Marilyn Monroe, chi ha disegnato il suo abito iconico (rovinato da Kim Kardashian)

L'indimenticabile abito indossato da Marilyn Monroe per il compleanno di Kennedy (e da Kim Kardashian al Met Gala) porta la firma di uno storico stilista

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Redazione

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Lo aveva definito “un grosso errore” e alla fine il destino gli ha dato ragione. Parliamo di Bob Mackie, lo stilista che, ormai 60 anni fa, ha disegnato l’iconico abito di Marilyn Monroe indossato da Kim Kardashian per il Met Gala 2022.

Nelle ultime ore la socialite e regina dei reality e dei social è stata sommersa di critiche per via dei danni subiti dal vestito entrato nella storia nel 1962, quando Marilyn fece il suo ingresso al Madison Square Garden lasciando tutti senza fiato per la mise così elegante e sensuale con cui intonò quell’Happy Birthday, Mister President che ancora oggi è un cult.

Kim Kardashian e l’abito di Marilyn al Met Gala

Facciamo un passo indietro (o in avanti, rispetto al 1962) e torniamo alla sera del 2 maggio 2022, quando Kim Kardashian fa il suo ingresso sul red carpet del Met Gala con indosso l’abito impalpabile e tempestato di cristalli appartenuto proprio a Marilyn. Capelli biondo ossigenato e stola bianca, Kim Kardashian indossava proprio il vestito originale, anche se solo per pochi istanti, giusto il tempo di fare la scalinata, farsi immortalare dai fotografi e poi cambiarsi, sostituendo la creazione di Bob Mackie con una copia fedele.

Tanto è bastato, però, per rovinare quello che è ormai un pezzo di storia dello showbiz. Nei giorni scorsi, infatti, in rete sono comparse le foto che mettono a confronto le condizioni dell’abito di Marilyn prima e dopo il “passaggio” di Kim Kardashian al Met Gala. Dalle immagini si nota come la chiusura sul di dietro sia scucita e che manchino alcuni dei cristalli nella parte posteriore. Un danno che alcuni hanno addirittura paragonato a quello subito dalla Gioconda di Leonardo.

I commenti negativi si sono scatenati non solo verso la star, che aveva anche perso parecchi chili per poter entrare nel vestito, ma soprattutto verso Ripley’s Believe It Or Not!, il museo che possiede l’abito.

Marilyn Monroe abito
Fonte: GettyImages
Marilyn Monroe con l’iconico abito per il compleanno di Kennedy

Kim come Marilyn, il parere di Bob Mackie

Ancora prima che si scoprisse il danno al cimelio di Marilyn, era stato lo stesso Bob Mackie, che quell’abito lo aveva disegnato, a proclamarsi contrario alla decisione di prestarlo a Kim Kardashian.

“Ho pensato fosse un grosso errore – aveva detto pochi giorni dopo il Met Gala – [Marilyn] era una dea. Una dea pazza, ma pur sempre una dea. Era semplicemente favolosa. L’abito è stato fatto e progettato solo per lei. Nessun altro dovrebbe essere visto con quel vestito”. Chissà cosa starà pensando ora, vedendo le immagini del suo gioiello rovinato.

Kim Kardashian Met Gala
Fonte: IPA
Kim Kardashian al Met Gala con l’abito di Marilyn

Chi è Bob Mackie, lo stilista delle dive del passato

Forse il suo nome oggi vi dirà poco, ma Bob Mackie per anni ha vestito le star più ammirate di Hollywood. Basti pensare che ha vinto un Tony Award, nove Emmy e ricevuto tre nomination agli Oscar per i migliori costumi.

Le sue creazioni sono state indossate, oltre che da Marilyn, anche da Cher, Judy Garland, Tina Turner, Diana Ross, Liza Minnelli, Marlene Dietrich, Elton John e più recentemente persino Pink e Beyoncé.

Classe 1941, Mackie è nato in California e fin da subito ha avuto le idee chiare su quale sarebbe stato il suo futuro. Per questo, appena maggiorenne, andava in giro per Los Angeles a mostrare il suo portfolio e i disegni degli abiti che avrebbe voluto creare. Nel 1961 viene assunto dalla Paramount come junior designer sotto la più famosa costumista dell’epoca, Edith Head.

Nel 1962, per  l’atelier Jean Louis, realizza il bozzetto dell’abito che Marilyn indossò per il compleanno di John Fitzgerald Kennedy e che lo ha reso un nome immortale della storia della moda. Il suo stile, infatti, fin da quel momento si contraddistingue per l’uso di paillettes, piume e cristalli: applicazioni per rendere indimenticabili i suoi abiti e le donne che li indossavano. Unico obiettivo, come amava ripetere: “Rafforzare lo spettacolo, intrattenere il pubblico e aumentare l’aura delle star”.