Morgan non si arrende e continua a combattere dopo lo sfratto dalla sua casa di Monza.
Il cantante in questi giorni è riuscito ad ottenere una piccola vittoria: lo sgombero forzato dei beni nell’abitazione è stato bloccato. Libri, tecnologia, arredi, manoscritti e dischi restano dove sono, all’interno della “casa gialla” in cui ha vissuto per anni. La decisione è arrivata dal Tribunale Fallimentare di Monza dopo le richieste di Marco Castoldi in merito e numerosi appelli.
A svelare quanto accaduto è stato lo stesso cantautore che da subito si era opposto al pignoramento della sua casa, deciso dal giudice in seguito al mancato pagamento degli assegni di mantenimento per la figlia Anna Lou, nata dall’amore per Asia Argento.
“I magistrati stanno agendo in modo inaspettatamente riguardoso del valore contenuto nella casa gialla – ha raccontato l’ex leader dei Bluvertigo -. Tutto quello che c’è dentro, tecnologia e i teatrini di legno, la costumeria di scena, gli arredi autocostruiti, le scritte sui muri, i quadri, le fotografie, tutto, tutto rimane dove sta”.
“Quando io e pochissimi amici abbiamo gridato ‘giù le mani dall’arte’ evidentemente non lo abbiamo fatto invano – ha aggiunto Morgan -, perché chi ci doveva ascoltare lo ha fatto. Se ne riparla al processo, il 6 agosto”.
La questione dunque sembra tutt’altro che conclusa, soprattutto perché Morgan è intenzionato a dare battaglia. Mentre con Jessica Mazzoli, madre di Lara, sembra tornato il sereno, lo stesso non si può dire del rapporto con Asia Argento, sempre più teso e difficile, soprattutto a causa del pignoramento.
“Appena ho sgarrato una mezza volta – aveva svelato Morgan qualche tempo fa – e non per mia volontà, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le spu*****te a mezzo stampa”.
“Ma sì, distruggiamolo quello st***zo – aveva aggiunto, parlando del comportamento della ex -, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto. Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto “ti amo”, ma del minimo rispetto di un essere umano”.