Il caso Bova si allarga sempre di più e dopo la diffusione delle chat e degli audio inviati a Martina Ceretti si inizia a parlare di un sistema di ricatti che coinvolgerebbe anche altri vip.
Il ricatto a Raoul Bova e le indagini
Secondo quanto rivelato da La Repubblica, quello di Raoul Bova non sarebbe un caso isolato, ma l’attore sarebbe finito in una rete di ricatti che avrebbe coinvolto altri personaggi famosi. Tutto è iniziato dopo che Bova aveva deciso di denunciare alle forze dell’ordine di aver subito un ricatto prima della diffusione degli audio e delle chat con Martina Ceretti.
L’attore infatti aveva ricevuto dei messaggi da parte di un numero sconosciuto in cui gli veniva chiesto “un regalo” in cambio della mancata diffusione delle informazioni sul tradimento ai danni di Rocio Munoz Morales.
“È un reato quello che stai facendo e io non cedo a nessun ricatto”, ha scritto Bova, rispondendo al tentativo di estorsione. In appena due giorni Raoul Bova ha ricevuto più di 40 messaggi con un contenuto piuttosto esplicito. “Capisci che se tutto questo diventa pubblico e quindi lunedì arriva a Falsissimo è un problema?”, si legge. E l’attore risponde: “Io non sono più in una relazione da tempo, quindi non è una cosa che crea disastro”.
Le indagini intanto continuano e gli inquirenti hanno già scoperto che il numero che inviava i messaggi a Bova era spagnolo. Non è ancora chiaro chi ci sia dietro, ma cresce sempre di più l’ipotesi dell’esistenza di un sistema per ricattare anche altri vip. Il numero infatti era attivo prima ancora che le chat e gli audio venissero inviati a Fabrizio Corona che ha rivelato tutto nell’ultima puntata di Falsissimo.
Le versioni contrastanti di Martina Ceretti e Federico Monzino
Nel frattempo le versioni di Martina Ceretti e Federico Monzino sulla vicenda continuano ad essere contrastanti. Poco dopo le rivelazioni di Corona, Martina Ceretti aveva pubblicato su Instagram alcune dichiarazioni.
“Ci tenevo a dire la verità. Non ho mai voluto che venisse pubblicato nulla – aveva detto -. Quando Corona era a casa di Federico Monzino non ho mai fatto alcuna videochiamata in cui dicevo di far sentire l’audio. Non ho mai avuto a che fare con queste persone e mi dissocio da tutto ciò. Mi ha descritto come una ragazza che non sono, è molto facile giudicare una persona dalla copertina”.
“Ho inviato tutto io a Corona – ha raccontato invece Monzino a La Repubblica, parlando di quanto accaduto -. Martina mi aveva mandato il materiale e mi aveva dato il consenso. Pensava che quelle chat potessero aiutarla ad avere visibilità”. Il giovane rampollo ha affermato che tutto sarebbe avvenuto per regalare a Martina Ceretti la notorietà che desiderava. “In un primo momento l’idea era quella di far diventare famosa Martina, cosa che lei desiderava. Io ho fatto solo da tramite – ha detto -. Il materiale non è stato quindi rubato o trafugato, ma condiviso volontariamente: Martina era con me, a casa mia, ed era consapevole di quanto facevamo insieme, il passaggio è avvenuto col suo consenso diretto, senza alcuna modifica o manipolazione”.