Artro risonanza magnetica: a cosa serve

L'artro risonanza magnetica (ARM) è un tipo di imaging diagnostico che utilizza un campo magnetico e onde radio per ottenere immagini dettagliate delle articolazioni

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’artro risonanza magnetica è un esame di diagnostica per immagini che studia le articolazioni.

La diagnosi di una patologia o l’individuazione dell’origine di un disturbo si articola in un processo complesso e stratificato, che può necessitare di molteplici fasi e di una varietà di esami. Ad esempio, l’identificazione di lesioni articolari può presentare delle sfide e non essere immediatamente evidente. Un importante strumento diagnostico impiegato in questi casi è l’artro-RM (Risonanza Magnetica Articolare).

Che cos’è l’artro risonanza magnetica

L’artro-RM rappresenta una tecnologia avanzata che combina le capacità della risonanza magnetica con una particolare enfasi sul dettaglio strutturale delle articolazioni. Questo esame non invasivo è particolarmente efficace nella visualizzazione di tessuti molli, come cartilagini, tendini e legamenti, offrendo immagini ad alta risoluzione che possono rivelare anche le più minime lesioni o anomalie.

Il processo diagnostico tramite artro-RM inizia con l’applicazione di un campo magnetico e onde radio, che interagiscono con gli atomi di idrogeno presenti nel corpo. Questa interazione produce segnali che vengono catturati e trasformati in immagini dettagliate tramite algoritmi informatici. A differenza delle tecniche radiografiche tradizionali, l’artro-RM non impiega radiazioni ionizzanti, rendendola una scelta sicura e preferibile per l’ispezione dettagliata delle strutture articolari.

In alcune circostanze, può essere utilizzato un agente di contrasto per migliorare ulteriormente la qualità delle immagini, rendendo più evidenti le strutture interne dell’articolazione. Questo aspetto è particolarmente utile nella valutazione delle condizioni patologiche che possono non essere facilmente distinguibili con un esame standard.

Tipi di artro risonanza magnetica

L’artro risonanza magnetica è una metodologia di imaging differenziata e versatile, che permette l’analisi approfondita delle varie articolazioni del corpo umano. La scelta di un particolare tipo di artro risonanza magnetica è determinata dall’area anatomica di interesse e dalle specificità del disturbo o della lesione da esaminare:

  • Spalla: L’artro risonanza magnetica della spalla è essenziale per valutare le strutture articolari di questa zona complessa, utilizzata ad esempio per diagnosticare lesioni ai tendini come le lesioni della cuffia dei rotatori, lussazioni, lesioni da impingement o artrite. Questo esame è particolarmente indicato per pazienti che sperimentano dolore persistente o che hanno difficoltà nei movimenti della spalla.
  • Mano: L’artro risonanza magnetica della mano è strumentale nell’analizzare con precisione muscoli, tendini, legamenti e cartilagini della mano. Questo esame è spesso prescritto in caso di traumi sportivi, lesioni post-chirurgiche o per valutare la presenza di patologie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide.
  • Anca: L’esame dell’anca permette di indagare le condizioni dei legamenti, cartilagini, tendini e muscoli delle anche. Questa procedura è utile per individuare la causa di dolori e disturbi funzionali dell’anca, per diagnosticare patologie come la coxartrosi o per valutare l’entità di lesioni traumatiche.
  • Ginocchio: L’artro risonanza magnetica del ginocchio è una procedura diagnostica focalizzata che mira a rilevare le origini di disturbi al ginocchio. L’esame è fondamentale per la valutazione di lesioni meniscali, danni ai legamenti crociati e altre lesioni del tessuto morbido, così come per monitorare l’evoluzione di malattie degenerative.

Ognuna di queste tipologie di artro risonanza magnetica è caratterizzata dalla capacità di fornire immagini chiare e dettagliate, indispensabili per una diagnosi accurata e per la successiva definizione del percorso terapeutico più adeguato. Grazie all’alta risoluzione delle immagini ottenute, è possibile un’analisi minuziosa e specifica, che consente di identificare anche lesioni molto piccole o alterazioni iniziali delle strutture articolari.

A cosa serve l’artro-RM

I dolori in alcune zone del corpo possono essere particolarmente invalidanti: se fa male un ginocchio, per esempio, diventa difficile camminare. Tutte le articolazioni sono delicate e hanno lo scopo di farci muovere correttamente senza che ce ne accorgiamo, per questo quando una di queste non funziona bene può diventare davvero un problema svolgere normali attività come, per esempio, tenere in mano le cose o alzare un braccio.

In caso di traumi o di dolori persistenti, anche non del tutto invalidanti, è opportuno realizzare un’artro risonanza magnetica, che permette di analizzare nel dettaglio l’articolazione che crea disturbo grazie all’uso del mezzo di contrasto iniettato direttamente in loco.

