Siniša Mihajlović, il ricordo delle figlie Virginia e Viktorija nel giorno del compleanno

Siniša Mihajlović avrebbe compiuto 56 anni e le figlie Virginia e Viktorjia, ma anche il resto della famiglia, hanno deciso di celebrarlo con parole e ricordi

Foto di Nicoletta Fersini

Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 20 Febbraio 2025 16:33

Siniša Mihajlović questo 20 febbraio avrebbe compiuto 56 anni. Un giorno che prima era di festa oggi, però, è amaro come pochi altri, specialmente per la famiglia che gli è stata accanto fino alla fine. La moglie Arianna, le figlie Virginia e Viktorija e il figlio Miroslav, ma anche il fratello Dražen. Al dolore si mescolano i ricordi felici di un uomo che è stato un grande allenatore ma anche un gran marito e padre, riuscito a farsi amare e a lasciare un segno positivo nel cuore di appassionati di calcio e non.

Virginia e Viktorija Mihajlović ricordano papà Siniša

Un breve ma emozionante video in bianco e nero in cui un dolcissimo Siniša coccola la nipotina Violante. Così Virginia Mihajlović ha deciso di ricordare il padre nel giorno del suo 56esimo compleanno: “E io che ancora mi sveglio ogni mattina nella speranza che sia solo l’incubo più brutto di sempre. Tanti auguri al mio papà, al mio grande e immenso amore. Ti amo ogni giorno di più”, ha scritto a corredo del post condiviso su Instagram.

Sempre sul suo profilo social, stavolta nelle storie, Virginia ha anche aggiunto qualche altro pensiero per il padre: “Sei il mio angelo meraviglioso e ti amo fino all’infinito papà”, e ancora “Oggi più che mai è uno di quei giorni in cui devo trovare più forza di quella che già ci metto ogni mattina, per provare a trovare quanti più motivi possibili per continuare comunque ad essere felice e serena, voi Violante e Leone Sinisa, siete il motivo più grande”.

La sorella Viktorjia, invece, ha deciso di condividere soltanto una fotografia. C’è lei in primo piano, nel lettone con papà Siniša e mamma Arianna: “Non scorderò mai quella sera. L’hotel non aveva aggiunto un altro letto in stanza, ormai era tardi e quindi mi sono messa nel lettone con voi, come quando ero bambina. Volevamo dormire vicini, ma nessuno dei due voleva stare in mezzo. Mamma mi prendeva in giro: ‘Quasi 30 anni e ancora nel letto con mammina e papino’ e noi che ridevamo fino a piangere. Il giorno dopo sarebbe stata una mattinata importante per te, avrebbe cambiato di nuovo tutto, ma quel piccolo momento di felicità non lo dimenticherò mai. Auguri papà, sei l’amore della mia vita”.

Anche Miroslav, che ha seguito le orme del padre e fa l’allenatore di calcio, ha condiviso una foto ricordo: “Auguri papà, sempre con me”, aggiungendo un grande cuore rosso.”Mi mancherai per sempre. Auguri”, così infine ha scritto Arianna Rapaccioni, mamma di questi tre splendidi ragazzi e moglie dello sportivo.

Le parole del fratello Dražen Mihajlović

In occasione di questo giorno speciale segnato dal dolore ma anche dal ricordo, il fratello minore di Siniša Mihajlović, Dražen, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha ripercorso l’infanzia difficile in famiglia, tra povertà e guerra, ma anche il riscatto, sottolineando quanto la personalità e la determinazione di Siniša abbiano inciso.

Poi, inevitabilmente, ha ricordato il momento più difficile, quello della scoperta della malattia: “Ero in Sardegna con lui e con la sua famiglia. Una mattina si alzò e quasi non riusciva a camminare. Pensavamo si trattasse di un’infiammazione o uno stiramento, lo presi in giro, dicendogli che sembrava un 90enne e invece…”. Invece si trattava di una leucemia mieloide acuta che in un primo momento sembrava aver sconfitto del tutto ma che infine è tornata, portandoselo via per sempre.

“Pareva che con il mio midollo potessero aumentare le possibilità di guarigione – ha spiegato -. So che non è colpa mia, ma non averlo salvato è una ferita che non si rimarginerà mai. Il giorno in cui se n’è andato sono rimasto tutta la notte con lui. Gli ho detto quello che tra uomini non ci si dice mai. Oggi lavoro perché non venga dimenticato: curo tutte le iniziative possibili per celebrarlo, in Italia e in Serbia. Gliel’ho promesso”.