per ridurre le nostre rughe, è sicuramente insensato.

Infatti numerosi studi hanno dimostrato l’inutilità e l’infondatezza dell’assunzione di collagene per via orale e la bassa efficienza della sua integrazione.

Conclusioni

I problemi articolari sono sicuramente tra le affezioni più comuni e diffuse che possono colpire la popolazione, una dieta sana ed uno stile di vita attivo ci permettono però di ridurne l’incidenza o comunque di migliorare la prognosi del paziente che soffre di dolori reumatici.

Pertanto è importante prendersi cura del proprio corpo e della propria dieta per accedere così ad uno stato di salute migliore e più duraturo.

Fonti bibliografiche

  • Unireuma – Reumatologia – II Ed. – Idelson-Gnocchi – 2014 – p13 p52