Una nuova battaglia, quella di Aurora Ramazzotti, ancora in prima linea per difendere gli animali maltrattati. Ed è proprio per questa causa che torna a vestire i panni di Iena per raggiungere Romano Troiani, accusato di crimini raccapriccianti commessi contro il cane dell’ex compagno.
Il servizio, destinato al nuovo appuntamento con Le Iene del 18 maggio, mostra in maniera evidente quali siano le colpe del nuovo bersaglio della Ramazzotti, che ha affrontato a muso duro per metterlo di fronte alle sue responsabilità.
Eppure, Troiani ha continuato a difendersi contro ogni evidenza, persino di fronte al video che Aurora gli ha mostrato per chiedergli conto delle sue azioni: “Mi stai prendendo per il c***? Non vedi cosa stai facendo a questo cane? Con quale cuore fai una cosa del genere?”.
Le parole di Aurora non sembrano però piegarlo. Troiani continua a negare ogni cosa. La fama che lo precede sembra, poi, deporre a suo favore. È infatti noto per la sua opera quotidiana, svolta nei confronti dei cani randagi, e per la quale riceve anche delle donazioni in denaro.
La segnalazione arrivata presso la redazione de Le Iene sembra dire molto altro. A voler vederci chiaro è Aurora Ramazzotti che, nel nuovo servizio, affronta il presunto responsabile di queste sevizie per chiedergli cosa sia successo e perché. Stando alle indiscrezioni trapelate a seguito della segnalazione, sembrerebbe che Troiani si sia voluto vendicare dell’ex prendendosela con il cane.
Nelle immagini in possesso dell’inviata del programma di Italia1, Troiani avrebbe tentato di affogare il cane. Vinto dalle domande dell’implacabile inviata, racconta poi di essersi vendicato del suo ex compagno, proprietario dell’animale.
Continua, così, con una nuova inchiesta, il suo impegno all’interno di Le Iene, programma nel quale lavora da qualche mese. La figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker continua a farsi strada nel mondo della televisione, nel quale ha debuttato con la prima esperienza a X Factor. Aurora ha parlato del suo esordio anche di recente, per specificare di non essere una “raccomandata” solo per il cognome che porta. La giovane ha inoltre riconosciuto le sue lacune, ammettendo addirittura di non essere “capace”, ma ha sempre rivendicato la volontà di procedere con le sue forze.