Nicolò, chi è il figlio regista di Mike Bongiorno

Nicolò è il secondogenito di Mike Bongiorno e Daniela Zuccoli: oggi è un apprezzato regista

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 21 Ottobre 2024 14:23

È il figlio del celebre conduttore televisivo italiano Mike Bongiorno, una delle figure più iconiche della televisione italiana, ma oggi è un apprezzato regista. Nato a Milano il 4 aprile 1976 dalla terza moglie Daniela Zuccoli, Nicolò ha seguito una carriera nel mondo dello spettacolo, ma a differenza del padre, che ha dominato lo schermo televisivo come conduttore, ha preferito dedicarsi alla regia e alla produzione cinematografica. Oltre a essere regista, è anche sceneggiatore, documentarista e produttore, con progetti che spaziano dai documentari culturali alle produzioni televisive. Il suo percorso professionale ha cercato di combinare l’eredità culturale e la passione per la narrazione visiva, distinguendosi in un settore in cui il cognome “Bongiorno” pesa inevitabilmente.

La carriera di Nicolò Bongiorno

Fin da giovane, Nicolò ha sviluppato una profonda passione per il cinema e la narrazione, un interesse che lo ha portato a studiare regia da subito, ottenendo il diploma International Baccalaureate presso l’International School of Milan. Questo percorso formativo gli ha permesso di acquisire una conoscenza tecnica e artistica del mezzo cinematografico, che si è poi riflessa nei suoi successivi progetti. Tra i suoi primi lavori come regista si contano documentari che esplorano tematiche sociali e culturali, nei quali emerge una forte attenzione ai dettagli e alla cura per l’umanità dei soggetti trattati.

Uno degli elementi distintivi del suo lavoro è l’uso del documentario come strumento per raccontare storie significative, spesso legate a tematiche di interesse pubblico. Il suo stile è caratterizzato da un approccio intimo e riflessivo, che permette agli spettatori di entrare in contatto profondo con le storie raccontate.

Nicolò Bongiorno ha collaborato con diverse emittenti televisive, tra cui la Rai, per produrre contenuti di alta qualità che combinano narrazione, cultura e storia. Questi progetti gli hanno permesso di affermarsi come regista di spessore e di continuare la sua carriera con successo, mantenendo al contempo il legame con la tradizione di intrattenimento familiare lasciata da suo padre.

Nel 1994, all’età di 18 anni, Nicolò ha fatto il suo debutto alla regia con lo spettacolo teatrale Godot’s Bop, un adattamento libero dell’opera di Samuel Beckett Aspettando Godot. Questo spettacolo è stato presentato al Teatro Arsenale di Milano e al Fringe Festival di Edimburgo. Nello stesso anno, ha inoltre avuto  l’opportunità di fare una delle sue prime esperienze internazionali, quando è stato inviato a Buenos Aires come delegato di produzione per seguire la telenovela argentina Con alma de tango. Ha anche lavorato come assistente alla produzione nel film Mighty Aphrodite di Woody Allen, esperienza che ha consolidato le sue competenze nel mondo del cinema. Ha inoltre collaborato con Wim Wenders e Dario Argento ne La sindrome di Stendhal. Queste esperienze lo hanno portato a trasferirsi negli Stati Uniti per proseguire gli studi di cinema presso la New York University e la New School University di New York.

Nel 1996, insieme ai suoi genitori e al fratello maggiore Michele, Nicolò ha fondato la casa di produzione di famiglia, Bongiorno Productions. Nello stesso anno, ha lavorato come direttore della fotografia per il film/documentario Memoria di Ruggero Gabbai, che è stato presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Successivamente, ha collaborato con Gabbai anche nei film Cici Daci Dom e Febbre rossa, lavorando sia come assistente alla regia che come direttore della fotografia.

I fratelli Bongiorno con Daniela Zuccoli
Fonte: IPA
I fratelli Bongiorno con la loro madre, Daniela Zuccoli

La carriera di Bongiorno è proseguita con la realizzazione del cortometraggio Windows nel 1997, e con il documentario Risvegli e il film Viaggio verso casa (1998), dedicato a Giulietta Masina, che è anche la sua madrina di battesimo. Questi progetti hanno messo in evidenza la sua capacità di esplorare temi profondi legati alla memoria e all’identità culturale. Nel 2000, durante il suo periodo accademico a New York, ha scritto e diretto il documentario Sidewalk, girato nella città stessa. Sempre nello stesso anno, ha partecipato alla produzione del programma statunitense Gordon’s Doorknock Dinners per Food Network.

Nel campo televisivo, Nicolò ha prodotto il film Gli occhi dell’amore (2001) e diretto Rocco (2003). Nel 2003, ha diretto anche il documentario Esodo, che è stato trasmesso alla Camera dei deputati in occasione della prima giornata della Memoria Nazionale in ricordo degli esuli giuliano dalmati. In quello stesso anno, ha realizzato anche un progetto di video-arte intitolato Era la mia casa, per una mostra a Palazzo della Ragione a Milano, con protagonista Liliana Segre.