Si tratta di un esame particolarmente utile per evidenziare le cause di instabilità articolare o di lesioni capsulo-tendinee che compromettono i movimenti. Grazie all’artro-RM si possono evidenziare:

  • lesioni dei legamenti o delle cartilagini
  • traumi
  • lussazioni
  • patologie

Differenza tra risonanza magnetica e artro-RM

L’esecuzione di una risonanza magnetica standard, anche se eseguita con l’ausilio di un mezzo di contrasto somministrato per via endovenosa, potrebbe non essere sufficientemente dettagliata per alcune diagnosi legate alle articolazioni. Questo tipo di indagine fornisce immagini di alta qualità dell’anatomia interna, ma in alcuni casi clinici è necessario ricorrere a metodiche più specifiche.

Nell’esempio della risonanza magnetica al ginocchio, il mezzo di contrasto iniettato per via endovenosa si disperde nel circolo sanguigno e permette di evidenziare meglio i tessuti in esame, specialmente se vi è sospetto di processi patologici come tumori, infiammazioni o infezioni. Tuttavia, tale metodo potrebbe non essere ottimale per visualizzare in dettaglio la complessa struttura di un’articolazione come il ginocchio.

Qui entra in gioco l’artro-RM, un esame che, come suggerisce il nome, è specificamente progettato per studiare le articolazioni. Durante un’artro-RM, un mezzo di contrasto viene iniettato direttamente nell’articolazione, in questo caso nel ginocchio, espandendo lo spazio articolare e rivestendo le superfici interne dell’articolazione. Questo permette di ottenere immagini ad altissima definizione delle strutture interne come menischi, legamenti e cartilagine articolare.

Pertanto, l’artro-RM è di solito indicata quando ci si aspetta di trovare anomalie che non sono state visualizzate adeguatamente attraverso una RM standard. Questo approccio è particolarmente utile in casi di sospette lesioni intra-articolari piccole o complesse, dove è necessaria una visualizzazione dettagliata per una diagnosi accurata.

Quando fare l’artro risonanza magnetica

I motivi per cui si può avere bisogno di un artro risonanza magnetica sono diversi, ma generalmente ci si arriva dopo aver effettuato altri esami che non hanno portato esiti, soprattutto se si vogliono ottenere immagini delle cavità articolari.

In particolare, il medico può prescriverla quando il paziente lamenta dolore o problemi di motilità a una delle articolazioni – spalla, mano, anca o ginocchio – che non si risolvono nel giro di poco tempo e a seguito di trattamenti. Altre volte, viene richiesta per valutare le conseguenze di un incidente, anche in assenza di sintomi.

L’artro-RM è quindi particolarmente indicata qualora ci fosse bisogno di avere un’immagine tridimensionale e dettagliata per evidenziare eventuali lesioni dei legamenti o fibrocartilaginee.

Sintomi che possono richiedere l’artro RM

I sintomi che possono indurre a consultare il medico e quindi far arrivare alla prescrizione di una artro risonanza magnetica coinvolgono ovviamente solo le articolazioni, in particolare:

  • spalle
  • mani
  • anche
  • ginocchia

Bisogna quindi indagare in caso di:

  • dolore persistente a una delle articolazioni
  • fatica a piegare il polso, il ginocchio, a tirare su le braccia
  • problemi a muovere gli arti

Qualsiasi sintomo che compromette il normale movimento delle articolazioni può essere analizzato grazie all’artro RM. Tuttavia, essendo un esame lungo, costoso e talvolta fastidioso, sarà il medico ad indicare i casi nei quali sia effettivamente necessario.

Come prepararsi all’artro risonanza magnetica

Pur necessitando di un mezzo di contrasto, a differenza della risonanza magnetica o della tac, l’artro RM non necessita di alcuna preparazione. Il liquido viene infatti iniettato direttamente nelle articolazioni e non in vena, quindi non è richiesto digiuno né analisi preliminari, tranne dove diversamente indicato. Non ci sono nemmeno effetti collaterali dovuti al mezzo di contrasto. Ci si può recare all’esame senza prepararsi.

L’artro RM è dolorosa?

Una delle paure più comuni, quando si deve effettuare un esame che non si è mai fatto, è se sarà doloroso. L’artro RM non è affatto dolorosa. Si può provare un leggero fastidio nel momento dell’iniezione del liquido di contrasto, ma per il resto non provoca alcun disturbo e dopo l’esame si può tornare a svolgere le proprie attività, anche se potrebbe essere consigliato di non guidare e di essere accompagnati da qualcuno.

Come si svolge l’artro RM

Questo tipo di esame si svolge in maniera pressoché identica a una semplice risonanza magnetica, per cui anche il macchinario è lo stesso. Si possono quindi trovare RM aperte (per esempio se si esamina il ginocchio) oppure chiuse. In ogni caso, il paziente viene steso sul lettino, privato degli oggetti che potrebbero interferire col campo magnetico attivato dalla risonanza (gioielli, cinture, ecc). Sarebbe meglio comunicare al radiologo la presenza di pacemaker e clip metalliche.

Prima di iniziare l’acquisizione di immagini, viene iniettato il liquido di contrasto a base di Gadolinio nell’articolazione che dovrà essere osservata. Il paziente potrebbe avvertire un leggero fastidio. A questo punto inizia l’esame vero e proprio, che dura – a seconda dell’area analizzata – al massimo una mezzora.

È importante che il paziente, come per tutti gli esami di acquisizione di immagini tridimensionali, resti immobile per tutto il tempo della risonanza.

Fonti bibliografiche: