Travis Scott arrestato a Parigi (ma per il rapper non è la prima volta)

Travis Scott è stato arrestato a Parigi con l'accusa di violenza dopo una rissa all'hotel George V

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Nuovi problemi con la legge per Travis Scott, che a Parigi è stato arrestato dopo una rissa all’interno dell’hotel George V. Secondo le ricostruzioni, il rapper americano, visibilmente ubriaco, avrebbe prima litigato con una guardia del corpo per poi prendersela con una guardia di sicurezza dell’hotel intervenuto per calmare le acque.

Travis Scott arrestato a Parigi

Pare che Travis Scott non abbia alcuna intenzione di portare avanti una vita tranquilla. Il rapper statunitense, che si è recato a Parigi durante le Olimpiadi 2024, è stato arrestato per violenze nella mattinata di venerdì 9 agosto dopo essere stato coinvolto in una rissa all’interno dell’hotel George V nell’8° arrondissement.

Secondo Le Parisien, alle cinque del mattino la polizia è intervenuta nell’hotel e Travis, visibilmente ubriaco “è stato posto in custodia di polizia fino a quando le sue condizioni legate alla sbornia non gli hanno permesso di essere interrogato dal 1° DPJ (direzione regionale della polizia giudiziaria)”.

La rissa pare sia avvenuta dopo la sua presenza sugli spalti durante la partita di basket delle Olimpiadi tra Stati Uniti e Serbia: un litigio con una sua guardia del corpo ha acceso l’animo del rapper, che si è poi sfogato contro la guardia di sicurezza che sarebbe intervenuta per calmare gli animi.

Travis Scott assiste alla partita di basket alle Olimpiadi di Parigi
Fonte: Getty Images
Travis Scott assiste alla partita di basket alle Olimpiadi di Parigi

I problemi con la giustizia di Travis Scott

L’arresto di Parigi non è il primo episodio che il rapper affronta con la giustizia. A giugno 2024 Travis era già stato arrestato al porto di Miami Beach sempre per ubriachezza molesta e violazione di domicilio.

Il rapper si trovava su una barca a noleggio quando è iniziata una lite con l’equipaggio. Al suo rifiuto dopo avergli chiesto più volte di scendere e di allontanarsi, è stato arrestato e portato in prigione. “Quando gli è stato chiesto di scendere si è arrabbiato e ha cominciato a urlare parolacce e oscenità. Poi se n’è andato, salvo ritornare poco dopo e continuare a disturbare” aveva spiegato la polizia. Una situazione chiusa grazie alla cauzione: il rapper è infatti stato rilasciato dopo alcune ore grazie al pagamento di 650 dollari.

Nel 2021, invece, l’ex di Kylie Jenner era finito al centro di diverse critiche da parte dell’opinione pubblica e non solo per via del suo concerto durante il festival Astroworld in Texas: un evento che ha causato la morte di dieci persone e centinaia di feriti dopo che un’ondata di folla si è riversata verso il palco.

Una situazione incontrollabile in cui Travis non aveva interrotto la sua esibizione: “Ogni volta che riesco a capire che qualcosa sta succedendo tra il pubblico, interrompo lo spettacolo e li aiuto a ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno”, aveva spiegato a seguito del fatto “Non potevo immaginare la gravità della situazione”.

Oltre a un trauma profondo, la tragedia di Astroworld ha comportato al rapper una causa legale e, per un lungo periodo dopo l’accaduto, il dover far fronte al fenomeno della cancel culture.  In moltissimi si erano mobilitati per bloccare la sua musica su Spotify e impedirgli di esibirsi al Coachella dell’anno dopo.