Ci sono voluti giorni di incontri, proposte, dibattiti. Il tutto contornato da non poche polemiche. Ma alla fine eccolo, il Festival di Sanremo 2021 si farà e resta invariata la location simbolo della kermesse musicale: il Teatro Ariston. Dal 1977 quel palcoscenico in provincia di Imperia ha ospitato tutte le edizioni del Festival della Canzone Italiana con un susseguirsi di artisti, grandi ospiti e personaggi dello spettacolo da fare invidia a qualunque altro evento. Senza contare, poi, che al suo interno si tiene ogni anno il Premio Tenco, dedicato alla canzone d’autore.
Quello del 2021 sarà sicuramente un Sanremo che il pubblico non dimenticherà mai, così come gli organizzatori che hanno dovuto affrontare molte difficoltà prima di raggiungere il tanto anelato “compromesso”. Le regole che, cioè, mettessero d’accordo tutti ma che sopra ogni cosa rispettassero la salute di tutte le persone coinvolte. Per la prima volta nella storia della kermesse, le 2000 poltrone del Teatro Ariston resteranno vuote e il pubblico potrà godersi lo spettacolo al sicuro nelle proprie case.
L’approvazione del protocollo di sicurezza da parte del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti, dal direttore artistico Amadeus al team degli organizzatori, fino ai veri protagonisti del Festival: i musicisti. Le date dal 2 al 6 marzo erano state già confermate, ma questo “verdetto” ha pesato sulle teste degli artisti come una spada di Damocle.
Le tre associazioni di categoria AFI, Fimi e PMI per giorni hanno collaborato a stretto contatto con Amadeus e gli organizzatori del Festival, elaborando alla fine un piano che garantisse totale sicurezza ai musicisti e alle maestranze. Tutto naturalmente nel pieno rispetto delle precauzioni anti-Covid. Se il pubblico non perderà l’appuntamento con il Festival di Sanremo quest’anno è anche merito loro. E questo 2021, dopo mesi di restrizioni e mancanze, si riempirà per qualche giorno di musica e spettacolo.
Sanremo 2021 ha collezionato quella che è probabilmente la più grande serie di proposte ai limiti dell’assurdo che si potessero concepire. Basti pensare alla nave che avrebbe dovuto contenere il pubblico, ipotesi decisamente surreale (oltre che onerosa) o addirittura l’idea di spostare il Festival della Canzone Italiana al Forum di Assago, a chilometri di distanza da Sanremo.
L’Ariston è salvo, il Festival pure. È proprio il caso di dire “che la musica abbia inizio”.