Testamento Silvio Berlusconi, nella nuova data di apertura c’è il futuro di Mediaset

Slitta l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi con le ultime volontà dell'ex Cavaliere: in gioco il destino di Mediaset

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Martina Dessì

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C’è la data di apertura del testamento di Silvio Berlusconi. Dopo settimane d’attesa e un primo slittamento (la prima data era stata fissata per il 26 giugno 2023), pare che sia stato fissato il giorno in cui verranno svelate le carte che contengono le ultime volontà dell’ex Cavaliere. Certa la presenza dell’ultima compagna, Marta Fascina, nell’asse ereditario, mentre il destino di Mediaset rimane attualmente un’incognita. A sgomberare il campo da ogni illazione ci ha però pensato Fedele Confalonieri che, al termine dell’Assemblea di Assolombarda del 3 luglio, ha escluso ogni possibile ripercussione su Mediaset.

Testamento Berlusconi, il futuro delle sue televisioni

“No, escluderei qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest”, ha affermato Fedele Confalonieri, eppure tutto sembra suggerire qualcosa di molto diverso. L’apertura delle carte è infatti imminente, dopo che Fininvest ha approvato il primo bilancio post mortem, e si attende la presentazione dei palinsesti dopo i quali sarebbe fissato l’appuntamento con il notaio Arrigo Roveda. Si parla del 26 luglio, a un mese esatto dalla prima data che era stata precedentemente annunciata come certa.

Superati questi punti fondamentali, nei quali viene inserita anche la raccolta pubblicitaria auspicabilmente in rialzo rispetto all’annata precedente, non ci sarebbero ostacoli all’apertura del testamento di Silvio Berlusconi. Il primo nodo da sciogliere sarebbe comunque la suddivisione delle azioni, di cui l’ex Premier deteneva il 62% del totale. Attualmente, Marina e Pier Silvio detengono il 7,65% ciascuno, mentre il 21,4% è nelle mani di Barbara, Eleonora e Luigi. Se il pacchetto del fondatore di Mediaset dovesse essere diviso equamente tra i cinque figli, significherebbe maggioranza assoluta per i figli minori. Non è comunque escluso che il loro padre avesse già pensato a delle regole per la gestione della società, così da equilibrare i due fronti familiari.

I recenti sconvolgimenti aziendali suggeriscono comunque un repentino cambio di rotta rispetto al passato. Clamoroso l’addio di Barbara D’Urso, che aveva salutato il pubblico e rimandato a settembre, oltre al possibile approdo di Bianca Berlinguer che ha appena rassegnato le sue dimissioni dalla Rai. Vicino anche l’arrivo di Myrta Merlino, in uscita da La7 e dal suo L’aria che tira: la presentazione dei palinsesti, attesa a brevissimo, racconterà molto di più sulla prossima stagione di Mediaset.

L’altra eredità

Le incertezze maggiori, sistemata la questione Mediaset che rimane comunque il punto più delicato, risiedono nei beni non finanziari. Le modifiche alle carte sarebbero avvenute proprio nelle ultime settimane, quelle che ha trascorso ricoverato presso l’ospedale San Raffaele di Milano dov’è morto il 12 giugno 2023, andando a toccare proprio la parte del patrimonio mobiliare e immobiliare che sarà conteso tra tutti gli aventi diritto.

Parliamo di ville, di opere d’arte (molte delle quali acquistate dalle aste tv), l’elicottero, gli yacht e il Teatro Manzoni, quello dove ha conosciuto la sua seconda moglie Veronica Lario. Per Marta Fascina, sarebbe previsto un consistente lascito in denaro – si parla di circa 100 milioni – oltre all’uso della Villa di Arcore dalla quale non ha traslocato (contrariamente alle indiscrezioni). Infine, rimane la società calcistica del Monza che potrebbe essere presto liquidata a Vaghelis Marinakis, imprenditore greco e proprietario della squadra di Atene, l’Olympiacos.