Niccolò Bettarini accoltellato 11 volte: “Ho rischiato di morire”

Intervistato per la prima volta dopo la terribile aggressione, il figlio di Simona Ventura ripercorre quella sera

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 23 Luglio 2018 17:24Aggiornato: 25 Luglio 2024 12:51

Dopo lo spavento, Niccolò Bettarini parla per la prima volta. In esclusiva per La Gazzetta, il figlio di Simona Ventura e dell’ex calciatore Stefano Bettarini ha raccontato dell’aggressione subita, di cosa ha provato, e di come ora intenda solo ripartire.

Era il 2 luglio quando, fuori dalla celebre discoteca milanese Old Fashion, Niccolò Bettarini veniva brutalmente aggredito con undici coltellate, da un branco di ragazzi per lo più già identificati e arrestati. La dinamica non è mai stata del tutto chiarita: pare che il figlio della conduttrice sia stato riconosciuto, e per questo colpito. Ciò che è certo è che tutto è cominciato dal suo tentativo di difendere un amico.

A confermarlo, ora, è lui stesso. «Lo rifarei ancora e ancora. Per un amico combatterò sempre. Mentirei se ora dicessi che quel gesto avventato che poteva costarmi la vita me lo potevo anche evitare», ha dichiarato Nick, come viene chiamato dalla famiglia e dai suoi amici. Col giornalista, ha ripercorso quella terribile sera: «Al momento di uscire, era quasi mattina, ho notato con la coda dell’occhio le solite baruffe (…). Dall’altra parte della strada, la mia migliore amica Zoe ha iniziato a chiamarmi, urlando che stavano picchiando il nostro amico Andrea, un pr e organizzatore di eventi che conoscevo da parecchio tempo e a cui Zoe era legatissima. Tre ragazzi lo accerchiavano e così mi sono buttato su di loro per difenderlo. Da lì è iniziato il finimondo», ha raccontato, parlando di un fortissimo istinto di protezione.

«Darei la vita per i miei amici. Ho rischiato di perderla per davvero!», ha raccontato, ricordando poi di essere stato riconosciuto da quei ragazzi. «Volevano ammazzarmi perché sapevano chi fossi. Erano dieci, ho tentato di difendermi e parare i loro colpi. Mi ricordo di essere caduto a terra ad un certo punto, e Zoe si è buttata sopra di me per proteggermi da quella furia di violenza (….). Loro volevano la mia vita», ha raccontato Niccolò Bettarini.

Oggi che quella sera è solamente un brutto e lontano ricordo, per il figlio di Simona Ventura è tempo di pensare al futuro. «Voglio diventare un calciatore», ha dichiarato, lui che gioca come difensore e che è stato a lungo intimorito dal confronto col celebre papà. Qualunque sia il suo futuro, ciò che è importante è che ora Niccolò Bettarini stia bene. E che sia tornato a sognare.