C’è chi d’estate accende le serate con fuochi d’artificio e chi, come Serena Rossi, lo fa con la voce e un abito rosso a pois che non si dimentica. Alla Notte della Tammorra, uno degli eventi più sentiti del panorama napoletano, l’attrice e cantante ha regalato emozione pura con un’esibizione intensa, accompagnata da un look che sprigiona tutta la passione e la bellezza del Sud. Un’ode a Napoli, tra musica popolare, parole che toccano il cuore e un vestito che fa sognare.
Serena Rossi, l’abito rosso a pois accende l’estate
A Napoli l’estate batte al ritmo della tammorra. E quest’anno ha un volto preciso: quello sorridente e fiero di Serena Rossi. Madrina della ventitreesima edizione della Notte della Tammorra, l’attrice ha aperto lo show in piazza Mercato a Napoli con una performance toccante e potente, che ha messo d’accordo generazioni diverse e un pubblico arrivato in migliaia per lasciarsi travolgere dalla musica popolare.
“Questa non è solo una piazza. Qui non c’è solo il fuoco della rivolta“, ha detto, introducendo il suo breve ma intensissimo set di cinque brani.
Ma oltre alla voce, a colpire è stata la sua immagine. Serena Rossi ha conquistato la scena con un abito rosso a pois bianchi, lungo e fasciante, dal sapore insieme vintage e contemporaneo. Il vestito è un inno alla femminilità mediterranea: scollo morbido a cascata, spalline sottili, tessuto leggero che accarezza le forme e un’andatura elegante, ma libera.
Il rosso acceso, simbolo di energia, amore e fuoco, risplendeva sul palco come una fiamma viva, in perfetta sintonia con lo spirito della serata. I pois, piccoli e regolari, richiamavano l’allegria bon ton degli anni Cinquanta, ma rivisitata con taglio moderno.

Musica popolare e stile senza tempo
Nel cuore pulsante di Napoli, Serena Rossi ha interpretato cinque classici della tradizione napoletana, tratti dal suo spettacolo SereNata a Napoli: Guapparia, Dicitencello vuje, Festa di Piedigrotta di Raffaele Viviani, Santa Lucia luntanae Tammurriata nera.
Solo venti minuti di show, ma capaci di lasciare il segno. La sua voce, profonda e piena di calore, ha risuonato tra le facciate storiche della piazza e ha attraversato le anime, mentre il suo look restituiva quella gioia di vivere che si respira nei vicoli partenopei.
Accanto a lei sul palco, nomi noti del panorama folk: Ars Nova Napoli, guidati da Marcello Squillante, con fisarmoniche, chitarre e mandolini, e una splendida presenza femminile composta da Irene Scarpato (Suonno d’Ajere), Simona Boo(99 Posse), Lavinia Mancusi, Denise Di Maria e le musiciste del quartetto Assurd. Una vera e propria celebrazione corale della cultura popolare napoletana, arricchita da strumenti tradizionali come tammorre, triccheballacche e putipù.

Serena, in quell’abito che sembrava cucito addosso ai suoi movimenti, ha anche suonato la tammorra, unendosi al ritmo del cerchio danzante, fondendosi con la festa. E con il suo inconfondibile stile ha dato prova, ancora una volta, di essere un’artista completa, capace di incarnare la tradizione senza mai sembrare fuori tempo.
Serena Rossi non ha solo cantato Napoli: l’ha vestita. L’ha danzata. L’ha restituita al pubblico con una fierezza leggera e incandescente. E tra un battito di tammorra e l’altro, il suo abito rosso a pois è diventato un simbolo d’estate, di festa e di donna.