Irene Ferri rompe il silenzio su Instagram dopo l’aggressione

L'attrice Irene Ferri rompe il silenzio dopo l'aggressione subita e il ricovero in ospedale

Irene Ferri rompe il silenzio dopo la lite in strada e il ricovero in ospedale. L’attrice di Pezzi Unici ha pubblicato sui social un post in cui ha raccontato quanto accaduto, anche grazie alle parole del suo avvocato. La fine dell’anno non è stata molto piacevole per Irene, che avrebbe subito un’aggressione a Piazza Risorgimento a Roma. Secondo quanto dichiarato dall’attrice, l’edicolante con cui era nato un diverbio l’avrebbe colpita alla nuca.

“Per questo 2019 io sono grata! – ha scritto l’artista su Instagram -. Sì, lo sono fino in fondo. Lo sono nonostante quello che é successo negli ultimi giorni. Forse lo sono ancora di più proprio per ciò che è accaduto – ha aggiunto -. Perché mi ha fatto capire ancora una volta e ancora di più quanto sia importante la tolleranza, il rispetto, il valore di ciò che si ha e che si può perdere in un attimo senza che dipenda dalla nostra volontà. Ecco da questa finestra che si apre sul futuro vi auguro un 2020 ricco di giustizia, di pace, di amore e cura verso voi stessi e verso chi ne ha più bisogno, chi ci vive accanto, il famoso Prossimo”.

Poco dopo la Ferri ha condiviso anche un comunicato del suo legale. “In relazione ai numerosi articoli di stampa che riportano lo spiacevole episodio di cui è stata suo malgrado protagonista l’attrice Irene Ferri, occorso nella giornata di ieri in Piazza Risorgimento – si legge -, si intende precisare che a seguito dell’ingiustificata e inaccettabile aggressione subita, tale risultando la reale dinamica dell’evento, la mia assistita ha subito lesioni tali da rendere necessario l’accesso a struttura ospedaliera dalla quale è stata dimessa con prognosi iniziale di giorni tre salvo complicazioni. La Ferri, visibilmente scossa dall’accaduto, è stata proditoriamente colpita alla nuca ed  ha già presentato rituale querela per ottenere doverosa tutela nelle opportune sedi giudiziarie. Avv. Cesare Gai”.