Stefano D’Orazio, Roby Facchinetti svela la loro ultima chiamata

Roby Facchinetti racconta l'ultima chiamata con Stefano D'Orazio, l'indimenticabile batterista dei Pooh

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Redazione

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Roby Facchinetti svela l’ultima chiamata a Stefano D’Orazio prima della scomparsa del batterista dei Pooh. L’artista si è spento dopo aver contratto il Coronavirus, lasciando un enorme vuoto nella vita della moglie Tiziana Giardoni e dei suoi amici più cari: Red Canzian, Riccardo Fogli, Roby Facchinetti e Dodi Battaglia. Ospite del Maurizio Costanzo Show, Roby ha raccontato le ultime parole che si è scambiato con D’Orazio prima della sua scomparsa.

“Erano le cinque del pomeriggio e aveva capito benissimo, dal tono, che lui aveva avvertito la pericolosità di quello che era successo – ha spiegato il cantante -. Aveva difese immunitarie molto deboli. Stefano, straordinariamente, mi disse: ‘Ho il coronavirus, però non ti preoccupare, perché tutto il resto va bene’. Questo era Stefano”. D’Orazio nel 2009 aveva annunciato l’addio ai Pooh, salutando il gruppo con una lettera commovente, anche se il legame con i componenti della band era rimasto sempre fortissimo.

“Nel 2009, lui scese da questa nostra astronave perché dal suo punto di vista, aveva detto tutto quello che c’era da dire – ha raccontato -. Con grande onestà, decise di uscire dalla band e fu molto pesante per tutti. Abbiamo vissuto l’avventura più bella della nostra vita, Stefano era davvero una persona speciale che aveva questa capacità di lasciare in ognuno un qualcosa di sé e questa qualità non tutti ce l’hanno”.

Ospite di Maurizio Costanzo, Roby Facchinetti ha cantato il brano Rinascerò, rinascerai, scritta con Stefano D’Orazio per Bergamo durante l’emergenza Covid-19. “Avevamo visto insieme quelle drammatiche immagini per le strade della nostra città e abbiamo fatto questo testo straordinario, che vuole essere un inno alla vita – ha confessato -. E ovviamente, io questa sera lo canto per lui. È un omaggio a Stefano”.

La scomparsa del batterista dei Pooh è stata particolarmente dolorosa perché Stefano ha affrontato gli ultimi istanti della sua vita senza avere accanto le persone che amava, in ospedale. “Se ne è andato lì, da solo – ha spiegato la moglie Tiziana -. E, anche dopo che se n’è andato, non ho potuto vederlo. L’ho chiesto, ho detto che avrei fatto qualsiasi cosa, che mi sarei bardata in tutti i modi possibili pur di vederlo, ma non c’è stato nulla da fare. Hanno detto che era una questione di sicurezza. È crudele tutto ciò”.