Nel 2004, Nicolò ha fondato una nuova casa di produzione, Buendia Film, e ha curato l’autobiografia del padre, La versione di Mike, pubblicata nel 2007. Nello stesso anno, ha diretto il docu-film Rol – Un mondo dietro al mondo, sulla vita del celebre sensitivo Gustavo Adolfo Rol.

La sua carriera come regista si è ulteriormente sviluppata con progetti come Nuova Povertà (2007), in cui ha esplorato il rapporto tra felicità e sviluppo economico in diverse parti del mondo. Nel 2010, ha fondato la Fondazione Mike Bongiorno, ente senza fini di lucro dedicato all’assistenza sociale e allo sviluppo tecnologico, assumendo il ruolo di presidente. Nel 2015 ha diretto Cervino – La montagna del mondo, un documentario che ha ottenuto numerosi premi nei festival cinematografici di montagna. Nel 2019, ha presentato il documentario I Leoni di Lissa, seconda parte della trilogia Human Adventures, esplorando il tema delle esplorazioni umane.

Infine, Nicolò ha lavorato al documentario Songs of the Water Spirits (2020), che affronta gli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico nel Ladakh. Questo film ha ottenuto riconoscimenti in diversi festival internazionali, continuando a dimostrare la sua capacità di raccontare storie significative e attuali attraverso il cinema.

La relazione con il padre Mike Bongiorno

La relazione tra Nicolò e il padre Mike Bongiorno è stata non solo affettiva, ma anche professionale. Il celebre conduttore è stato una figura centrale nella sua vita, non solo per l’eredità televisiva che ha lasciato, ma anche per l’influenza culturale che ha avuto su di lui. Tuttavia, Nicolò ha scelto di intraprendere una carriera differente, puntando sulla regia piuttosto che sulla conduzione televisiva. Nonostante le differenze nei percorsi professionali, padre e figlio hanno collaborato a diversi progetti, tra cui una serie televisiva e un libro, che testimoniano il profondo legame tra i due.

Nel 2024, in occasione del centenario dalla nascita di Mike Bongiorno, la Rai trasmette una miniserie intitolata semplicemente Mike con Claudio Gioè come protagonista, dedicata alla vita del leggendario conduttore. La serie è stata un omaggio alla sua figura, con un focus sulla sua straordinaria carriera televisiva e sulla sua vita personale. Nicolò Bongiorno ha svolto un ruolo importante nella realizzazione della serie, lavorando come consulente per garantire l’accuratezza e la profondità del racconto.

Oltre alla serie televisiva, Nicolò e Mike avevano collaborato alla stesura del libro La Versione di Mike, un’opera in cui Mike Bongiorno racconta la sua vita attraverso aneddoti, riflessioni e memorie personali. Questo libro rappresenta non solo un ritratto del conduttore, ma anche un’opportunità per Nicolò di confrontarsi con la figura paterna, esplorandone i lati più intimi e nascosti. La Versione di Mike offre uno sguardo umano su Mike Bongiorno, un uomo che ha fatto la storia della televisione italiana, ma che è stato anche un padre e un marito.

La vita privata

Nonostante la sua attività pubblica come regista e produttore, Nicolò Bongiorno ha sempre cercato di mantenere un profilo discreto per quanto riguarda la sua vita privata. Sposato, Nicolò è padre di tre figli – Stella, Elia e Luce – e vive in Lombardia. Il suo legame con la famiglia è molto forte, e lo si evince anche dalle numerose iniziative che ha intrapreso per preservare la memoria del padre, tra cui la Fondazione Mike Bongiorno.

La Fondazione Mike Bongiorno, nata per volere della famiglia nel 2010, poco dopo la scomparsa di Mike, ha come obiettivo la promozione di iniziative legate alla solidarietà sociale, alla formazione dei giovani e alla diffusione dei valori che Mike Bongiorno ha sempre rappresentato: la lealtà, l’ottimismo e l’educazione. Nicolò è presidente della fondazione e si impegna attivamente nel promuovere progetti di beneficenza e culturali in nome del padre.

Appassionato di montagna e natura, Nicolò Bongiorno ha realizzato anche documentari dedicati alle Alpi e alla salvaguardia dell’ambiente montano. Questo aspetto della sua vita si riflette non solo nella sua carriera professionale, ma anche nelle sue scelte di vita personali, che lo vedono spesso coinvolto in attività legate alla sostenibilità e alla tutela del paesaggio.

Nicolò ha inoltre dichiarato più volte di voler trasmettere ai suoi figli gli stessi valori che il padre Mike gli ha insegnato: l’importanza del lavoro, della famiglia e della dedizione verso ciò che si ama. Anche se lontano dai riflettori rispetto al padre, Nicolò Bongiorno rappresenta un esempio di come l’eredità familiare possa essere onorata in modi nuovi e creativi, senza mai perdere di vista i propri valori personali.