Storie Italiane, Nora Amile vittima di violenza da parte del padre

Nora Amile si racconta e svela le violenze subite da parte di suo padre quando era solo una bambina

Un passato fatto di dolore e la voglia di rinascere, nonostante tutto. Nora Amile si racconta a Storie Italiane e svela le violenze da parte di suo padre quando era solo una bambina. L’ex star de La Pupa e il Secchione si è confessata nel salotto di Eleonora Daniele, rivelando, con grande coraggio, il dramma che si cela nel suo passato e da cui è fuggita quando aveva 11 anni.

“Molto probabilmente c’è stata una crescita spirituale – ha spiegato a Eleonora Daniele – e forse, oggi, ho finalmente il coraggio di parlarne. Sono la testimonianza di qualcosa di reale. La violenza c’è in mezzo a noi. Volevo mandare un messaggio a tutte le donne e bambine che hanno sofferto come me”.

Nora ha raccontato che sin da quando era piccola ha visto suo padre picchiare la madre e, quando ha provato a difenderla, anche lei ha subito violenze. “Mio padre è nordafricano del Marocco, musulmano. Mia mamma siciliana – ha svelato-. A 15 anni, dopo essere rimasta incinta, fanno la ‘fuitina’ e scappano a Parma. Mio padre non si fidava di mia mamma. Io sono nata in casa di mia nonna. Lei non poteva vedere un ginecologo. Essendo la sua prima figlia femmina avevo lo stesso destino. Lui voleva un figlio maschio. Mi ha sputato in faccia e se ne è andato per un anno appena sono nata”.

“All’inizio lo odiavo – ha confessato Nora Amile -. In Marocco, era un imprenditore, aveva due mogli. Lui era abituato ad essere educato con la violenza, con le botte. Lui faceva questo su di noi perché l’ha vissuto sulla sua pelle. Abbiamo sempre difeso la nostra mamma. Abbiamo visto delle scene atroci”.

Oggi Nora non ha nessun rapporto con la sua famiglia d’origine, nemmeno con la madre che non è riuscita a ribellarsi alla violenza. “Volevo buttarmi giù. Poi, c’è stata una voce: “Abbi la forza di cambiare la tua vita”. Avevo 11 anni – ha ricordato -, volevo che mi allontanassero da lui perché non stavo più bene con loro, non volevo sporgere denuncia. Ho tentato di portare via mia mamma. All’inizio voleva farsi aiutare. Poi, succube di lui, gli ha raccontato tutto. Mi ha aspettato fuori dall’istituto con un coltello perché voleva ammazzarmi. Mi ha salvato la mia fede”.