Nicolas Vaporidis senza filtri: “Mi hanno dato un sacco di soldi ma odiavo stare all’Isola”

Nicolas Vaporidis non è più un attore e ha scelto consapevolmente questa strada. Un lungo viaggio che lo vede oggi come un uomo diverso

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

La vita ci porta a vivere appieno differenti capitoli, spesso molto diversi tra loro. Ci trascina in luoghi e situazione inaspettate ed è proprio ciò che è accaduto a Nicolas Vaporidis. La sua strada sembrava ben tracciata e invece, tra curve e una crisi esistenziale, tutto è mutato. Oggi casa è Londra e lavoro è un ristorante (due, a breve tre), il suo. Guardandosi alle spalle, in un’intervista a Vanity Fair che definisce la sua ultima, non ha rammarichi nel salutare per sempre il mondo dello spettacolo e il suo sistema.

L’addio alla recitazione

Si sta preparando all’apertura del suo nuovo locale, Taverna Trastevere, che porterà la cucina romana nell’area un po’ più vecchia di Milano. Freme per i lavori in corso, in una nuova fase di cambiamento.

Ha ormai salutato il sistema e, prima di iniziare, spiega d’essere pronto a mostrarsi onesto, forse per la prima volta totalmente. Tutto è cambiato rapidamente per lui, con il disinnamoramento del mestiere dell’attore: “Facevo le cose soltanto per soldi. Le sceneggiature che volevo, non arrivavano. Quelle che arrivavano, invece, non le volevo. Dovevo sottrarmi per principio e mettere punto e a capo”.

Ha così preso un volo per Londra, con in tasca un progetto ben chiaro. Con il suo socio Alessandro Grappelli ha aperto un ristorante, la cui atmosfera troverà spazio a Milano, poco dopo Natale. La sua carriera ha avuto inizio in maniera inaspettata e di colpo, a 24 anni, la fama che lo ha travolto, spingendolo a non capirci più nulla. Notte prima degli esami resta la sua eredità e un film generazionale, per quanto ambientato nel passato, rispetto a chi lo ha poi apprezzato maggiormente.

“La popolarità è subdola. Una droga. Il mondo dell’intrattenimento è bastardo. Vai avanti, fino a quando funzioni, secondo alcuni. È la ruota che gira e io ero legato a un certo tipo di film, che hanno avuto fortuna per un po’. La filmografia che ha lanciato Riccardo Scamarcio, Gabriele Muccino e Fausto Brizzi. Da lì, però, bisognava farsi dimenticare e morire artisticamente, per risorgere con un’immagine nuova. I miei 30 sono stati un purgatorio. Ho capito che nulla sarebbe stato come l’immaginavo”.

Ha spiegato come il Covid sia stato la mazzata definitiva ma, al tempo stesso, la spinta a rendersi conto che quel passo coraggioso andava compiuto. Il 13 luglio 2021 ha comprato un volo di sola andata per Londra, partendo il giorno dopo.

Una città non scelta a caso. A 18 anni si era già ritrovato lì, dopo la maturità. Scoperto che la rigidità dell’Accademia Navale, che sognava, non faceva al suo caso, era partito. Lavorando in un ristorante, Il Miraggio, gestito da un romano: Alessandro Grappelli. Da datore di lavoro ad amico e oggi socio.

Taverna Trastevere

Nel 2019 ha aperto un ristorante con Alessandro Grappelli: Taverna Trastevere. Si è sporcato le mani e servito ai tavoli, fronteggiando la frustrazione d’essere riconosciuto: “Tornavo a casa e piangevo”. È servito del tempo per vedere in questo progetto la sua grande opportunità e non più un ripiego dopo il fallimento.

Se aveva perso l’amore per la recitazione, ha poi scoperto d’essersi innamorato di ciò che stava facendo. Di colpo, però, ecco la partecipazione a L’Isola dei Famosi, che in questo viaggio interiore c’entra davvero poco, se non nulla.

L’Isola dei Famosi

Non usa giri di parole Nicolas Vaporidis. Se ha accettato di prendere parte a L’Isola dei Famosi è stato soltanto per gioco. Ormai certo di ciò che voleva fare nella vita, ha accettato il ruolo di meteora sulla “spiaggia deserta”, giocandosi le sue carte.

Lo ha però fatto in maniera ben diversa da quanto fatto da molti altri. Non puntata al ritorno in scena, bensì all’addio definitivo al sistema, insaccando il più possibile da questa esibizione finale: “Ho chiesto un sacco di soldi e me li hanno dati. L’equivalente di 6-7 anni di stipendio del nostro general manager a Londra”.

Ha però spiegato che è stata tremendamente dura. Non le sfide in sé e la fame, bensì la vergogna d’essere lì e far parte di quello spettacolo: “Mi vergognavo come un ladro”. Il regolamento era chiaro e non avrebbe preso un euro, in caso di abbandono. L’unico modo per ottenere quella sicurezza economica cui ambiva era resistere. Ce l’ha fatta fino alla fine, vincendo, cento giorni per l’edizione più lunga, con 14 kg persi.

Da allora le offerte non sono mancate ma le ha rifiutate. Si è anzi gettato ancor di più nel ristorante. Ora è tempo di una terza sede di Taverna Trastevere, dopo Roma e Londra, arriva Milano. Continuerà a fare il pendolare, ma spiega che non ne sente il peso.

L’amore vero

Una serenità che trova ragion d’essere anche nell’amore. Una relazione che lo vede diverso. Il suo percorso evolutivo lo ha spinto ad avvicinarsi a persone che prima neanche considerava, dice: “Apprezzo aspetti della vita di coppia che ritenevo noiosi. La confidenza, la sicurezza e la tranquillità”.

Ora guarda al futuro con differente speranza. Pensa al matrimonio e crede che diventerà nuovamente un marito, dopo il divorzio da Giorgia Surina. Compagno di vita e non solo, anche padre. Li ha sempre voluti ma non sono ancora arrivati. Al tempo non era pronto, concentrato eccessivamente su di sé. Oggi ha la serenità per poter pensare di aiutare a crescere un’altra vita.