Tra le malattie autoimmuni e infiammatorie più note c’è l’artrite reumatoide, ovvero una patologia in cui il sistema immunitario e processi infiammatori attaccano tessuti sani del corpo. In questo caso, ad essere interessate sono le articolazioni (soprattutto quelle delle mani, dei polsi e delle ginocchia). Nello specifico, l’infiammazione alle articolazioni può causare dolore anche cronico, deformità articolare e disabilità funzionale articolare.
In questo senso, come indicato dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR), la diagnosi e il trattamento precoce dell’artrite reumatoide – come anche di altre patologie reumatiche tra cui la sclerosi sistemica o il lupus eritematoso sistemico, – sono fondamentali per intraprendere un buon programma strategico.
Con il Professore Roberto Gerli, Presidente SIR, vediamo quali sono i sintomi e le conseguenze dell’artrite reumatoide.
Indice
Che cos’è
«L’artrite reumatoide è la più frequente tra le malattie reumatologiche infiammatorie croniche. È caratterizzata da una infiammazione che può colpire la grande maggioranza delle grandi e piccole articolazioni degli arti, risparmiando invece quelle della colonna vertebrale, a parte rari interessamenti della prima articolazione cervicale. Le donne sono 3-4 volte più colpite rispetto ai maschi, in genere in una età intorno alla quinta decade di vita, benché la malattia possa interessare pressoché tutte le fasce di età», spiega il Professore.
Sintomi
«L’infiammazione è caratterizzata da gonfiore dell’articolazione e forte dolore, soprattutto durante la notte. Al mattino, al risveglio, l’intensità dei sintomi sono massimi e il paziente avverte forte rigidità che dura almeno un’ora. Con il movimento, dolore e rigidità tendono a migliorare, anche se persistono per tutta la giornata. Le localizzazioni articolari, come detto, possono essere molteplici, anche se le più caratteristiche sono quelle alle dita delle mani, con difficoltà alla stretta del pugno, ed agli avampiedi, con dolore che viene avvertito inferiormente alla base delle dita, soprattutto durante la deambulazione», continua l’esperto.
Cause
La presenza dell’artrite reumatoide è dovuta all’azione del sistema immunitario (di solito deputato a contrastare le infezioni) che innesca fenomeni infiammatori che attaccano le cellule che rivestono le articolazioni. Questo, causa appunto i sintomi descritti sopra e con il trascorrere del tempo, ossa, cartilagine, legamenti e articolazioni stesse, possono risentirne. Non è ancora noto il motivo per cui il sistema immunitario attacca il tessuto del corpo sano, tuttavia ci sono fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di sviluppare l’artrite reumatoide, tra cui una predisposizione genetica ed il fumo.
Conseguenze
«La persistenza dell’infiammazione cronica determina un progressivo danno delle strutture articolari con erosioni della cartilagine articolare e dei capi ossei, con creazione di deformità articolare e conseguente limitazione funzionale ed invalidità che possono essere molto rilevanti per il paziente, non solo per la vita lavorativa, ma anche per lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana. Fortunatamente, gli enormi progressi scientifici compiuti dal punto di vista terapeutico in questo settore, hanno radicalmente cambiato la prognosi di questa malattia, garantendo ormai alla grandissima maggioranza di questi soggetti una vita pressoché normale», continua il Professor Gerli.
Fattori di rischio
«Esiste una predisposizione allo sviluppo della malattia che può essere trasmessa geneticamente e che spiega il motivo per il quale si possono trovare più soggetti affetti da artrite reumatoide o altre malattie reumatologiche simili nella stessa famiglia. Indubbiamente, sappiamo anche che ci sono fattori ambientali che, soprattutto nei soggetti predisposti, possono favorire lo sviluppo della malattia. Tra questi, il fumo di sigaretta è uno di quelli maggiormente implicati, per cui è del tutto consigliabile astenersi dal fumare per prevenire l’insorgenza della malattia, in particolare quando si hanno parenti stretti affetti da artrite reumatoide. Inoltre, è bene smettere di fumare una volta posta la diagnosi, in quanto il fumo può ostacolare l’azione dei farmaci specifici che vengono utilizzati», conclude l’esperto.
Diagnosi
L’artrite reumatoide viene diagnosticata a seguito di un esame fisico dove lo specialista ascolta la storia clinica del paziente ed esamina i sintomi accusati. Possono poi seguire ulteriori esami di approfondimento. In presenza della sintomatologia elencata sopra, il consiglio è di parlarne quanto prima con il medico, così da poter intraprendere presto un percorso personalizzato con trattamenti volti a controllare e ridurre l’infiammazione.
In questo modo, si potranno anche contenere le possibili conseguenze derivanti dall’infiammazione cronica alle articolazioni e tenere sotto controllo il dolore per svolgere al meglio le attività di tutti i giorni.