Luciana Littizzetto svela un retroscena su Roberto Bolle in tv

Luciana Littizzetto svela a Che tempo che fa un retroscena sul ballerino Roberto Bolle

Luciana Littizzetto svela un retroscena su Roberto Bolle durante Che tempo che fa. La comica e il ballerino sono stati protagonisti di un divertente siparietto nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come accade ormai da qualche anno, il 1 gennaio 2020 inizierà all’insegna del balletto.

Su Rai Uno infatti andrà in onda Danza con me, il programma guidato da Roberto Bolle con tanti ospiti che parleranno di danza e non solo. Un appuntamento immancabile per i telespettatori e i fan del ballerino. “Ormai è una tradizione – ha confermato Bolle a Fazio -, è un bellissimo appuntamento. Iniziare l’anno col balletto credo che sia un’iniezione di bellezza e magia. La mia missione è sempre stata quella di portare il balletto al pubblico”.

Tanti gli ospiti che prenderanno parte a Danza con me quest’anno, da Virginia Raffaele, grande amica di Roberto, ad Alberto Angela, passando per Andrea Bocelli e Roberto Benigni. L’attore e comico toscano, al cinema con Pinocchio, ballerà insieme al padrone di casa. “Lui si è fatto sollevare, a differenza di Luciana Littizzetto!” ha commentato Bolle.

La comica è intervenuta affermando di essersi rifiutata di danzare con il ballerino per un motivo preciso. “Una volta Roberto mi ha sollevato e mi ha rotto una costola!”, ha detto, svelando un retroscena molto particolare. Il 1 gennaio Bolle incanterà ancora una volta i telespettatori con la sua grazia ed eleganza.

“Danza con me ha saputo rappresentare un’evasione dalla realtà – aveva svelato qualche giorno fa Bolle alla conferenza stampa di presentazione di Danza con me – . Quest’anno, vorremo che fosse capace di guardarla negli occhi, la realtà. Ci saranno due momenti di grande attualità – aveva aggiunto -: uno sarà dedicato alla tematica ambientale, al problema della plastica, l’altro alla compassione. Proveremo a rendere la danza uno sprone all’empatia, in grado di invitare lo spettatore a non lasciarsi consumare dall’abitudine, a non essere indifferente di fronte alle immagini di sofferenza che il mondo ci rimanda”.