L’abito di Emily Ratajkowski a Venezia nasconde una storia: il fascino che non invecchia

Emily Ratajkowski ha conquistato il red carpet del Festival di Venezia 2024 con un Gucci vintage del 2004, firmato Tom Ford

Foto di Ilaria di Pasqua

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 7 Settembre 2024 16:15

Emily Ratajkowski ha lasciato tutti a bocca aperta sul red carpet del Festival di Venezia 2024. Per la premiere di Campo di battaglia, la supermodella e scrittrice ha scelto un abito che non è passato inosservato, non solo per la sua bellezza mozzafiato, ma per la storia che esso racconta. Un Gucci vintage che risale al 2004, firmato dall’allora direttore creativo Tom Ford, e che ha reso l’apparizione di Emily un momento di grande fascino e simbolismo.

Ma cosa c’è dietro questa scelta apparentemente retrò? La verità è che, nonostante l’abito abbia quasi vent’anni, il suo fascino è più attuale che mai, incarnando una moda senza tempo e riportando in auge un’estetica che continua a essere celebrata.

Un abito vintage con una storia

Emily Ratajkowski ha indossato un abito lungo verde, con una profonda scollatura e schiena nuda, adornato da frange e trasparenze. Un pezzo d’archivio della collezione Autunno/Inverno 2004 di Gucci, firmato Tom Ford, che all’epoca stava lasciando la guida del marchio dopo dieci anni di successi. Un’era che ha ridefinito l’identità di Gucci, trasformandolo in un simbolo di seduzione e glamour senza eguali.

L’abito scelto da Emily non è una semplice scelta estetica: è un tributo a un momento cruciale nella storia della moda. La sfilata del 2004, che segnava l’addio di Tom Ford a Gucci, fu una celebrazione dell’opulenza, dell’audacia e del potere che il brand aveva acquisito sotto la sua direzione. L’abito rappresenta la donna Gucci: sicura di sé, sensuale e con una potenza che va oltre le passerelle.

Le frange che adornano l’abito, muovendosi con grazia a ogni passo, insieme alle trasparenze oblique che esaltano la scollatura, sono dettagli che conferiscono dinamismo e forza al look. Non è solo un abito vintage, ma un simbolo di una moda che non ha mai perso la sua rilevanza.

Emily Ratajkowski
Fonte: Getty Images
Emily Ratajkowski

Il ritorno alle origini di Gucci

La scelta di Emily Ratajkowski non è casuale, e racconta molto anche del percorso attuale di Gucci. Sabato De Sarno, nuovo direttore creativo del marchio, ha deciso di riportare il brand alle sue radici, recuperando elementi chiave dell’epoca di Tom Ford. Dopo anni di sperimentazioni voluminose, fantasiose e colorate con Alessandro Michele, ora approdato da Valentino, De Sarno punta a un’estetica più essenziale e fedele alle origini del marchio.

Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show
Fonte: Getty Images
Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show

Criticato da alcuni per aver cambiato radicalmente la direzione di Gucci, Sabato De Sarno in realtà sta compiendo un’operazione sofisticata: attingere dall’archivio della maison e rievocare quell’iconico periodo dei primi anni 2000, dove Ford regnava incontrastato. L’abito indossato da Emily Ratajkowski è una chiara dichiarazione di intenti. Gucci, sotto la nuova guida, non rinnega il passato, ma lo celebra, reinterpretandolo con occhi moderni.

Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show
Fonte: Getty Images
Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show

Questa scelta manda un messaggio forte al mondo della moda: Gucci non ha mai perso la sua identità, e la sua eredità è destinata a restare attuale, oggi come vent’anni fa. Il vintage diventa così non solo una tendenza, ma una vera e propria dichiarazione di stile.

Emily Ratajkowski: icona di stile

Emily Ratajkowski, con il suo corpo scolpito e la sua eleganza naturale, riesce a valorizzare al massimo questo capolavoro di Gucci. Non è semplice indossare un abito così audace, con scollature profonde e trasparenze, senza scadere nel volgare. Ma Emily, supportata dal suo team di esperti, ha trovato il giusto equilibrio, esaltando la sua bellezza senza mai risultare eccessiva.

Emily Ratajkowski
Fonte: Getty Images
Emily Ratajkowski

Il suo look, curato nei minimi dettagli, dimostra un’attenzione particolare alla storia e all’evoluzione del suo stile. Il trucco, ispirato agli anni ’90, con un leggero smokey eyes nei toni del marrone e labbra nude, contribuisce a completare il look, lasciando spazio all’abito e alla sua narrazione. I capelli, morbidi e ondeggianti, con una profonda riga laterale, aggiungono un tocco di raffinatezza e glamour.

Emily Ratajkowski non è solo una modella, ma una vera e propria icona di stile che sa come usare la moda per esprimere qualcosa di più profondo. E questo abito ne è la prova. La sua scelta di indossare un Gucci vintage al Festival di Venezia non è solo una questione di tendenze, ma una dichiarazione di appartenenza a una storia che ancora oggi affascina e ispira.

Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show
Fonte: Getty Images
Gucci Spring 2004 Ready to Wear Runway Show

Il fascino senza tempo del vintage

La moda, come sappiamo, è ciclica, e l’abito indossato da Emily Ratajkowski ne è un esempio perfetto. Un pezzo d’archivio che, nonostante risalga a quasi vent’anni fa, si rivela attualissimo. Questo dimostra quanto il fascino del vintage sia destinato a non tramontare mai, soprattutto quando si tratta di abiti che hanno segnato un’epoca.

Il ritorno del Gucci di Tom Ford non è solo nostalgia, ma una riscoperta di uno stile che ha definito un’intera generazione di donne sicure di sé, indipendenti e pronte a conquistare il mondo. Indossare un abito con una storia così importante significa anche portare con sé un pezzo di quel passato, rendendolo attuale e proiettandolo nel futuro.

Emily Ratajkowski, con il suo Gucci vintage, ha fatto molto di più che semplicemente sfoggiare un look da red carpet. Ha raccontato una storia, ha reso omaggio a un’era e ha dimostrato che, nella moda, il vero fascino non invecchia mai.