Perché tutti parlano della dichiarazione di Whoopi Goldberg sull’Olocausto

Le scuse dell'attrice Whoopi Goldberg sospesa dall'emittente americana ABC, arriva a seguito dell'ondata di polemiche

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Redazione

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Attrice, cantante, presentatrice televisiva, attivista e pluripremiata, è stata la seconda donna afroamericana ad aver vinto un premio Oscar dopo Hattie McDaniel. Parliamo proprio di Whoopi Goldberg, una vera e propria icona sulla cresta dell’onda dagli anni 80, al momento nell’occhio del ciclone a causa di alcune gravi dichiarazioni rilasciate durante un talk show in cui è spesso ospitata.

Whoopi Goldberg: le gravi dichiarazioni sull’olocausto

La Goldberg è stata infatti sospesa dalla ABC – emittente televisiva statunitense che si occupa di news – e dalla trasmissione The View dopo alcune sue gravi parole pronunciate proprio nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio, data in cui si onora l’intervento dell’Armata Rossa nel 1945 per liberare il campo di concentramento di Auschwitz, commemorando anche i sei milioni di persone ebree e i milioni di altre minoranze uccise crudelmente dalla Germania nazista.

L’attrice, commentando il divieto da parte di una scuola del Tennessee di far leggere ai propri studenti il famoso graphic novel di Art Spiegelman Maus che parla del genocidio nazista descrivendo gli ebrei come topi e i nazisti come gatti – ha aggiunto: “L’Olocausto non riguarda la razza, riguarda la disumanità degli uomini nei confronti di altri uomini. Non si tratta di razza perché stiamo parlando di due gruppi di persone bianche“. Un’esternazione gravissima che non poteva non sollevare un giusto polverone: non è possibile banalizzare e strumentalizzare così una delle più grandi tragedie dell’umanità.

Whoopi Goldberg: le reazioni della rete ABC

La reazione del presidente della rete di notizie ABC, Kim Godwin, è arrivata immediatamente. Ha annunciato la sua decisione a People: “Con effetto immediato, sto sospendendo Whoopi Goldberg per due settimane a causa dei suoi commenti sbagliati e dolorosi”, ribadendolo anche su Twitter. “Anche se Whoopi si è scusata, le ho chiesto di prendersi del tempo per rifletterci e ragionare sull’impatto dei suoi commenti. L’intera rete di ABC News è solidale con i nostri colleghi ebrei, i loro amici, le famiglie e le comunità”.

In un tweet separato, Oliver Darcy, senior media reporter della CNN, ha reso pubblica una presunta e-mail inviata al resto dello staff dell’ABC per fari riflettere nuovamente sui dolorosi commenti della Goldberg: “Le parole contano e dobbiamo essere consapevoli dell’impatto che ha ciò che diciamo”. Una reazione più che giusta: l’Olocausto è una terribile ferita ancora aperta e andrebbe raccontato con consapevolezza, delicatezza e attenzione.

Le scuse di Whoopi Goldberg

Whoopi Goldberg ha deciso di scusarsi martedì, dichiarando: “Ho la responsabilità di non lasciarvi senza spiegazioni per ciò che ho detto perché le mie parole hanno sconvolto così tante persone, ma non è mai stata mia intenzione farlo. Ora capisco perché è successo e per questo sono profondamente, profondamente grata perché le informazioni che ho ricevuto sono state davvero utili e mi hanno aiutato a capire diversi punti di vista”.

Ha proseguito, aggiungendo: “Mentre discutevo di come un consiglio scolastico del Tennessee ha votato all’unanimità per rimuovere una graphic novel sull’Olocausto, ho detto che l’Olocausto non riguardava la razza ma piuttosto la disumanità dell’uomo verso l’uomo, ma ho sbagliato: si trattava effettivamente di un discorso di razza perché Hitler e i nazisti consideravano gli ebrei una razza inferiore”. Profondamente colpita dall’errore commesso, l’attrice si è rivolta anche a Twitter scrivendo: “Mi correggo e mi scuso per il dolore che ho causato”. Una presa di coscienza importantissima, soprattutto in un momento storico in cui diversi estremisti tornano a negare uno dei momenti più bui e orribili della storia recente.

Cos’è l’Olocausto

Noto anche come Shoah, l’Olocausto degli ebrei identifica il lungo periodo di persecuzione e sterminio di circa sei milioni persone messo in atto dal regime Nazista e dai suoi alleati. I Nazisti, incitati dalla retorica di Hitler che vedeva negli ebrei dei pericolosi nemici scomodi, erano convinti che il popolo tedesco fosse una “razza superiore” e che gli ebrei, ritenuti “inferiori”, rappresentassero un pericolo per l’omogeneità razziale della popolazione germanica, destinata a grandi imprese. Le autorità presero di mira anche altri gruppi ritenuti inferiori: i rom, i disabili, i polacchi, i russi e i neri. Un vero e proprio genocidio che non ha risparmiato bambini, donne, deboli o innocenti: ha strappato milioni di vite con una sistematica crudeltà senza precedenti.

Cara Whoopi, è il momento di imparare una lezione: ogni parola ha un (grosso) peso.