Nella sua ultima intervista, rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa, Mauro Di Francesco racconta una carriera fatta di successi, ma anche di amicizie profonde, come quella con Diego Abatantuono e Teo Teocoli.
Mauro Di Francesco e l’amicizia con Diego Abatantuono
L’attore si è spento il 25 ottobre 2025 all’età di 74 anni. Star di tanti film cult anni Ottanta, Mauro Di Francesco si era allontanato da tempo dal mondo del cinema. Aveva iniziato a recitare a soli 5 anni e da allora non si era più fermato, prendendo parte a pellicole che hanno fatto la storia come Sapore di mare e Vado a vivere da solo.
La sua ultima intervista risale al 2024, quando aveva ricordato gli anni d’oro della sua carriera, rivelando di aver detto dopo tanti “no”. “Con Abatantuono, Giorgio Faletti, Massimo Boldi, Giorgio Porcaro e Ernst Thole fondammo il gruppo dei Repellenti, ci battezzarono così Enzo Jannacci e Beppe Viola – aveva raccontato al Corriere della Sera, parlando degli esordi -. Diego sul palco ce lo portai io. Era l’elettricista dei Gatti di Vicolo Miracoli. Doveva accendere un unico faro. Ma era sempre chiuso in bagno con qualche ragazza, così fu licenziato. “Dai, vieni con me”. Io ero Eva Kant e lui Diabolik. Andammo avanti per un po’, poi cominciò a fare il personaggio del meridionale e continuò da solo”.
Un’amicizia, quella con Abatantuono, durata negli anni. Proprio come quella con Teo Teocoli, protagonista di tante storie divertenti, come quella volta in cui i tre attori soggiornarono in una stanza in un albergo di Verona e Teocoli scomparve. Abatantuono e Di Francesco buttarono giù la porta di una camera, accorgendosi troppo tardi che era quella sbagliata. “La porta crollò di schianto. Dal letto, una coppia di coniugi tedeschi ci fissava atterrita. Avevamo sbagliato camera”.
Proprio Diego Abatantuono ha voluto ricordare l’attore a Domenica In, parlando di un legame che non si è mai spezzato, durato oltre cinquant’anni. “Con Maurino c’era una particolare amicizia durata negli anni – ha detto a Mara Venier -. Si era dovuto operare ma si era ripreso, era tutto gasato, entusiasta perché gli avevano dato la gestione di un teatrino non so dove, ma poi succedono le cose più impensate”.
“Ho saputo che non c’era più dalla telefonata della moglie: tutti sanno che io faccio tardi, ed era tardi. La prima telefonata che ha fatto l’ha fatta a me. Appena ho visto il numero e il suo nome ho pensato che fosse successo qualcosa, è stata una bastonata”.
Gli amori di Mauro Di Francesco
Nella sua ultima intervista Mauro Di Francesco aveva parlato anche di amore. “Ho avuto un sacco di donne, mi sono divertito, ero giovane, carino, simpatico – aveva spiegato -. Mica solo io. Teo piaceva molto, Diego pure, era bello. Faletti cuccava di brutto, attaccava a suonare la chitarra, le sfiniva così. Boldi no, aveva la sua Marisa, tutto casa e chiesa”.
Da tempo l’attore si era ritirato nella sua casa in Toscana dove passava le giornate a scrivere, leggere e dipingere. Una scelta arrivata dopo un trapianto al fegato e tanti no. “Scrivo, leggo e dipingo – aveva spiegato -. Alle 8 faccio colazione al bar del paese, come i vecchi. Mi hanno cercato tanti, avrò detto almeno venti no. O chiedevo compensi assurdi. Spero sempre che mi chiamino Sorrentino o Tornatore, Pupi Avati, magari Quentin Tarantino, allora ci ripenserei”.