Addio a Milva, regina della musica e donna dalle grandi passioni. La Pantera di Goro, con una voce straordinaria e canzoni che hanno fatto storia, si è spenta a 81 anni. Con i suoi capelli rossi e la personalità forte, Milva ha cambiato un’epoca, rimanendo sino all’ultimo una fra le interpreti più amate della musica italiana.
Caparbia, ribelle, di certo unica, dal palco alla tv, Milva aveva solo 16 anni quando iniziò a cantare da dilettante, esibendosi con il nome d’arte di Sabrina nelle balere emiliane. Da subito capì che la musica sarebbe stata la sua strada e, da donna intelligente qual era, iniziò a studiare lirica a Bologna. Alternando esibizioni e lezioni per allenare la sua splendida voce.
In seguito sarebbe arrivato un concorso Rai, ma soprattutto il Festival di Sanremo con Milva pronta ad attirare da subito l’attenzione dei media e l’inizio di una carriera costellata di successi, esibizioni, canzoni. Nel corso degli anni Milva, da ragazza di provincia con un grande sogno era diventata una vera diva, senza però perdere mai il suo carattere ribelle e quel coraggio che ha caratterizzato tutta la sua carriera, portandola a diventare una star anche all’estero, fra tv e concerti.
In mezzo a tanta musica gli amori e legami che l’hanno cambiata e trasformata. Il più importante è quello con Maurizio Corgnati, marito e pigmalione, padre della sua unica figlia, Martina. Il primo incontro avvenne negli studi Rai dove Milva spesso girava scalza fra una registrazione e l’altra dello show Quattro passi tra le nuvole. “Camminava scalza e portava le scarpe dentro una borsa – racconterà lui anni dopo -. ‘È un’ abitudine che ho preso da bambina’ mi spiegò. Non conosceva nulla. Per questo decisi di prenderla sotto la mia protezione”.
Nel 1961 sarebbero arrivate le nozze, all’apice del successo di Milva. Un idillio finito nel 1969, quando la cantante confessa al marito di essersi innamorata di Domenico Serughetti, in arte Mario Piave. Come sempre la Pantera di Goro aveva seguito l’istinto, ma ben presto si pentì della sua scelta. “È stata la più grande cavolata della mia vita – dirà molto tempo dopo -. Ero giovane, avevo 28 anni, fui attratta da un mio coetaneo”.
L’amore con Piave sarebbe finito quattro anni dopo l’addio al marito, con tanti litigi e un continuo tira e molla. Gli anni Settanta sono quelli dell’amore per Massimo Gallerani, famoso filosofo con cui Milva vive una passione lunga quindici anni. Una love story che finirà tragicamente nel 1989, con Gallerani pronto a lasciare la compagna per un’altra donna e Milva vittima della depressione. “L’ho vissuto come un lutto, come una morte, come la scomparsa di una persona cara”, spiegherà lei anni dopo. Infine Luigi Pistilli, attore che per lei divorziò dalla moglie e che, quando l’amore finì, rilasciò una durissima intervista contro la cantante, suicidandosi un mese dopo quelle dichiarazioni.
“Sono lusingata di aver collaborato con grandi personaggi e uomini di cultura come Strehler o Werner Herzog – aveva raccontato di recente al Corriere della Sera -, però io ho sempre fatto quello che mi piaceva, che mi sembrava importante e, comunque, nel mio gusto. La buona musica mi ha sempre raggiunta nel più profondo dell’anima e ho cercato di renderle giustizia con la mia voce. Interpretare è amare”.
E a chi le chiedeva se avesse qualche rimpianto rispondeva: “Keine Stunde, tut mir Leid. È il titolo di un mio cavallo di battaglia, l’ho cantato tantissime volte in Germania… Vuol dire: “Nemmeno un’ora rimpiango””.