Bonolis svela l’aneddoto divertente su Baudo: “Si arrabbiò con me”

Paolo Bonolis racconta un aneddoto inedito su Pippo Baudo e racconta quando il conduttore si arrabbiò con lui.

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

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Sono tanti in queste ore i personaggi famosi che hanno scelto di ricordare e omaggiare Pippo Baudo, scomparso a 89 anni. Fra loro anche Paolo Bonolis che ha collaborato spesso con Baudo, soprattutto all’inizio della sua carriera.

Quando Pippo Baudo si arrabbiò con Paolo Bonolis

Paolo Bonolis ha ricordato al Corriere della Sera, gli anni trascorsi insieme a Pippo Baudo nel programma Luna Park che fu ideato proprio dallo stesso conduttore. “Ricordo il divertimento reciproco, pur essendo diversi – ha raccontato Bonolis -: io sempre attratto dall’ironia, lui invece uomo tutto d’un pezzo. Eppure era una persona che sapeva ridere e accettava il fatto che lo prendessi in giro: rosicava, ma non si arrabbiava per non darlo a vedere. Era un gioco tra di noi: io ero il ragazzino di bottega, lui il grande maestro che mi piaceva stuzzicare”.

Bonolis ha poi rivelato quella volta in cui Baudo si arrabbiò con lui. “Per il promo dei “Cervelloni”, lo lanciavo come il primo varietà di Rai1 senza Pippo Baudo. E questa cosa un po’ lo fece arrabbiare perché lui all’epoca conduceva praticamente tutto”, ha raccontato. Ma questa non sarebbe stata l’unica volta in cui il grande conduttore sarebbe stato stuzzicato da Paolo Bonolis con la sua consueta ironia.

“Una volta anche a “Scommettiamo che?” da Fabrizio Frizzi – ha spiegato -. Baudo si è messo al pianoforte mentre io avevo le cuffie insonorizzate: dovevo capire cosa stesse suonando dal movimento delle dita. Quando tolsi le cuffie la buttai lì: hai suonato “Donna Rosa”, sempre quella suoni. Lui rise. Altri tempi. Ci si poteva divertire in una televisione che non aveva ancora quei rigori di affettazione che la legano oggi. Era un uomo educatissimo, di cultura siciliana, quasi austero: faceva un certo effetto vedere una leggerezza così ben vissuta in un uomo così rigoroso”.

Pippo Baudo, il ricordo di Paolo Bonolis

Mostro sacro della televisione e conduttore straordinario, Pippo Baudo ha saputo lasciare il segno, non solo nei telespettatori, che l’hanno sempre amato, ma anche nei suoi colleghi. “Innanzitutto non era solo un conduttore, ma soprattutto un organizzatore di prodotti – ha spiegato Bonolis, che l’ha conosciuto da vicino, lavorando con lui fianco a fianco -. Questo fa la differenza, perché nel momento in cui ciò che fai ti appartiene perché lo hai disegnato, lo hai scritto e lo hai impostato, la narrazione diventa molto più facile e sicura. E infatti chi guardava le sue trasmissioni, ma anche chi partecipava, avvertiva un senso di sicurezza per come teneva le redini. Il cavallo non se ne andava per i fatti suoi, andava esattamente dove il cavaliere voleva che andasse”.

Bonolis ha poi spiegato di aver imparato tanto da Pippo Baudo. “Mi colpiva la sua figura ieratica: un uomo lungo lungo che si muoveva in maniera vagamente disarticolata eppure riusciva a rimanere elegantissimo”, ha affermato. E riguardo a ciò che Baudo gli ha insegnato, il pre4sIl senso di responsabilità nei confronti del prodotto del quale si va a far parte. Perché in quelle poche volte che ho lavorato con lui ho visto l’attenzione certosina che metteva su ogni singolo aspetto del progetto che costruiva”.